martedì 2 settembre 2025

LA PAROLA CHE SANA

 




Paolo Cugini


Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno? (Lc 4,36).

C’è una parola che cura l’anima: questo è il senso del brano. Come avviene questo processo di cura? C’è una presenza, quella di Gesù, che con la sua parola provoca e scuote il male presente nelle persone. Lo spirito impuro è tutto ciò che dentro di noi resiste al bene e si sente attratto da cammini di morte. C’è una parola che risvegli il senso originario della vita autentica, perché esce da un uomo, Gesù, nel cui stile di vita si vedono i segni della vittoria sulla morte. Per questo la sua parola è percepita come autentica, perché ciò che diceva e insegnava como leader religioso, non erano semplicemente precetti da obbedire, come facevano i capi religiosi del popolo d’Israele, ma insegnamenti che provenivano da un vissuto. C’è un male nel mondo e dentro di noi; c’è uno spirito impuro che non ci permette di vivere in modo autentico, perché prende il sopravvento sui nostri istinti, che ci fanno agire in modo immediato, senza riflessione e, spesso, l’istinto ci porta su cammini violenti, di possesso, di egoismo.

Gesù è l’uomo del silenzio, colui che viene dal deserto e continuamente cerca spazi di silenzio nella usa giornata. Gesù è l’uomo della preghiera, della meditazione, è colui cioè, che si prende il tempo per riflettere sulle proprie decisioni, sulle situazioni vissute e le vive alla luce della sua relazione con il Padre. Forse è per questo che la sua Parola sembra venire da altrove ed incide così profondamente nelle coscienze che l’accolgono. 

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