Paolo Cugini
“Per
questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto.
Anch’io lo lascio al Signore” (1 Sam 1, 27-28a). Efficacia della preghiera,
anche perché è una preghiera che proviene da un cuore ricco di fede nel
Signore. Lo si capisce, infatti, dal finale. Anna, donna sterile, chiede la
grazia di un figlio e, una volta ottenuto, lo restituisce al Signore. C’è allo
stesso tempo, la dimensione della gratuità e della libertà, tipica di un
rapporto autentico con il Signore. “Il Signore è un Dio che sa tutto […] La
sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita” (1 Sam
2,3.5b). La conoscenza che Anna ha di Dio è personale, è passata attraverso la
sua personalissima storia. Nella disperazione per la sua umiliazione di essere
una donna sterile, si è rivolta unicamente al Signore che l’ha esaudita. È a
partire da questa esperienza che Anna comprende qualcosa d’importante del mistero
di Dio. “Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta. Solleva
dalla polvere il debole dall’immondizia rialza il povero” (1 Sal 2, 7-8).
Da dove ha preso Anna questa sapienza? Senza dubbio dalla propria esperienza:
da umile e povera di figli è divenuta, grazie all’intervento di Dio, ricca di
un figlio e, quindi, grande dinanzi al popolo.
“Ha
guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,47). Ritroviamo nelle parole di
Maria le stesse considerazioni di Anna. C’è la consapevolezza che Dio guarda
gli umili, li ascolta, consapevolezza che può avvenire solamente da uno stile
di vita umile com’era appunto quello di Anna e di Maria. Il Dio che si è
manifestato in Gesù, ascolta il grido dei poveri, di coloro che si dirigono a
Lui con il cuore docile e non arrogante. È l’esperienza persona di Dio che permette
a Maria di comprendere il senso della storia che, non è dominata dai presunti
grandi, ma è nelle mani del Signore: “ha rovesciato i potenti dai troni, ha
innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a
mani vuote” (Lc 1,52). Non ha senso perdere la vita per le ricchezze del mondo,
quando è Dio che riempie con i suoi doni la vita di coloro che si affidano a
Lui.
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