sabato 9 gennaio 2021

BATTESIMO DEL SIGNORE

 


Paolo Cugini

 

 

È difficile cogliere l’importanza della festa di oggi nel contesto della cultura fortemente secolarizzata in cui ci troviamo. Il sacramento del Battesimo, infatti, come del resto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, prima di essere espressione di un cammino di fede adulto, sono espressione di una dinamica culturale e sociale. Per questo motivo, i genitori cercano la Chiesa per battezzare i loro bambini e li conducono a partecipare ai percorsi di catechesi per accedere ai sacramenti nelle loro parrocchie. Se non lo facessero, i loro figli si sentirebbero discriminati rispetto alla grande maggioranza che intraprende questo tipo di attività. La festa di oggi ci permette, allora, di andare all’origine del rito del battesimo, per riscoprirne significati e motivazioni e per comprendere che, prima di essere un dato socioculturale, il battesimo può essere compreso solamente all’interno di una dinamica di fede in Dio.

Il battesimo di Gesù segna l’inizio della sua vita pubblica da adulto. La parola battesimo, come sappiamo, significa immersione e Gesù con questo gesto decide d’immerge la propria vita totalmente in Dio, affinché tutto nella sua esistenza sia plasmato e modellato dalla Parola e dalla volontà del Padre. Il battesimo diviene dunque, il segno di una rottura con la proposta del mondo e il desiderio d’incamminarsi sui sentieri di Dio. E’, dunque la scelta di una persona libera che dopo un percorso in cui si confronta con la proposta di Dio presente nella Bibbia, scegliere di vivere in un modo nuovo, rispondendo ad un appello che viene dall’alto e percepito come personale. Del resto, lo stesso profeta Isaia, nel brano di lettura che abbiamo ascoltato, ci ricorda che i pensieri del Signore sono diversi dai nostri e quindi, per poter vivere di Lui e con lui occorre incamminarsi verso una scelta definitiva e chiara, che ponga fine ad un modello di vita per iniziarne un altro. Il battesimo simbolizza, quindi, un passaggio da uno stile di vita segnato dalla schiavitù delle passioni verso una vita vissuta nella libertà dei figli e figlie di Dio. Non a caso, la predicazione dei padri della Chiesa dei primi secoli prendeva come evento di riferimento per comprendere meglio il battesimo il passaggio del popolo d’Israele nel mar Rosso (Es 14, 19-31), interpretato appunto, come passaggio dall’Egitto, terra in cui il popolo viveva in schiavitù, verso la libertà simbolizzata dalla terra d’Israele, la terra promessa.



Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo” (1 Gv 5,3). Questo versetto proclamato nella seconda lettura esprime molto bene il senso autentico del Battesimo, ne indica le motivazioni profonde. Se alla nascita siamo generati da nostra madre, che ci immette alla vita, nel battesimo siamo, per così dire, rigenerati da Dio. C’è dunque una prima nascita nella carne, una nascita biologica, ed una seconda rinascita dall’alto, nello Spirito.  La vita nello Spirito iniziata nel Battesimo, ci permette di vivere un’esistenza caratterizzata dalla pace, amore, giustizia, benevolenza, misericordia, che sono i doni dello Spirito (Gal 5, 22). Paolo ci ricorda che chi nel battesimo viene rigenerato da Dio vince il mondo, perché viene immesso in un’altra dimensione, non più condizionata dalla caducità che produce egoismo, invidie, ingiustizia, disuguaglianze, che segnano negativamente la proposta del mondo, ma dalla vita dello Spirito. Ecco perché è così importante il battesimo ed ecco perché non può che essere una scelta libera, frutto di un cammino di presa di coscienza della proposta di Gesù, che getta luce sulla realtà in cui viviamo.

E subito uscendo dall’acqua vide squarciarsi i cieli… E venne una voce dal cielo” (Mc 1,10-11). C’è un dato interessante nella narrazione del Vangelo di Marco sul battesimo di Gesù, che vale la pena sottolineare per comprendere sempre meglio il senso del sacramento del battesimo. Secondo la riflessione biblica dopo il peccato di Adamo ed Eva il cielo si chiuse, segnando una separazione definitiva tra il cielo e la terra, tra Dio e l’umanità. Questa chiusura viene espressa in alcuni brani dell’Antico testamento come, ad esempio, il profeta Isaia che implora Dio dicendo: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi” (Is 63,19). Con il Battesimo di Gesù i cieli si squarciano, permettendo, dunque, l’entrata di Dio nella storia degli uomini. D’ora in poi è possibile realizzare una vita in pienezza perché il Figlio, l’amato dal Padre, ha tracciato un cammino possibile per tutti.



Nell’episodio della morte di Gesù narrato da Marco, oltre all’espressione poco sopra commentata, vale a dire: “squarciare” (Mc 15,30: il velo del tempio si squarciò), c’è un altro termine che appare anche nell’episodio del battesimo, vale a dire: la voce. Nel contesto del battesimo si dice che: “venne una voce dal cielo” (Mc 1,11), mentre nel contesto della narrazione della morte di Gesù si dice che: “gridò a gran voce” (Mc 15, 38). Queste corrispondenze letterarie tra l’evento del battesimo di Gesù e la sua morte, hanno prodotto nella prima comunità cristiana una riflessione, vale a dire, attraverso il battesimo partecipiamo alla morte di Gesù. Come infatti, Gesù, accettando di morire ha sconfitto per sempre la forza del mondo su di sé, passando nel mondo d’amore del Padre, così anche noi attraverso il battesimo vinciamo in modo definitivo il mondo (è il tema della seconda lettura di oggi) per vivere con Cristo nell’amore del Padre. 



 

Nessun commento:

Posta un commento