lunedì 3 dicembre 2018

ECCO VERRANNO GIORNI - RITIRO SPIRITUALE DI AVVENTO





RITIRO SPIRITUALE DI AVVENTO
CRISTIANI LGBT

DOMENICA 2 DICEMBRE 2018 – Baccanello di Guastalla

Discepoli di Gesù: un cammino di libertà

 

PRIMA MEDITAZIONE: ECCO, VERRANNO GIORNI (Ger 33,14)

C’è una prima dimensione del tempo di avvento che viene sollecitata dalle prime letture della liturgia che, perlomeno sino a metà avvento sono letture profetiche-messianiche. C’è un annuncio dei profeti per il popolo d’Israele che è rivolto al futuro, che spinge il popolo a guardare lontano, ad alzare lo sguardo, a non fermarsi a ciò che vede dinanzi a sé, ma a spingere lo sguardo altrove, oltre l’apparenza, oltre il dato immediato. È interessante e significativo iniziare l’anno liturgico in questo modo e cioè a non considerare il dato immediato, il dato materiale come l’unico possibile, come l’unico orizzonte possibile: c’è di più. I cristiani sono coloro che camminano con lo sguardo elevato, che guardano lontano, che attendono il compiersi di una promessa.

Il Natale al quale ci prepariamo ci dice che questa attesa non è vana perché si realizza in Gesù. C’è una tensione tra promessa e realizzazione che siamo chiamati a vivere. La fiducia nella Parola di dio significa abitare questa tensione, che è in contrasto con la cultura dell’immediato nella quale viviamo e siamo immersi. Questo aspetto ha alcune ricadute immediate sull’esistenza.

1.      La prima è la fede nella Parola. Fiducia nel Signore, nel Vangelo che è cammino di salvezza ed ha una parola di misericordia per tutti. Il Dio che si è manifestato in Gesù è sovrabbondanza di amore misericordioso. Os 11, Mt 9, 10-13; Gv 8, 1-11 Lc 15. E’ una Parola che dice di uno stile, che ha parole di attenzione, di accoglienza, mai di giudizio e di esclusione. E’ una Parola nuova e sconvolgente che attrae a sé. “In religioso ascolto della Parola” (DV, 1). La Parola è una semente di eternità (1 Pt 1, 22-25).

2.      È questa Parola di amore nella quale pongo la mia fiducia che mi salva: 1 Cor 15, 1-3; Ef 1,13. È la Parola che mi salva: da che cosa? Dalle parole vane, dalle parole ingannatrici, dalla menzogna camuffata di verità (Gv 8, 44).

3.      La seconda è la spiritualità dell’attesa che matura nella pazienza. L’attesa paziente è alimentata dalla fiducia nella Parola di Dio. Traducendo queste affermazioni nel contesto attuale: tutte le volte che nella mia vita presente incontro una parola di Dio mediata dalla Chiesa che è dura ed escludente

4.      Il cristiano è colui che ascolta (Dt 6,4)

5.      Il cristiano che ascolta una Parola di cui si fida, apprende a non consegnarsi alle intuizioni immediate, alla materialità del tempo presente, al qui ed ora, alla pressione di ciò che è attuale, ma con pazienza aspetta che maturino i tempi per operare un discernimento. Si tratta di fare la volontà di Dio, ma questa volontà va oltre la dottrina degli uomini, che nel tempo codificano la Parola.

6.      In questa prospettiva così delineata, il tempo di avvento dovrebbe aiutarci a maturare una spiritualità del discepolato, che indica che la vita è un cammino di liberazione dalla tirannia del tempo, dell’immediatezza e che ha come stella polare irrinunciabile la Parola di Dio.


SECONDA MEDITAZIONE
Discepoli/e del Signore sul cammino della libertà
Marco 3, 1-6: Gesù l’uomo libero. Analisi della scena
Il contesto: è un giorno di sabato nella sinagoga. (leggere Es 20; Dt 5)
I personaggi coinvolti:
ü  L’uomo dalla mano inaridita
ü  I farisei
ü  Gesù
Alzati, vieni qui in mezzo: la prima cosa che Gesù compie è porre nel mezzo colui che era in disparte. Lo pone al centro della comunità. Questo è il compito di ogni comunità cristiana: porre al centro coloro che la società mette da parte, esclude e discrimina.
È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?
Ø  Gesù, con una domanda, provoca la coscienza degli ascoltatori.
Ø  Gesù consegna agli ascoltatori un’interpretazione sui testi della legge che parlano del precetto del sabato. Quest’interpretazione rivela il senso autentico della Legge, che consiste nel liberare l’uomo, offrendogli dei cammini di salvezza. Allo stesso tempo, Gesù mostra i contenuti autentici della Legge di Dio: la vita, il bene.

Disse all’uomo: tendi la mano: Gesù libera l’uomo dal male in giorno di sabato, mostrando il senso autentico della Parola.

Domande:
·         come fa Gesù ad essere così libero?
·         Come fa a vedere oltre la spessa coltre della tradizione?
·         Come fa a vedere il cuore dell’uomo, della donna?

Cammino di Avvento per imparare ad essere persone libere, umane, che sanno discernere
La libertà evangelica:
ü  La verità vi farà liberi (Gv 8,32)
ü  2. Cor 2, 12s

Condivisione:
·         Volevo ringraziare il Signore per essere qui, per ascoltare una Parola di Speranza e d’amore. Siamo qui provenendo da situazioni particolari. Anche nelle situazioni che ci ha sconvolti il Signore è stato presente, anche più di prima. Pericolo dia avere una religione senza fede, una religione atea. Non basta osservare le norme per sentire il problema della presenza del Signore. Non incontriamo il Signore obbedendo semplicemente a delle norme. Il Signore ha fiducia di noi. Tempo di Avvento la sua Parola dev’essere al centro della nostra giornata.

·         Voglio ringraziare il Signore per essere qui, in questo posto sperduto, ma mi aveva dato un appuntamento qui. Sono commossa da questa attenzione che ha avuto per me. Povertà come occasione per chi accorgermi di chi mi vuole bene. Vivo una povertà di affetti, e qui mi sento umiliata e povera, E non ho fiducia che verranno giorni migliori. Spero di maturare una amore adulta, matura: donarmi, essere ciò che a Lui fa piacere.

·         Questo giorno è già nell’ottica della realizzazione della profezia, del “verranno giorni”. Guardando indietro mi sono accorta che Dio attraverso la via che ho percorso, mi ha portato. Ho capito che Dio vuole bene a tutte le cose, anche quando non capisco dove sono. Devo ricordarmi che ho passato un peggio e che c’è quindi un nuovo che Dio prepara. Mentre ero nella situazione negativa, capivo che sarebbero venuti giorni migliori. C’è speranza. I miei figli sono grandi e ho provato la difficoltà economica. L’obiettivo come mamma era quello di non fargli sentire la mancanza delle cose.

·         Anch’io ringrazio Dio, per questo: “verranno giorni”. Sono tanti anni che aspetto e forse dovrò ancora aspettare. È una parola che è già una consolazione.
·         Ringrazio il Signore per queste ore che mi ha dato, anche perché sono state un fuori programma. Tramite le riflessioni capisco che c’erano cose che potevo considerare fuori programma, tutto è servito, perché anche quello che poteva sembrare sbagliato è servito per capire la volontà del Signore su di me. L’ascolto delle persone è importante.

·         Mi ha colpito il contesto in cui Gesù è arrivato. Gesù interpreta le Scritture in modo nuovo rispetto alla Tradizione. Anche noi oggi facciamo fatica nei confronti della Parola e della sua interpretazione. Anche noi siamo poveri in vari momenti della nostra vita. A volte passiamo momenti di povertà in cui sentiamo il bisogno di essere messi al centro. Attenzione a tutti. I criteri per interpretare la Parola sono la vita, la giustizia, la pace, la misericordia.

·         Fammi conoscere Signore le tue vie. Nell’Avvento mettendo al centro il Signore possiamo avere lo sguardo di Gesù, che è nuovo, perché ci permette di vedere al di là delle apparenze.

·         Mi sono interrogato. Mi sono chiesto: io cosa posso fare in questo contesto, nella mia realtà? Faccio fatica a dare una risposta. Mi sono sempre chiesto che cosa posso fare di più? Il Signore non ha detto prima gli italiani: cosa posso fare? Abbiamo cercato di trasmettere ai figli la fede, ma l’hanno rifiutata. Che cosa devo fare? Mi chiedo se la strada intrapresa è quella che il Signore vuole. Perché sono in contrapposizione con quello che vivevo prima? Forse perché era un ambiente autoreferenziale, dove i problemi vengono tenuti nascosti. È un cammino che devo digerire.

·         Vivere la povertà è molto difficile. È difficile liberarmi dalla schiavitù delle cose. Mi affascina il fatto che Gesù metteva al centro la persona. Oggi siamo schiavi di regole, e giudichiamo gli altri.

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