(annotazioni)
I Capitoli 13-14:
formano un’unica narrazione del primo viaggio missionario di Paolo.
Primo viaggio di Paolo. Nel libro degli Atti si tratta
della prima evangelizzazione a largo raggio programmata da una chiesa locale,
anche se pur sempre limitata alle zone vicine alla provincia di Siria -Cilicia.
2 Tm 3,11; 2 Cor
11,24: sono altre fonti che testimoniano della storicità del
viaggio narrato da Lc.
Risulta evidente come Lc abbia armonizzato la narrazione
del primo viaggio con l’insegnamento di Gesù sull’apostolato (Lc 9,1-6-11;
10,1-11; 21, 12-19).
Lc presenta il primo
viaggio come tipo e modello dei viaggi missionari organizzati dalle chiese: una
missione condotta in piena conformità con le esigenze e le promesse di Gesù.
Lc intende tracciare il
ritratto ideale del grande apostolo delle genti, secondo il modello evangelico:
un apostolo instancabile, perseguitato, ma senza paura, di grande eloquenza e
rivolto essenzialmente alle grandi masse.
1-3: vengono nominati
profeti e dottori, ma non presbiteri. Dottori appare solo qui negli Atti.
Profeti e dottori sono carismi che troviamo altrove (Rom 12,6; 1 cor 12,28; Ef
4,11).
Il rito dell’imposizione
delle mani, non attestato nelle lettere paoline, riflette la prassi ecclesiale
dell’epoca di Lc.
13,1.
Antiochia diventa il principale centro di diffusione del Vangelo nel mondo
pagano.
2.
il redattore ama sottolineare il legame tra l’azione di Dio e le decisioni dei
responsabili in sintonia con la comunità. E ha cura d’inserire una vocazione
personale, come quella di Paolo, all’interno e nella dimensione della Chiesa.
3.
la Chiesa entra in sintonia con la decisione dello Spirito e la realizza.
L’azione liturgia della Chiesa garantisce che l’operare degli evangelizzatori
sarà sotto la guida e la protezione dello Spirito Santo. L’unità con la chiesa
è fonte di benedizione per il singolo. Per Lc, solo ora Paolo riceve la
chiamata ad essere apostolo delle genti.
4-12. missione Cipro.
Ipotesi: Lc disponeva di un’unica
tradizione, un racconto del genere miracolo e punizione: il confronto tra paolo
e il mago, che il redattore ha completato con la conversione del proconsole. Il
mago apparteneva alla corte del proconsole.
Roloff:
i missionari cristiani dovevano affrontare una spietata lotta religiosa
concorrenziale, appena uscivano dalle immediate frontiere del giudaismo. In
simili circostanze per provare la verità del Vangelo diveniva importante poter
dimostrare in modo convincente la superiorità dello spirito del risorto sugli
altri concorrenti. Sullo sfondo è possibile leggere la rivalità di Mosè-Aronne
con i maghi egiziani. Morale: nessuno ostacolo alla diffusione della parola.
Bar-Jesu:
rappresenta l’Israele incredulo
Proconsole:
esprime l’apertura del paganesimo alla fede.
La scena conferma Paolo
come vero missionario in continuità con l’attività di Gesù, degli apostoli, e
particolarmente di Pietro.
9.
Per la prima volta Saulo riceve il nome di Paolo.
11. Cecità del mago:
colui che accecava gli altri con le false dottrine viene a sua volta accecato?
Il mago accecato non può camminare da solo.
12.
Miracolo e annuncio sono due manifestazioni dell’agire divino, che si
completano facendo nascere la fede.
Di tutta l’attività missionaria a Cipro, Lc narra
solamente una conversione: quella del proconsole. Forse Lc vuole dimostrare che
la diffusione della Parola è capace di superare gli ostacoli che il nemico non
mancherà di seminare sulla strada.
13-43: Il discorso ad
Antiochia di Pisidia.
È un discorso che Paolo rivolge ai giudei. Il discorso
inizia dalla storia di Dio con Israele, una storia salvifica che si realizza
nella risurrezione di Gesù. Emerge il tema centrale in Paolo, che è la
giustificazione per fede, che segna il distacco dal giudaismo. Novità: l’annuncio
di salvezza ad Israele sarà proclamato a tuta l’umanità. Il discorso è diviso
in quattro parti:
a.
16-25: sintesi della storia d’Israele che mette
in luce l’iniziativa premurosa di JHWH. Una simile panoramica si legge anche
nel discorso di Stefano (c.7), ma con una prospettiva diversa: lì si parla dei
patriarchi, qui viene sottolineata l’iniziativa divina orientata alla realizzazione
del suo progetto. Paolo vuole dimostrare che il piano salvifico iniziato con Israele
continua nel mondo pagano. C’è la novità dell’attenzione data a Giovanni
Battista.
b.
26-31: viene esposto il kerigma centrale, morte e
resurrezione di Cristo, Lc restringe la responsabilità della morte di Gesù agli
abitanti di Gerusalemme e ai loro capi. La resurrezione è vista come azione di
Dio che realizza la Scrittura.
c.
32-37. Ci sono varie citazioni che mirano alla
dimostrazione scritturistica della risurrezione: Sal 2,7; Is 55,3; Sal 16/15,
10.
d.
38-41: riprende l’appello della conversione
presente in quasi tutti i discorsi missionari, conversione necessaria per ottenere
il perdono dei peccati.
42-43: esito positivo del discorso presso gli
ascoltatori.
A differenza dei discorsi di Pietro spesso duri e
polemici, oltre che accusatori, Paolo mantiene un profilo basso, non polemico,
L’ignoranza dei giudei è servita come strumento del progetto salvifico di Dio.
28. c’è il tema dell’innocenza di Gesù.
33. C’è il problema delle citazioni di Lc per
dimostrare la risurrezione di Gesù. Il ragionamento è essenzialmente cristiano
e suppone la conoscenza e l’accoglienza dell’evento della risurrezione. I testi
scritturistici adottati non dimostrano la risurrezione di Gesù ai giudei della
sinagoga, ma sono letti come conferma profetica dell’evento per colui che già
crede.
34. La presenza di Is 55,3 nel contesto attuale ha
la sua utilità. La citazione viene accostata al contenuto del salmo 15,10 e dev’essere
quindi spiegata in relazione a quest’ultimo. Dal momento che il Salvatore
risorto vive eternamente, egli è in grado di compiere quello che è stato
profetizzato da Isaia: dare le cose sante, cioè tuto quello che era stato
incluso nella promessa fatta a Davide, ma che Davide stesso non avrebbe potuto
attuare per la generazione presente, poiché egli non è scampato alla corruzione.
Il vero Davide è in realtà Cristo: egli è fonte di santificazione. Comunicando
i beni della salvezza, Gesù risorto, il Santo, santifica mediante la
partecipazione alla sua santità.
44-52: passaggio dai giudei ai pagani
C’è un parallelismo voluto con Lc 4. Lc ha creato una
sorta di compendio della storia missionaria di Paolo. La persecuzione è sempre
presente, proprio come era stato annunciato in At 1,8.
47. Is 49,6: citazione per giustificare la missione
ai pagani.
49. è un sommario sulla diffusione della Parola di
Dio.
50 la persecuzione non riguarda la comunità
nascente ma gli evangelizzatori.
51. Manca la prospettiva spazio temporale del
viaggio (lunghezza, durata, pericoli, fatica, ecc.).
52. l’ultima parola riguarda il seme gettato che ha
portato frutto: è nata una giovane comunità con le caratteristiche dell’autenticità:
la pienezza della gioia e la pienezza dello Spirito Santo. Tale pienezza dello
Spirito Santo può essere messa in relazione con la persecuzione: sperimentare
la gioia nella persecuzione è dato dallo Spirito Santo.
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