1-7. Paolo e Barnaba a
Iconio. La missione si svolge più esplicitamente a favore dei
greci e non più solo in presenza dei “timorati di Dio”. La missione presso i
gentili è voluta da Dio (v. 3) nonostante l’opposizione giudaica, come provano
i segni divini: i miracoli e la parresia apostolica.
1.Narrazione
di una predicazione che ha successo in sinagoga.
2. L’annuncio del Vangelo non lascia indifferenti. Non
tutti ii giudei si convertono o si oppongono.
3. la caratteristica della predicazione è la franchezza
e la libertà nel parlare. Dio agisce per mano di Palo e di Barnaba, come ha
fatto con i Dodici. C’è dunque, una continuità tra il collegio dei Dodici e la
Chiesa degli inizi.
4. Problema:
come mai Luca dà il titolo di apostolo a Paolo e Barnaba? Risposta: Lc segue
una fonte, la tradizione antiochena, che dava il titolo di apostolo ai
missionari itineranti inviati dalla comunità; se il titolo sarà assente nel
resto degli Atti, è perché Paolo non sarà più legato, come missionario, alla
Chiesa di Antiochia.
5-7: Paolo e Barnaba sono venuti a conoscenza del
complotto e con la fuga, sono riusciti ad evitare il pericolo. La persecuzione
non è evitata con un miracolo, ma con la fuga, che è intesa come obbedienza ad
un ordine del Signore (Lc 9,5; 10, 10).
8-20: Barnaba e Paolo a
Listra. La tappa a Listra segnala un progresso nella
missione degli apostoli: per la prima volta Paolo e Barnaba si rivolgono a pagani
veri e propri, non quindi legati ad una sinagoga, com’erano i “timorati di Dio”.
L’impatto è con il paganesimo popolare e con i problemi che esso suscita nella
missione. Il racconto della guarigione dello zoppo è breve e segue la struttura
tradizionale dei racconti di miracolo. È molto simile alla guarigione dello storpio
di Pietro (At 3). Secondo gli studiosi, diversi elementi presenti in questo episodio
provengono, con ogni probabilità, da tradizioni locali della Licaonia. È difficile
che la reazione della folla così com’è descritta, sia avvenuta realmente. Serve
da contrasto per mettere in evidenza la reazione degli Apostoli: il rifiuto
assoluto di essere considerati divinità.
9.
Il legame diretto tra ascolto e fede indica che Luca, utilizzando il verbo
zozein, non pensa soltanto alla guarigione fisica, ma anche alla salute
spirituale, alla salvezza vera e propria di cui la guarigione è segno.
10. La
gran voce come il vedere sono segni dell’apostolo che ricevuto lo Spirito.
11.
Lc mostra la reazione di persone giudaiche incolte. Gli apostoli vengono
acclamati come divinità. I rapporti tra mondo divino e mondo umano erano facili
nella religiosità ellenistica.
15. Per la prima volta Paolo si rivolge ad ascoltatori pagani, per questo non vi sono
citazioni bibliche esplicite, né allusioni alla storia d’Israele, né risonanze
dell’attesa messianica. Sono anche assenti il nome di Gesù e il kerigma di Paolo.
Il breve discorso vuole essere una risposta alla confusione tra Dio e uomo
creata da parte dei presenti.
16.
Il fatto che gli abitanti consideravano Paolo e Barnaba delle divinità, dice
della loro ignoranza sul vero di Dio. Lc vuol far prendere coscienza del
pericolo di confusione presente nel mondo pagano.
17.
Il discorso continua con un richiamo alla divina provvidenza. Lc sottolinea
come tutti gli uomini, osservando la natura, possano constatare che il vero Dio,
è un Dio vivente e buono e non una divinità senza vita. Alcuni sostengono che l’attenzione
rivolta sul Dio che dà alle piogge potrebbe far riferimento al culto locale di
divinità della pioggia, della fertilità e della vegetazione.
19.
in questo brano strano, che narra la lapidazione di Paolo, a Lc interessa
mettere in evidenza alcuni punti già presenti negli Atti: quello della persecuzione
degli evangelizzatori, dell’opposizione giudaica alla diffusione del vangelo,
della protezione divina sugli apostoli.
20. È
strana l’assenza di Barnaba. Tutto si svolge con estrema rapidità.
21-28: Conclusione del
primo viaggio missionario. Sono versetti di carattere sommario.
Paolo e Barnaba ripassano per quelle città in cui erano stati cacciati. Per
mezzo di questo primo viaggio Lc è riuscito ad esporre le problematiche che
saranno discusse nel paragrafo successivo, vale adire il Concilio di
Gerusalemme: l’esistenza in terra pagana di comunità nelle quali convivono
pagani-cristiani e giudeo-cristiani.
22.
Si tratta di fortificare i convertiti nella nuova esistenza incominciata. Lc
espone la necessità della sofferenza come condizione della salvezza. Le
tribolazioni dovute alle persecuzioni non appartengono solo ai missionari, ma a
tutti i credenti. È la vita conforme a quella di Gesù che porta a questo stile,
a incorporare la sofferenza nello stile della vita cristiana. Gesù con la sua
esistenza ha aperto la via che porta alla glorificazione. Per la scelta di vita
fatta, il cammino del cristiano sarà seminato di difficoltà e di sofferenze, ma
Dio conferisce a queste sofferenze un significato salvifico: le stesse
tribolazioni diventano sorgente di forza e di speranza.
23.
Per consolidare le comunità nella fede vengono costituiti anziani o presbiteri,
sul modello della chiesa di Gerusalemme, che esprime la continuità con le
origini. Gli anziani sono designati dall’autorità – Paolo e Barnaba – e non
dalla comunità. Sembra che siamo in presenza di un rito di ordinazione.
27.
Paolo e Barnaba comunicano la propria esperienza. Dio ha aperto la porta alla
fede dei pagani. Le esperienze missionarie di Paolo e Barnaba hanno potuto
rafforzare la comunità di Antiochia nella sua convinzione già presente prima,
che è volontà di Dio accogliere i pagani senza la circoncisione e la
sottomissione alla legge mosaica.
28.
Dopo il viaggio missionario, la comunione di vita con i fratelli.
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