sabato 15 novembre 2025

La Profezia della giustizia

 




Riflessioni sul Mistero che si rivela nel dinamismo dell’universo

 

Paolo Cugini

 

E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? (Lc 18, 7).

C’è luce nella giustizia, è trasparente come il mattino che si apre al mondo dopo una notte di attesa. La giustizia splende senza ombra né reticenza: anche un bambino, nella sua innocenza, sa capire se una cosa è giusta o sbagliata. Così come il cuore semplice distingue il bene dal male, il Mistero che si è rivelato nella storia si presenta con la sembianza della giustizia, e si pone sempre dalla parte di coloro che hanno subito ingiustizia. Egli ascolta il pianto degli oppressi, si fa vicino a chi è stato dimenticato, perché nel suo sguardo alberga la trasparenza della verità.

Chi si pone alla ricerca del Mistero sarà sempre protetto dalla sua Giustizia. Chi cerca con cuore sincero, troverà difesa nel sussurro silenzioso della voce eterna, che custodisce i passi di chi cammina nella verità. Perché è così importante la giustizia? Perché nell’universo vi è una presenza misteriosa che dà senso alle cose, una logica interna che si manifesta come bontà, come il filo d’oro che collega ogni respiro della vita. Questo filo è fragile ma potente, e ogni volta che, con le proprie scelte, si incrina questa logica, si entra nella sfera dell’ingiustizia. L’ingiustizia è come una crepa nell’equilibrio dell’universo, una dissonanza che riecheggia in ogni angolo del creato.

Gesù ci dice che ogni volta che questo accade, che qualcuno mette in pericolo l’equilibrio e la pace nel mondo, il Mistero interviene come giustizia. Nulla sfugge al respiro di questa logica interna: il Mistero veglia, interviene, ristabilisce ciò che è stato ferito. Chi vive cercando di cogliere il dinamismo intrinseco all’universo, chi cammina percorrendo il sentiero della giustizia, diventa parte di questa armonia profonda. L’uomo e la donna che inseguono la giustizia sono come alberi piantati lungo corsi d’acqua, le cui radici si alimentano del senso ultimo delle cose.

In questa prospettiva si comprende bene come mai l’ingiustizia assuma i connotati di un atto gravissimo contro l’equilibrio dell’universo. La persona ingiusta è come se fosse l’antagonista del Mistero, colui che si oppone al flusso vitale che regge il cosmo. Per questo il Vangelo è così duro contro ogni forma d’ingiustizia: chi rompe l’armonia mette in pericolo non solo se stesso, ma anche la trama invisibile che unisce ogni creatura.

Camminiamo, allora, sul sentiero della giustizia, che ci permette di comprendere il senso delle cose e, quindi, anche della nostra stessa vita. In ogni scelta, in ogni parola, in ogni gesto, siamo chiamati a custodire la presenza misteriosa che dà senso all’universo. Che il nostro cuore sia limpido come la luce della giustizia; che il nostro agire sia trasparente come il volto dei bambini; che la nostra ricerca del Mistero non conosca paura, perché chi cammina nella giustizia trova sempre riparo nella sua verità. Così sia.

 

Nessun commento:

Posta un commento