Paolo Cugini
Santo Stefano. Leggendo la sua storia negli atti
degli Apostoli è visibile che l’accoglienza dello spirito del Signore ha
riprodotto nella sua umanità i tratti caratteristici dell’umanità di Gesù, vale
a dire una relazione profonda con il Padre, il contrasto che il suo modo di
vivere provoca con le persone religiose del tempo sino a giungere alla condanna
a morte e la capacità di perdonare i propri persecutori.
“Non
riuscivano a resistere alla Sapienza e allo Spirito con cui egli parlava”
(At 6,10). Di che sapienza si tratta e perché è così forte? Si tratta della
sapienza che deriva dalla conoscenza del Signore, dall’aver fatto posto nella
propria vita alla sua Parola, ascoltata, meditata, vissuta. Questo vissuto
provoca una conoscenza della realtà che è nuova, perché conduce a sperimentare
la volontà del Signore, il suo modo di vedere il mondo, la sua giustizia, la sua
misericordia. Per questo motivo quelli della Sinagoga non riescono a resistere
alla sapienza di Stefano, perché la loro è ancora una conoscenza materiale,
religiosa, fatta di prescrizione, di obbedienza a dei precetti che al massimo
producono una coscienza tranquilla. La Sapienza che viene dallo Spirito del
Signore conduce ad uno stile di vita nuovo, perché introduce nel vissuto
quotidiano contenuti nuovi. Soprattutto però, è un modo di vivere che non si
limita più solamente nello spazio della sinagoga, cioè, traducendo, nello
spazio del sacro, ma entra per modificare il profano, la vita pubblica e privata.
È questa la superiorità della conoscenza di Stefano che vive accogliendo lo
Spirito del Signore e quelli della sinagoga.
“Sarete
odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi persevererà sino alla fine sarà
salvato” (Mt 10,22). Versetto che dice della verità della fede, do coloro
che vivono accogliendo lo Spirito del Signore e che vivono ogni giorno di Lui. La
realtà dei cristiani è una vita di disprezzo, di odio, ma la percezione mentre
si cammina, dell’autenticità di questa vita proposta dal Signore. Non c’è solo
la promessa futura, ma anche e soprattutto la bellezza di una vita in cui si
cerca la giustizia, la pace, il bene. La perseveranza su questo cammino ci salva
dalla tristezza del vuoto di u a vita senza il Signore.
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