martedì 12 aprile 2022

DOMENICA DELLE PALME 2022

 





In questa domenica che apre il cammino della settimana santa, desidero offrire alcune chiavi di lettura a partire dalle letture ascoltate.

 

1.     La superficialità di una religione che è vissuta solo esteriormente e che non incide nelle scelte della persona. Colpisce la superficialità del popolo che prima esalta Gesù mentre entra Gerusalemme e poi grida per la sua crocefissione. Vale quel cammino di fede che permette ai contenuti ascoltati di sedimentarsi nel cuore, affinché modifichino il pensiero e orientino le scelte.

 

2.     Principio educativo. Per comunicarci il cammino della vita autentica si è avvicinato a noi, si è fatto uno di noi: è il più grande insegnamento educativo. È quello che ci spiega san Paolo nella seconda lettura di Oggi: Fil 2,5-11. Gesù non ci ha insegnato il cammino della salvezza e della vita vera dall’alto dsi una cattedra, ma dal basso della vita quotidiana, venendo a camminare in mezzo a noi.

 

3.     La solitudine dell’uomo, della donna di Dio; l’incomprensione, il tradimento. Solo nel giudizio del mondo. Colpisce la tremenda solitudine di Gesù nelle ultime ore della sua vita. Abbandonato da tutti, tradito, consegnato, umiliato, insultato: solo dinnanzi a tutto e tutti. Eppure Gesù è rimasto al suo posto, non ha tentato la fuga. L’autenticità di un cammino spirituale si verifica nelle situazioni di crisi, cioè nella capacità di rimanere fermi, al proprio posto.

 

4.     La verità passa dall’attenzione alla realtà. I Vangeli non hanno nascosto la durezza e la drammaticità delle ultime ore trascorse da Gesù: non hanno nascosto la realtà degli eventi. Ciò significa che la verità del Vangelo passa attraverso l’accettazione della realtà così com’è, contro ogni forma di negazionismo, che sono tutte forme patologiche della ragione.

 

5.     Uno sguardo d’amore infinito. Padre perdona loro. Un’umanità che ama in questo modo rivela qualcosa che va oltre l’umano. Lo sosteneva Massimo il Confessore nel VII d. C. L’umanità di Gesù non si chiude in sé stessa nemmeno nelle ore durissime della sua passione, ma rimane aperta, capace di uno sguardo di amore anche nei confronti dei suoi uccisori. Questo amore impressionante ha il sapore di qualcosa che non può essere incasellato nelle realtà umane.

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