RITIRO SPIRITUALE DI AVVENTO
CRISTIANI LGBT
DOMENICA 2 DICEMBRE 2018 – Baccanello di
Guastalla
Discepoli di Gesù: un cammino di libertà
PRIMA MEDITAZIONE: ECCO, VERRANNO GIORNI (Ger 33,14)
C’è una prima dimensione del
tempo di avvento che viene sollecitata dalle prime letture della liturgia che,
perlomeno sino a metà avvento sono letture profetiche-messianiche. C’è un
annuncio dei profeti per il popolo d’Israele che è rivolto al futuro, che spinge
il popolo a guardare lontano, ad alzare lo sguardo, a non fermarsi a ciò che
vede dinanzi a sé, ma a spingere lo sguardo altrove, oltre l’apparenza, oltre
il dato immediato. È interessante e significativo iniziare l’anno liturgico in
questo modo e cioè a non considerare il dato immediato, il dato materiale come
l’unico possibile, come l’unico orizzonte possibile: c’è di più. I cristiani
sono coloro che camminano con lo sguardo elevato, che guardano lontano, che
attendono il compiersi di una promessa.
Il Natale al quale ci prepariamo
ci dice che questa attesa non è vana perché si realizza in Gesù. C’è una
tensione tra promessa e realizzazione che siamo chiamati a vivere. La fiducia
nella Parola di dio significa abitare questa tensione, che è in contrasto con
la cultura dell’immediato nella quale viviamo e siamo immersi. Questo aspetto
ha alcune ricadute immediate sull’esistenza.
1.
La prima è la fede nella Parola. Fiducia
nel Signore, nel Vangelo che è cammino di salvezza ed ha una parola di
misericordia per tutti. Il Dio che si è manifestato in Gesù è sovrabbondanza di
amore misericordioso. Os 11, Mt 9, 10-13; Gv 8, 1-11 Lc 15. E’ una Parola che
dice di uno stile, che ha parole di attenzione, di accoglienza, mai di giudizio
e di esclusione. E’ una Parola nuova e sconvolgente che attrae a sé. “In
religioso ascolto della Parola” (DV, 1). La Parola è una semente di
eternità (1 Pt 1, 22-25).
2.
È questa Parola di amore nella quale pongo
la mia fiducia che mi salva: 1 Cor 15, 1-3; Ef 1,13. È la Parola che mi salva: da
che cosa? Dalle parole vane, dalle parole ingannatrici, dalla menzogna
camuffata di verità (Gv 8, 44).
3.
La seconda è la spiritualità dell’attesa
che matura nella pazienza. L’attesa paziente è alimentata dalla fiducia
nella Parola di Dio. Traducendo queste affermazioni nel contesto attuale: tutte
le volte che nella mia vita presente incontro una parola di Dio mediata dalla
Chiesa che è dura ed escludente
4.
Il cristiano è colui che ascolta (Dt 6,4)
5.
Il cristiano che ascolta una Parola di cui
si fida, apprende a non consegnarsi alle intuizioni immediate, alla materialità
del tempo presente, al qui ed ora, alla pressione di ciò che è attuale, ma con
pazienza aspetta che maturino i tempi per operare un discernimento. Si tratta
di fare la volontà di Dio, ma questa volontà va oltre la dottrina degli uomini,
che nel tempo codificano la Parola.
6.
In questa prospettiva così delineata, il
tempo di avvento dovrebbe aiutarci a maturare una spiritualità del discepolato,
che indica che la vita è un cammino di liberazione dalla tirannia del tempo,
dell’immediatezza e che ha come stella polare irrinunciabile la Parola di Dio.
SECONDA MEDITAZIONE
Discepoli/e
del Signore sul cammino della libertà
Marco
3, 1-6: Gesù l’uomo libero. Analisi della scena
Il contesto: è
un giorno di sabato nella sinagoga. (leggere Es 20; Dt 5)
I personaggi
coinvolti:
ü L’uomo
dalla mano inaridita
ü I
farisei
ü Gesù
Alzati, vieni qui in mezzo:
la prima cosa che Gesù compie è porre nel mezzo colui che era in disparte. Lo
pone al centro della comunità. Questo è il compito di ogni comunità cristiana:
porre al centro coloro che la società mette da parte, esclude e discrimina.
È lecito in giorno di sabato fare
del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?
Ø Gesù,
con una domanda, provoca la coscienza degli ascoltatori.
Ø Gesù
consegna agli ascoltatori un’interpretazione sui testi della legge che parlano
del precetto del sabato. Quest’interpretazione rivela il senso autentico della
Legge, che consiste nel liberare l’uomo, offrendogli dei cammini di salvezza.
Allo stesso tempo, Gesù mostra i contenuti autentici della Legge di Dio: la
vita, il bene.
Disse
all’uomo: tendi la mano: Gesù libera l’uomo dal male in giorno di
sabato, mostrando il senso autentico della Parola.
Domande:
·
come fa Gesù ad essere così libero?
·
Come fa a vedere oltre la spessa coltre della
tradizione?
·
Come fa a vedere il cuore dell’uomo, della
donna?
Cammino di Avvento per imparare
ad essere persone libere, umane, che sanno discernere
La libertà evangelica:
ü La
verità vi farà liberi (Gv 8,32)
ü 2.
Cor 2, 12s
Condivisione:
·
Volevo ringraziare il Signore per essere qui,
per ascoltare una Parola di Speranza e d’amore. Siamo qui provenendo da
situazioni particolari. Anche nelle situazioni che ci ha sconvolti il Signore è
stato presente, anche più di prima. Pericolo dia avere una religione senza
fede, una religione atea. Non basta osservare le norme per sentire il problema
della presenza del Signore. Non incontriamo il Signore obbedendo semplicemente
a delle norme. Il Signore ha fiducia di noi. Tempo di Avvento la sua Parola
dev’essere al centro della nostra giornata.
·
Voglio ringraziare il Signore per essere qui, in
questo posto sperduto, ma mi aveva dato un appuntamento qui. Sono commossa da
questa attenzione che ha avuto per me. Povertà come occasione per chi
accorgermi di chi mi vuole bene. Vivo una povertà di affetti, e qui mi sento
umiliata e povera, E non ho fiducia che verranno giorni migliori. Spero di
maturare una amore adulta, matura: donarmi, essere ciò che a Lui fa piacere.
·
Questo giorno è già nell’ottica della
realizzazione della profezia, del “verranno giorni”. Guardando indietro mi sono
accorta che Dio attraverso la via che ho percorso, mi ha portato. Ho capito che
Dio vuole bene a tutte le cose, anche quando non capisco dove sono. Devo
ricordarmi che ho passato un peggio e che c’è quindi un nuovo che Dio prepara.
Mentre ero nella situazione negativa, capivo che sarebbero venuti giorni
migliori. C’è speranza. I miei figli sono grandi e ho provato la difficoltà
economica. L’obiettivo come mamma era quello di non fargli sentire la mancanza
delle cose.
·
Anch’io ringrazio Dio, per questo: “verranno
giorni”. Sono tanti anni che aspetto e forse dovrò ancora aspettare. È una
parola che è già una consolazione.
·
Ringrazio il Signore per queste ore che mi ha
dato, anche perché sono state un fuori programma. Tramite le riflessioni
capisco che c’erano cose che potevo considerare fuori programma, tutto è
servito, perché anche quello che poteva sembrare sbagliato è servito per capire
la volontà del Signore su di me. L’ascolto delle persone è importante.
·
Mi ha colpito il contesto in cui Gesù è arrivato.
Gesù interpreta le Scritture in modo nuovo rispetto alla Tradizione. Anche noi
oggi facciamo fatica nei confronti della Parola e della sua interpretazione.
Anche noi siamo poveri in vari momenti della nostra vita. A volte passiamo
momenti di povertà in cui sentiamo il bisogno di essere messi al centro.
Attenzione a tutti. I criteri per interpretare la Parola sono la vita, la
giustizia, la pace, la misericordia.
·
Fammi conoscere Signore le tue vie. Nell’Avvento
mettendo al centro il Signore possiamo avere lo sguardo di Gesù, che è nuovo, perché
ci permette di vedere al di là delle apparenze.
·
Mi sono interrogato. Mi sono chiesto: io cosa
posso fare in questo contesto, nella mia realtà? Faccio fatica a dare una
risposta. Mi sono sempre chiesto che cosa posso fare di più? Il Signore non ha
detto prima gli italiani: cosa posso fare? Abbiamo cercato di trasmettere ai
figli la fede, ma l’hanno rifiutata. Che cosa devo fare? Mi chiedo se la strada
intrapresa è quella che il Signore vuole. Perché sono in contrapposizione con
quello che vivevo prima? Forse perché era un ambiente autoreferenziale, dove i
problemi vengono tenuti nascosti. È un cammino che devo digerire.
·
Vivere la povertà è molto difficile. È difficile
liberarmi dalla schiavitù delle cose. Mi affascina il fatto che Gesù metteva al
centro la persona. Oggi siamo schiavi di regole, e giudichiamo gli altri.
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