mercoledì 16 agosto 2023

SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DI MARIA - 15 AGOSTO

 



 

(Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab; 1Cor 15,20–27a; Lc 1,39-56)

 

 Paolo Cugini

Nonostante il dogma dell’Assunzione di Maria sia recente (1950: è l’ultimo dogma formulato dalla dottrina cattolica), la riflessione su questo mistero della fede è antichissima. Infatti, la letteratura apocrifa sull’Assunzione della Vergine Maria al cielo è abbondantissima. Si contano circa una sessantina di opere, trasmesse in manoscritti databili dal V secolo in poi e scritte in lingue diverse: greco, latino, etiopico, arabo, armeno, copto, siriaco, slavo e gaelico. Inoltre, molto ricca è la produzione sul tema in questione durante l’epoca medievale, attestata in molte lingue. Secondo gli studiosi, l’inizio della tradizione sull’Assunzione di Maria risale al II secolo a.C. in ambito gnostico.

La tradizione della permanenza di Maria a Gerusalemme nell’ultimo periodo della sua vita è piuttosto solida, attestata dalla Scrittura (Gv 19,25; At 1,14; Gal 2,9) e il racconto si basa su un fatto piuttosto sicuro dal punto di vista della critica storica. È naturale pensare che Maria negli ultimi anni della sua vita sia vissuta protetta dalla comunità cristiana di Gerusalemme in una delle abitazioni che essa occupava. Della sua sepoltura, poi, dovettero occuparsi, con particolare attenzione, gli apostoli, e dovette essere sepolta nell’area funeraria di Gerusalemme, presso il torrente Cedron nella parte orientale della città. Tale area sepolcrale era già in funzione nel I secolo, conforme ai recenti scavi archeologici.

L’elaborazione della narrazione della fine della vita di Maria si ispira, e fino ad un certo punto segue, la fine della vita di Gesù, in base ai vangeli e alla tradizione cristiana sviluppatasi successivamente. Questa è la sequenza: un angelo consola Maria nei momenti di angoscia e di tormento prima della sua morte e le annuncia ciò che avverrà, così come un angelo aveva consolato Gesù poche ore prima della morte (cfr. Lc 22,43-44). Tutti gli apostoli, compreso Paolo, accompagnano Maria durante la sua morte e sepoltura, cosa che non era successa nel caso di Gesù. Maria viene accompagnata da tre vergini che l’assistono, così come Gesù venne accompagnato venne vegliato sulla croce da tre donne (Gv 19,25). Maria non sarà vittima di alcun attacco del diavolo e, come accadde con Gesù, non cadrà nelle mani di Satana, ma lo vincerà protetta dalla forza divina. Maria, infine, viene deposta in un sepolcro nuovo fuori di Gerusalemme e il terzo giorno il suo corpo e la sua anima, come per Gesù, sono glorificati.

Il racconto dell’Assunzione così come si trova riportato nei testi apocrifi dei primi secoli della Chiesa, non si limita a narrare la fine della vita di Maria, ma cerca di spiegare anche il significato del suo trapasso e della ricompensa celeste di cui si è resa meritevole. La narrazione mira ad affermare che Maria morì veramente (nonostante la discussione dei teologi su questo punto) e che realmente è stata glorificata (la modalità è anch’essa oggetto di discussione).

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti (1 Cor 15,20).

La seconda lettura di oggi vuole aiutarci a riflettere sul significato dell’Assunzione di Maria e perché è importante nel cammino della fede. L’Assunzione di Maria rende vero il discorso di Paolo che ci ricorda nella prima lettera ai Corinti che la resurrezione di Cristo non è un fatto isolato, circoscritta solamente a Lui, ma è “primizia di coloro che sono morti”. Gesù, dunque, è il primo di una lunga serie e Maria è l’esempio della verità di quanto Paolo afferma. Gesù con la sua passione, morte e resurrezione ha aperto un varco nel cielo, affinché tutti coloro che seguono il suo cammino possano entrarvi. “Abbassò i cieli e discese” dice il salmo 18. Con la sua Resurrezione Gesù non ha abbassato i cieli, ma ha aperto una breccia per tutti coloro che ascoltano la sua Parola e la mettono in pratica.

Che cosa ci dice il brano del Vangelo di questa solennità sul cammino terreno percorso da Maria, che l’ha portata sulle tracce del Figlio? Che tratti di spiritualità mariana possiamo delineare da questi versetti?

ha guardato l’umiltà della sua serva. Il primo è questo. Il Padre ha guardato di questa ragazza del popolo d’Israele, non la sua grandezza, fama, bellezza, ma la sua umiltà. Il Padre ha visto che nell’anima di quella ragazza c’era spazio per entrare. Maria non cerca se stessa, il proprio interesse, ma esclusivamente la volontà del Padre. Lei ha capito che il motivo della sua elezione non proveniva da eventuali meriti personali, ma esclusivamente dallo spazio creatosi in lei a causa della sua ricerca costante e quotidiana della volontà del Padre.

di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Maria ha colto del Padre la dimensione della misericordia, che avvolge tutti coloro che lo temono, che lo cercano. Vivere nell’orizzonte del Signore significa fare esperienza della sua misericordia, che si traduce nella possibilità costante di ripartire nonostante le cadute, gli sbagli. Prima di ogni rimprovero c’è nel Padre l’offerta data ai figli di rialzarsi e riprendere il cammino. Tenerezza, amore, misericordia, dolcezza, mansuetudine: sono tutte parole che dicono di Lui, del Padre, percepito solamente da coloro che lo cercano con cuore sincero in ogni momento della vita. La misericordia del Padre produce in coloro che la ricevono una sensazione di pace che viene trasmessa in modo naturale a coloro che incontriamo nel cammino.

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Proprio perché ha creato spazio a Dio nella propria vita e Dio vi è entrato, Maria ha capito da che parte lui sta: dalla parte dei poveri, degli afflitti, dei perseguitati. Può capire questo dato solamente colui e colei che ha fatto spazio al Signore, colei come Maria, che si è fatta piccola e umile per accogliere l’amore del Signore, che ama i piccoli e gli umili della terra. Nela storia della salvezza il Padre è sempre intervenuto in difesa dei poveri, per proteggerli dall’arroganza dei ricchi. Questa scelta è ben visibile in Gesù che: “da ricco si fece povero” (2 Cor 9,8) e camminava per le strade della Palestina in modo semplice e attorniato da poveri. In questo cammino c’è spazio anche per i ricchi che decidono di condividere le loro ricchezza. Maria, questa scelta radicale e senza ritorno di Dio, l’ha vista realizzata nel Figlio e vissuta dalla prima comunità cristiana.

Invochiamo, dunque, Maria affinché ci aiuti ogni giorno a vivere come il Suo Figlio e, così, passare anche noi con lei, da questo mondo di morte, al mondo della vita.

 

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