Riflessioni
sul Mistero che si rivela nel dinamismo dell’universo
Paolo
Cugini
E Dio non farà forse
giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? (Lc
18, 7).
C’è
luce nella giustizia, è trasparente come il mattino che si apre al mondo dopo
una notte di attesa. La giustizia splende senza ombra né reticenza: anche un
bambino, nella sua innocenza, sa capire se una cosa è giusta o sbagliata. Così
come il cuore semplice distingue il bene dal male, il Mistero che si è rivelato
nella storia si presenta con la sembianza della giustizia, e si pone sempre
dalla parte di coloro che hanno subito ingiustizia. Egli ascolta il pianto
degli oppressi, si fa vicino a chi è stato dimenticato, perché nel suo sguardo
alberga la trasparenza della verità.
Chi
si pone alla ricerca del Mistero sarà sempre protetto dalla sua Giustizia. Chi
cerca con cuore sincero, troverà difesa nel sussurro silenzioso della voce
eterna, che custodisce i passi di chi cammina nella verità. Perché è così
importante la giustizia? Perché nell’universo vi è una presenza misteriosa che
dà senso alle cose, una logica interna che si manifesta come bontà, come il
filo d’oro che collega ogni respiro della vita. Questo filo è fragile ma
potente, e ogni volta che, con le proprie scelte, si incrina questa logica, si
entra nella sfera dell’ingiustizia. L’ingiustizia è come una crepa
nell’equilibrio dell’universo, una dissonanza che riecheggia in ogni angolo del
creato.
Gesù
ci dice che ogni volta che questo accade, che qualcuno mette in pericolo
l’equilibrio e la pace nel mondo, il Mistero interviene come giustizia. Nulla
sfugge al respiro di questa logica interna: il Mistero veglia, interviene,
ristabilisce ciò che è stato ferito. Chi vive cercando di cogliere il dinamismo
intrinseco all’universo, chi cammina percorrendo il sentiero della giustizia,
diventa parte di questa armonia profonda. L’uomo e la donna che inseguono la
giustizia sono come alberi piantati lungo corsi d’acqua, le cui radici si
alimentano del senso ultimo delle cose.
In
questa prospettiva si comprende bene come mai l’ingiustizia assuma i connotati
di un atto gravissimo contro l’equilibrio dell’universo. La persona ingiusta è
come se fosse l’antagonista del Mistero, colui che si oppone al flusso vitale
che regge il cosmo. Per questo il Vangelo è così duro contro ogni forma
d’ingiustizia: chi rompe l’armonia mette in pericolo non solo se stesso, ma
anche la trama invisibile che unisce ogni creatura.
Camminiamo,
allora, sul sentiero della giustizia, che ci permette di comprendere il senso
delle cose e, quindi, anche della nostra stessa vita. In ogni scelta, in ogni
parola, in ogni gesto, siamo chiamati a custodire la presenza misteriosa che dà
senso all’universo. Che il nostro cuore sia limpido come la luce della
giustizia; che il nostro agire sia trasparente come il volto dei bambini; che
la nostra ricerca del Mistero non conosca paura, perché chi cammina nella
giustizia trova sempre riparo nella sua verità. Così sia.
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