Annuncio di cambiamento e di rinascita nell’umanità
Paolo Cugini
A
voi che siete in ascolto, sia chiaro il messaggio: amate chi vi osteggia, fate
del bene a chi vi perseguita, benedite coloro che vi scherniscono, elevate
preghiere per chi vi maltratta. In queste parole, tratte dalla sorgente viva
del Vangelo, si cela la rivoluzione del tempo presente e futuro. Qui risiede la
forza che trasforma, la novità che sconvolge le logiche del mondo. Un cammino
viene indicato, non solo esteriore ma soprattutto interiore, una via che
attraversa il cuore, spinge la coscienza a rinascere. Prima di ogni gesto
esterno, è necessario lasciarci penetrare dalla verità: ogni persona, ogni
volto che incrociamo, è fratello e sorella, compagni di viaggio nell’avventura
umana.
Questa
è la conversione profonda richiesta: non vedere più nel volto dell’altro una
minaccia da combattere, ma un’anima da amare, un’esistenza da accogliere. Il
cambiamento chiesto dal Vangelo è arduo, perché le fondamenta della nostra
natura sono segnate dal conflitto, dalla paura, dall’istinto di sopravvivenza
che ci spinge a difenderci, a contrattaccare, a distruggere.
Ma
ecco il segno dei tempi: un nuovo paradigma si leva all’orizzonte, un invito a
cambiare il cuore, a trasfigurare le nostre relazioni. Il Vangelo ci chiama a
una veglia costante, a un lavoro interiore che non conosce tregua. Passare
dalla durezza alla misericordia, dalla vendetta al perdono, dalla chiusura
all’apertura, è opera immane, ma necessaria per chi vuole entrare nella logica
del Mistero. La prima tappa è il riconoscimento della propria fragilità, della
propria umanità ferita e impulsiva. Questo risveglio è provocato dall’ascolto
della Parola, che penetra, svela, smaschera, orienta pensieri e azioni. Poi,
gradualmente, si tratta di mettere in pratica segni nuovi, gesti che incarnano
l’annuncio evangelico: esercitarsi nel perdono, coltivare la gratuità, offrire
sé senza calcoli.
Solo
chi persevera in questa formazione interiore, chi si lascia trasformare dalla
luce divina, può essere profeta di misericordia e apostolo di pace. La via è
lunga, la fatica grande, ma il premio è la comunione, la fraternità universale,
il volto nuovo dell’umanità riconciliata. Così il Vangelo, oggi come ieri e
domani, interpella il cuore, chiama al cambiamento, annuncia una possibilità di
risurrezione ad ogni essere umano.
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