martedì 18 luglio 2023

COMPASSIONE AL FEMMINILE

 



Paolo Cugini

Es 2,1-15. È la storia di una serie di disobbedienze che hanno come protagoniste delle donne, che non accettano l’imposizione del faraone, che aveva decretato la morte dei bambini maschi. La storia inizia con la disobbedienza di una mamma ebrea che non uccide subito il bambino, ma lo tiene nascosto e poi lo mette in un cestello per deporlo nel fiume. Poi entra in scena la figlia del faraone che vedendo il bambino “ne ebbe compassione” e si organizza per salvarlo. A questo punto entra in gioco la sorella del bambino salvato, che aveva accompagnato la scena da lontano e coinvolge la madre del bambino, che è anche la sua propria madre. Tutta questa disobbedienza all’ordine del faraone, che vede coinvolte diverse donne, ha come punto di partenza l’amore alla vita, che provoca la compassione, che è tale quando fa di tutto per mettere in condizioni il malcapitato – in questo caso un bambino - per poter vivere.

 È un brano che narra la sensibilità misteriosa delle donne dinanzi alla vita, sensibilità che non segue la ragione – l’ordine del faraone -, ma il cuore, la coscienza. C’è un grande insegnamento in questa breve narrazione, che è questo: qualsiasi norma che l’uomo propone deve passare il vaglio della coscienza, perché è nella coscienza che Dio si manifesta, come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II.

Altro dato interessante che emerge da questo racconto è il protagonismo delle donne all’interno di un mondo di maschi e di una narrazione, quella biblica, raccontata dagli uomini. Come ci insegnano le bibliste, è dal silenzio delle donne nella Bibbia, che si scoprono i percorsi di Dio nella storia umana: occorre saperli ascoltare. 

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