venerdì 30 settembre 2022

SALMO 80

 



Paolo Cugini

Fino a quando? La persona che scrive descrive la situazione di miseria in cui si trova.

A questa situazione viene contrapposto il ricordo del passato, di quando le cose andavano bene (9-12)

La supplica al signore è per chiedere a Dio che riporti il popolo nella situazione di felicità in cui si trovava.

La situazione decritta dal salmista è una situazione di disastro che ha sconvolto le sicurezze e le ricchezze del popolo d’Israele.  Il riferimento sembra essere il Regno del Nord.

Ci sono alcune immagini che dominano il salmo.

Pastore. E’ un’immagine che ricorre spesso nei salmi (95 e 23).

Vite. L’immagine di una vite che si dilata quasi senza limite ha riempito di gioia e di speranza l’orante della nostra preghiera (cf. Is 5, 27). Il rapporto tra il vignaiolo e la vigna è di amore. Il vignaiolo non solo cura la vigna, ma la ama, desidera pace.

Le immagini di pastore e vigna richiamano due momenti importantissimi della storia d’Israele:

-          Il pastore richiama il cammino nel deserto, quando il Signore ha accompagnato il suo popolo.

-          La vigna richiama invece l’insediamento nella terra promessa, che viene piantata e diventa grande.

 

Il salmista con queste immagini ci vuole ricordare che stiamo parlando di cose reali, che Israele ha sperimentato e continua a sperimentare.

COMMENTO

2-3: l’invocazione serve a stabilire il contatto con Dio. Chiamando il Signore di pastore sto indicando una prossimità, un rapporto d’amore e non d’estraneità. Le immagini della supplica parlano anche di un re e quindi ha un potere grande sulla storia, al quale niente può resistere. Possiamo davvero invocarlo perché il Signore è in grado di rispondere e intervenire nella nostra situazione.

Risveglia la tua potenza: cfr. sal 44,24-25, sal 78, 65 (immagine curiosa)

Fa splendere il tuo volto: è sorgente di vita e di vittoria (cfr. Nm 6,25)

4-8: sono versetti che esprimono una grande fede, dell’uomo che va  a Dio anche nelle situazioni gravi, di peccato che ha provocato l’ira di Dio. Non a caso si rivolge a Dio con il tu.

Tu ci nutri con pane di lacrime… I nostri nemici ridono di noi. Esperienza di sofferenza e dolore (cfr. LM 3,15-16).

9-12. A questo punto il salmista torna indietro a fare la storia del proprio passato, che è una storia meravigliosa. Quello che Dio ha compiuto nel passato lo può fare anche ora, Per questo il ricordo del passato, di quel passato positivo che Israele ha sperimentato, entra nella supplica.

13-14: ritorno al presente con una domanda: perché hai abbattuto la sua cinta? La colpa non viene data ai nemici, ma a Dio. Perché? Perché il salmista sa che il Signore è il Dio della storia e quindi qualcosa avvenga, non è che sia colpa sua, ma sta dentro al suo dominio, in qualche modo deve rientrare dentro ad un disegno. E allora e il Signore è davvero presente in tutto quello che avviene, anche nello nostre disgrazie, il Signore è capace di capovolgere la nostra sorte in qualunque situazione ci troviamo; non ci sono mai delle situazioni in cui le potenze del mondo dominano tanto che Dio non può più agire, che Dio non è più capace di operare e di salvare. Quando riusciamo ad entrare in questa logica, il nostro cammino di fede diventa una speranza salda e robusta.

13-16: Il Salmista ricorda a Dio he la vigna è roba sua, l’ha piantata Lui e quindi non può distruggerla (cfr. Ger 45, 4-5).

Dio degli eserciti volgiti: ritorna sui tuoi passi.

Vedi e visita questa vigna: l’immagine della vigna è stata capace di esprimere tutta l’esperienza del popolo d‘Israele.

17-18: primo aspetto-  annientamento dei nemici, dell’ingiustizia e dell’oppressione

Secondo aspetto: il re, figlio dell’uomo, è stato reo forte da Dio (cfr. Gs 1,6): il Signore ha reso forte Giosuè perché fosse in grado di agire.

Noi chiediamo che l’azione del Signore sia confermata. 

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