venerdì 17 dicembre 2021

ATTI DEGLI APOSTOLI CAPITOLO 13

 




(annotazioni)

I Capitoli 13-14: formano un’unica narrazione del primo viaggio missionario di Paolo.

Primo viaggio di Paolo. Nel libro degli Atti si tratta della prima evangelizzazione a largo raggio programmata da una chiesa locale, anche se pur sempre limitata alle zone vicine alla provincia di Siria -Cilicia.

2 Tm 3,11; 2 Cor 11,24: sono altre fonti che testimoniano della storicità del viaggio narrato da Lc.

Risulta evidente come Lc abbia armonizzato la narrazione del primo viaggio con l’insegnamento di Gesù sull’apostolato (Lc 9,1-6-11; 10,1-11; 21, 12-19).

Lc presenta il primo viaggio come tipo e modello dei viaggi missionari organizzati dalle chiese: una missione condotta in piena conformità con le esigenze e le promesse di Gesù.

Lc intende tracciare il ritratto ideale del grande apostolo delle genti, secondo il modello evangelico: un apostolo instancabile, perseguitato, ma senza paura, di grande eloquenza e rivolto essenzialmente alle grandi masse.

1-3: vengono nominati profeti e dottori, ma non presbiteri. Dottori appare solo qui negli Atti. Profeti e dottori sono carismi che troviamo altrove (Rom 12,6; 1 cor 12,28; Ef 4,11).

Il rito dell’imposizione delle mani, non attestato nelle lettere paoline, riflette la prassi ecclesiale dell’epoca di Lc.

13,1. Antiochia diventa il principale centro di diffusione del Vangelo nel mondo pagano.

2. il redattore ama sottolineare il legame tra l’azione di Dio e le decisioni dei responsabili in sintonia con la comunità. E ha cura d’inserire una vocazione personale, come quella di Paolo, all’interno e nella dimensione della Chiesa.

3. la Chiesa entra in sintonia con la decisione dello Spirito e la realizza. L’azione liturgia della Chiesa garantisce che l’operare degli evangelizzatori sarà sotto la guida e la protezione dello Spirito Santo. L’unità con la chiesa è fonte di benedizione per il singolo. Per Lc, solo ora Paolo riceve la chiamata ad essere apostolo delle genti.

4-12. missione Cipro.  Ipotesi: Lc disponeva di un’unica tradizione, un racconto del genere miracolo e punizione: il confronto tra paolo e il mago, che il redattore ha completato con la conversione del proconsole. Il mago apparteneva alla corte del proconsole.

Roloff: i missionari cristiani dovevano affrontare una spietata lotta religiosa concorrenziale, appena uscivano dalle immediate frontiere del giudaismo. In simili circostanze per provare la verità del Vangelo diveniva importante poter dimostrare in modo convincente la superiorità dello spirito del risorto sugli altri concorrenti. Sullo sfondo è possibile leggere la rivalità di Mosè-Aronne con i maghi egiziani. Morale: nessuno ostacolo alla diffusione della parola.

Bar-Jesu: rappresenta l’Israele incredulo

Proconsole: esprime l’apertura del paganesimo alla fede.

La scena conferma Paolo come vero missionario in continuità con l’attività di Gesù, degli apostoli, e particolarmente di Pietro.

9. Per la prima volta Saulo riceve il nome di Paolo.

11. Cecità del mago: colui che accecava gli altri con le false dottrine viene a sua volta accecato? Il mago accecato non può camminare da solo.

12. Miracolo e annuncio sono due manifestazioni dell’agire divino, che si completano facendo nascere la fede.

Di tutta l’attività missionaria a Cipro, Lc narra solamente una conversione: quella del proconsole. Forse Lc vuole dimostrare che la diffusione della Parola è capace di superare gli ostacoli che il nemico non mancherà di seminare sulla strada.

 

13-43: Il discorso ad Antiochia di Pisidia.

È un discorso che Paolo rivolge ai giudei. Il discorso inizia dalla storia di Dio con Israele, una storia salvifica che si realizza nella risurrezione di Gesù. Emerge il tema centrale in Paolo, che è la giustificazione per fede, che segna il distacco dal giudaismo. Novità: l’annuncio di salvezza ad Israele sarà proclamato a tuta l’umanità. Il discorso è diviso in quattro parti:

a.      16-25: sintesi della storia d’Israele che mette in luce l’iniziativa premurosa di JHWH. Una simile panoramica si legge anche nel discorso di Stefano (c.7), ma con una prospettiva diversa: lì si parla dei patriarchi, qui viene sottolineata l’iniziativa divina orientata alla realizzazione del suo progetto. Paolo vuole dimostrare che il piano salvifico iniziato con Israele continua nel mondo pagano. C’è la novità dell’attenzione data a Giovanni Battista.

b.     26-31: viene esposto il kerigma centrale, morte e resurrezione di Cristo, Lc restringe la responsabilità della morte di Gesù agli abitanti di Gerusalemme e ai loro capi. La resurrezione è vista come azione di Dio che realizza la Scrittura.

c.      32-37. Ci sono varie citazioni che mirano alla dimostrazione scritturistica della risurrezione: Sal 2,7; Is 55,3; Sal 16/15, 10.

d.     38-41: riprende l’appello della conversione presente in quasi tutti i discorsi missionari, conversione necessaria per ottenere il perdono dei peccati.

42-43: esito positivo del discorso presso gli ascoltatori.  

A differenza dei discorsi di Pietro spesso duri e polemici, oltre che accusatori, Paolo mantiene un profilo basso, non polemico, L’ignoranza dei giudei è servita come strumento del progetto salvifico di Dio.

28. c’è il tema dell’innocenza di Gesù.

33. C’è il problema delle citazioni di Lc per dimostrare la risurrezione di Gesù. Il ragionamento è essenzialmente cristiano e suppone la conoscenza e l’accoglienza dell’evento della risurrezione. I testi scritturistici adottati non dimostrano la risurrezione di Gesù ai giudei della sinagoga, ma sono letti come conferma profetica dell’evento per colui che già crede.

34. La presenza di Is 55,3 nel contesto attuale ha la sua utilità. La citazione viene accostata al contenuto del salmo 15,10 e dev’essere quindi spiegata in relazione a quest’ultimo. Dal momento che il Salvatore risorto vive eternamente, egli è in grado di compiere quello che è stato profetizzato da Isaia: dare le cose sante, cioè tuto quello che era stato incluso nella promessa fatta a Davide, ma che Davide stesso non avrebbe potuto attuare per la generazione presente, poiché egli non è scampato alla corruzione. Il vero Davide è in realtà Cristo: egli è fonte di santificazione. Comunicando i beni della salvezza, Gesù risorto, il Santo, santifica mediante la partecipazione alla sua santità.

44-52: passaggio dai giudei ai pagani

C’è un parallelismo voluto con Lc 4. Lc ha creato una sorta di compendio della storia missionaria di Paolo. La persecuzione è sempre presente, proprio come era stato annunciato in At 1,8.

47. Is 49,6: citazione per giustificare la missione ai pagani.

49. è un sommario sulla diffusione della Parola di Dio.

50 la persecuzione non riguarda la comunità nascente ma gli evangelizzatori.

51. Manca la prospettiva spazio temporale del viaggio (lunghezza, durata, pericoli, fatica, ecc.).

52. l’ultima parola riguarda il seme gettato che ha portato frutto: è nata una giovane comunità con le caratteristiche dell’autenticità: la pienezza della gioia e la pienezza dello Spirito Santo. Tale pienezza dello Spirito Santo può essere messa in relazione con la persecuzione: sperimentare la gioia nella persecuzione è dato dallo Spirito Santo. 

Nessun commento:

Posta un commento