In questa domenica che apre il
cammino della settimana santa, desidero offrire alcune chiavi di lettura a
partire dalle letture ascoltate.
1. La
superficialità di una religione che è vissuta solo
esteriormente e che non incide nelle scelte della persona. Colpisce la superficialità
del popolo che prima esalta Gesù mentre entra Gerusalemme e poi grida per la
sua crocefissione. Vale quel cammino di fede che permette ai contenuti ascoltati
di sedimentarsi nel cuore, affinché modifichino il pensiero e orientino le
scelte.
2. Principio
educativo. Per comunicarci il cammino della vita autentica si è
avvicinato a noi, si è fatto uno di noi: è il più grande insegnamento
educativo. È quello che ci spiega san Paolo nella seconda lettura di Oggi: Fil
2,5-11. Gesù non ci ha insegnato il cammino della salvezza e della vita vera
dall’alto dsi una cattedra, ma dal basso della vita quotidiana, venendo a
camminare in mezzo a noi.
3. La
solitudine dell’uomo, della donna di Dio; l’incomprensione, il
tradimento. Solo nel giudizio del mondo. Colpisce la tremenda solitudine di
Gesù nelle ultime ore della sua vita. Abbandonato da tutti, tradito,
consegnato, umiliato, insultato: solo dinnanzi a tutto e tutti. Eppure Gesù è
rimasto al suo posto, non ha tentato la fuga. L’autenticità di un cammino
spirituale si verifica nelle situazioni di crisi, cioè nella capacità di
rimanere fermi, al proprio posto.
4. La
verità passa dall’attenzione alla realtà. I Vangeli non
hanno nascosto la durezza e la drammaticità delle ultime ore trascorse da Gesù:
non hanno nascosto la realtà degli eventi. Ciò significa che la verità del
Vangelo passa attraverso l’accettazione della realtà così com’è, contro ogni
forma di negazionismo, che sono tutte forme patologiche della ragione.
5. Uno
sguardo d’amore infinito. Padre perdona loro. Un’umanità che
ama in questo modo rivela qualcosa che va oltre l’umano. Lo sosteneva Massimo
il Confessore nel VII d. C. L’umanità di Gesù non si chiude in sé stessa
nemmeno nelle ore durissime della sua passione, ma rimane aperta, capace di uno
sguardo di amore anche nei confronti dei suoi uccisori. Questo amore impressionante
ha il sapore di qualcosa che non può essere incasellato nelle realtà umane.
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