SECONDA
DOMENICA DI AVVNETO A
Prima
Lettura: Is 11, 1-10
In quel
giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà
dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di
sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di
conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non
giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma
giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della
terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle
sue labbra ucciderà l'empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la
fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il
leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello
pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa
pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà
di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il
bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più
iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza
del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno
avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la
cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
Commento
prima lettura
Isaia nel VII
a.C. profetizza (parola rivolta al futuro) e afferma che un giorno dal tronco
di Iesse (padre di Davide, re di Israele nell’anno 1000 a.C.) spunterà
un germoglio, cioè un figlio. Su questo figlio – il futuro messia – si poserà
lo Spirito (lo stesso Spirito che aleggiava sulle acque all’inizio della
creazione). La profezia intravede l’opera non-violenta di questo germoglio
(messia) e la sua presenta produrrà l’armonia tra gli opposti (il vitello e il
leoncello pascoleranno insieme). Una domanda che questa lettura pone al circolo
biblico è la seguente: la nostra comunità che cerca
di vivere il Vangelo del Signore ha messo in atto le dinamiche non-violente di
Gesù? Sta creando armonia tra gli opposti?
Seconda Lettura: Rm 15, 4-9
Commento alla seconda lettura
Paolo
ci ricorda che la fede in Gesù, la fiducia nella sua Parola ci deve impegnare
ad un cammino di comunione tra di noi vi conceda di avere gli uni verso gli
altri gli stessi sentimenti, sull'esempio di Cristo Gesù. Il punto di
riferimento verso cui guardare e che orienta le nostre scelte è Gesù. Lo Spirito
santo riproduce in noi i tratti dell’umanità di Gesù o, come dice san Paolo, i
suoi sentimenti (per capire cosa significa, leggere Fil 2,5s). Paolo invita i
membri della comunità di Corinto ad accogliersi gli uni gli altri e aggiunge
anche il motivo di questo atteggiamento: come anche Cristo accolse voi.
Ancora una volta, la misura delle nostre scelte è Gesù ed è a Lui che dobbiamo
guardare. A questo punto possiamo chiederci: nelle
nostre comunità ci stiamo accogliendo così come siamo? Che cos’è che ostacola l’accoglienza?
Che cammini possiamo compiere per divenire una comunità accogliente?
Vangelo Mt 3, 1-12
In
quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea
dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli, infatti, è
colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che
grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello
e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele
selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il
Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano,
confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo
battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter
sfuggire all'ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione,
e non crediate di poter dire dentro di voi: "Abbiamo Abramo per
padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad
Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che
non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo
nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me
e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo
e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo
frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Commento
al Vangelo
Nella
vita della comunità cristiana che accoglie lo Spirito del Signore, dev’essere
visibile tra i fratelli e le sorelle il suo stile, il suo modo di vivere, vale
a dire la sua umanità accogliente carica di misericordia che fa spazio a tutti
e tutte senza distinzione. Per poter accogliere lo Spirito del Signore occorre
prepararsi, raddrizzando i sentieri, tentando di mettere la nostra esistenza
sulle orme di quella di Gesù. È ciò che il Vangelo di oggi chiama conversione,
che è annunciata da Giovanni Battista, che non solo l’annuncia e la richiede,
ma che mostra l’esempio con uno stile di vita austero. Giovanni Battista è come
se dicesse alla comunità dei credenti che non basta volere un cambiamento, ma
occorre mettere in atto alcune scelte specifiche che permettano allo Spirito
Santo di trovare spazio. Ecco perché viene detto che: Giovanni, portava un
vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo
cibo erano cavallette e miele selvatico (Mt, 3,2), non tanto per
un’imitazione sterile, ma per indicare la necessità di porre in atto delle
scelte concrete, che ci aiutino a diminuire il potere della dimensione
materiale sulla nostra esistenza. Ci prepariamo al Natale con uno stile di vita
più sobrio, più essenziale, uno stile che ci permette di concentrare la nostra
attenzione su ciò che vale. Domanda: che scelte potremmo
realizzare nelle nostre famiglie per preparare la venuta di Gesù? In che modo
possiamo essenzializzare le nostre esistenze?
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