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giovedì 2 febbraio 2023

IX DOMENICA anno B

 




(Dt 5,12-15; Sal 80; 2 Cor 4,6-11; Mc 2,23-3,6)

 

 Paolo Cugini

 

Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato […] Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso (Dt 4, 12.14).

Il tema del riposo, che viene ricordato nella prima lettura, è senza dubbio importante nella vita delle persone. Attraverso il riposo, infatti, recuperiamo le forze per poter svolgere le attività che la vita comporta. Senza il riposo faremmo fatica a lavorare, pensare, ma anche a divertirci. Non a caso, dunque, sin nelle prime pagine della Bibbia troviamo questo tema che, con l’andar del tempo acquisisce un’importanza decisiva nella stessa vita religiosa. Interessante notare che tra la redazione del libro della Genesi e quello del Deuteronomio il tema del riposo assume significati nuovi. Non viene più solamente ricordato come il giorno in cui il Signore si è riposato dopo aver creato il cielo e la terra. Il ricordo si estende, anche, all’esperienza della schiavitù in Egitto, per cui il riposo sabbatico diventa necessario per ricordare l’evento della liberazione che Dio ha operato in mezzo al suo popolo. Il riposo diventa segno di liberazione e, nel ricordo, il popolo ha la possibilità di dare significato alla sua storia come un passaggio dalla schiavitù alla liberazione.

I farisei gli dissero: Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso? (Mc 2,23). Il Vangelo mostra la trasformazione negativa avvenuta del comandamento di Dio sul sabato. I farisei, infatti, avevano trasformato questo comando di Dio di per sé significativo e con una sua bellezza esistenziale, in una nuova schiavitù. Nell’arco di alcuni secoli il popolo di Israele era così passato dalla schiavitù in Egitto alla schiavitù delle prescrizioni degli uomini del tempio, che rendevano la vita del popolo invivibile. È all’interno di questo sfondo religioso che va inquadrato il brano di Vangelo di oggi.

C'era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. La narrazione del brano ha l’obiettivo di mostrare a che punto di deformazione era giunta l’azione sacerdotale sulle leggi mosaiche e, in modo particolare su quella che era considerata la prescrizione che reggeva tutte le altre, quella del sabato. L’attenzione maniacale alla legge diventa così rigida che non riesce a cogliere la contraddizione che porta all’indurimento del cuore, al non sentire misericordia nemmeno nei confronti di una persona gravemente ammalata, com’è il cado dell’uomo dalla mano inaridita. È l’affermazione radicale del primato della legge sulla coscienza e sul bene delle persone, che snatura il senso autentico delle leggi e della loro funzione, quella cioè di essere a servizio delle persone. La legge non può divenire un assoluto, come nel caso in questione, altrimenti diviene palese lo sfondo idolatrico.

. Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!». Poi domandò loro: «E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?». Ma essi tacevano. È il senso della comunità cristiana: mettere al centro i poveri, le persone che soffrono. Gesù compie un gesto che dev’essere di esempio per le comunità future che s’ispirano al suo messaggio. Non è possibile che le leggi conducano alla non curanza nei confronti di chi soffre. Il silenzio dei farisei dinanzi alla domanda di Gesù, che cerca di stimolare le loro coscienze, rivela sino a che punto era giunto la mistificazione della legge mosaica. Mettendo al centro della comunità l’uomo dalla mano inaridita, Gesù apre un cammino di smascheramento nei confronti delle leggi elaborate dalla classe sacerdotale che, poste di fronte ad una situazione reale, ne manifesta tutto il loro vuoto. Il dibattito sul significato del sabato non avviene, infatti, sul piano dottrinale, ma esistenziale. È dinanzi ad una persona concreta che si decide la bontà di una legge e il suo vero significato. È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla? Una legge vale nella misura in cui si manifesta coerente con l’essenza di colui che si dice che provenga: la misericordia. La mancanza di pietà, di misericordia nei confronti di chi soffre, è il segno evidente che la legge è stata sovvertita e manipolata al punto da essere irriconoscibile e non servire più.

E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Non c’è la conversione dei farisei nemmeno dinanzi ad un’evidenza schiacciante com’è il caso della guarigione della mano inaridita. Gesù smaschera l’ipocrisia degli uomini del tempio, interessato a mantenere un sistema che dava loro lucro e potere. A loro non interessa nulla il bene delle persone, ma di essere rispettati e ben pagati. Il processo di smascheramento operato da Gesù, che mette a nudo l’ipocrisia della religione del tempio, dovrà pagare il prezzo salato della persecuzione e della morte. Non per questo, come sappiamo, Gesù desisterà dalla sua missione di liberazione. Anzi, le sue parole e i suoi gesti diverranno sempre più chiari e liberatori. È proprio vero che con Gesù “è venuta nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9).