lunedì 3 gennaio 2022

ATTI DEGLI APOSTOLI CAPITOLO 14

 



 

1-7. Paolo e Barnaba a Iconio. La missione si svolge più esplicitamente a favore dei greci e non più solo in presenza dei “timorati di Dio”. La missione presso i gentili è voluta da Dio (v. 3) nonostante l’opposizione giudaica, come provano i segni divini: i miracoli e la parresia apostolica.

1.Narrazione di una predicazione che ha successo in sinagoga.

2. L’annuncio del Vangelo non lascia indifferenti. Non tutti ii giudei si convertono o si oppongono.

3. la caratteristica della predicazione è la franchezza e la libertà nel parlare. Dio agisce per mano di Palo e di Barnaba, come ha fatto con i Dodici. C’è dunque, una continuità tra il collegio dei Dodici e la Chiesa degli inizi.

4. Problema: come mai Luca dà il titolo di apostolo a Paolo e Barnaba? Risposta: Lc segue una fonte, la tradizione antiochena, che dava il titolo di apostolo ai missionari itineranti inviati dalla comunità; se il titolo sarà assente nel resto degli Atti, è perché Paolo non sarà più legato, come missionario, alla Chiesa di Antiochia.

5-7: Paolo e Barnaba sono venuti a conoscenza del complotto e con la fuga, sono riusciti ad evitare il pericolo. La persecuzione non è evitata con un miracolo, ma con la fuga, che è intesa come obbedienza ad un ordine del Signore (Lc 9,5; 10, 10).

 

8-20: Barnaba e Paolo a Listra. La tappa a Listra segnala un progresso nella missione degli apostoli: per la prima volta Paolo e Barnaba si rivolgono a pagani veri e propri, non quindi legati ad una sinagoga, com’erano i “timorati di Dio”. L’impatto è con il paganesimo popolare e con i problemi che esso suscita nella missione. Il racconto della guarigione dello zoppo è breve e segue la struttura tradizionale dei racconti di miracolo. È molto simile alla guarigione dello storpio di Pietro (At 3). Secondo gli studiosi, diversi elementi presenti in questo episodio provengono, con ogni probabilità, da tradizioni locali della Licaonia. È difficile che la reazione della folla così com’è descritta, sia avvenuta realmente. Serve da contrasto per mettere in evidenza la reazione degli Apostoli: il rifiuto assoluto di essere considerati divinità.

9. Il legame diretto tra ascolto e fede indica che Luca, utilizzando il verbo zozein, non pensa soltanto alla guarigione fisica, ma anche alla salute spirituale, alla salvezza vera e propria di cui la guarigione è segno.

10. La gran voce come il vedere sono segni dell’apostolo che ricevuto lo Spirito.

11. Lc mostra la reazione di persone giudaiche incolte. Gli apostoli vengono acclamati come divinità. I rapporti tra mondo divino e mondo umano erano facili nella religiosità ellenistica.

15. Per la prima volta Paolo si rivolge ad ascoltatori pagani, per questo non vi sono citazioni bibliche esplicite, né allusioni alla storia d’Israele, né risonanze dell’attesa messianica. Sono anche assenti il nome di Gesù e il kerigma di Paolo. Il breve discorso vuole essere una risposta alla confusione tra Dio e uomo creata da parte dei presenti.

16. Il fatto che gli abitanti consideravano Paolo e Barnaba delle divinità, dice della loro ignoranza sul vero di Dio. Lc vuol far prendere coscienza del pericolo di confusione presente nel mondo pagano.

17. Il discorso continua con un richiamo alla divina provvidenza. Lc sottolinea come tutti gli uomini, osservando la natura, possano constatare che il vero Dio, è un Dio vivente e buono e non una divinità senza vita. Alcuni sostengono che l’attenzione rivolta sul Dio che dà alle piogge potrebbe far riferimento al culto locale di divinità della pioggia, della fertilità e della vegetazione.

19. in questo brano strano, che narra la lapidazione di Paolo, a Lc interessa mettere in evidenza alcuni punti già presenti negli Atti: quello della persecuzione degli evangelizzatori, dell’opposizione giudaica alla diffusione del vangelo, della protezione divina sugli apostoli.

20. È strana l’assenza di Barnaba. Tutto si svolge con estrema rapidità.

21-28: Conclusione del primo viaggio missionario. Sono versetti di carattere sommario. Paolo e Barnaba ripassano per quelle città in cui erano stati cacciati. Per mezzo di questo primo viaggio Lc è riuscito ad esporre le problematiche che saranno discusse nel paragrafo successivo, vale adire il Concilio di Gerusalemme: l’esistenza in terra pagana di comunità nelle quali convivono pagani-cristiani e giudeo-cristiani.

22. Si tratta di fortificare i convertiti nella nuova esistenza incominciata. Lc espone la necessità della sofferenza come condizione della salvezza. Le tribolazioni dovute alle persecuzioni non appartengono solo ai missionari, ma a tutti i credenti. È la vita conforme a quella di Gesù che porta a questo stile, a incorporare la sofferenza nello stile della vita cristiana. Gesù con la sua esistenza ha aperto la via che porta alla glorificazione. Per la scelta di vita fatta, il cammino del cristiano sarà seminato di difficoltà e di sofferenze, ma Dio conferisce a queste sofferenze un significato salvifico: le stesse tribolazioni diventano sorgente di forza e di speranza.

23. Per consolidare le comunità nella fede vengono costituiti anziani o presbiteri, sul modello della chiesa di Gerusalemme, che esprime la continuità con le origini. Gli anziani sono designati dall’autorità – Paolo e Barnaba – e non dalla comunità. Sembra che siamo in presenza di un rito di ordinazione.

27. Paolo e Barnaba comunicano la propria esperienza. Dio ha aperto la porta alla fede dei pagani. Le esperienze missionarie di Paolo e Barnaba hanno potuto rafforzare la comunità di Antiochia nella sua convinzione già presente prima, che è volontà di Dio accogliere i pagani senza la circoncisione e la sottomissione alla legge mosaica.

28. Dopo il viaggio missionario, la comunione di vita con i fratelli. 

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