Paolo Cugini
Dàmaris
è una donna citata alla fin della narrazione della predicazione di Paolo ad
Atene. È una predicazione che rappresenta un’ottima testimonianza della
capacità di Paolo di inculturare il Vangelo nei più svariati contesti
culturali. In questo caso Paolo si trova ad Atene, la patria della filosofia,
culla della cultura occidentale e, per questo nella sua predicazione inizia
citando autori della cultura locale. È un ottimo esempio di inculturazione: l’annuncio
in un contesto culturale nuovo esige un aggancio per attirare l’attenzione I
n
ogni modo, come sappiamo dalla narrazione, Ad Atene Paolo ebbe scarso successo
eccetto il caso di alcune persone che abbracciarono la fede e, tra queste, una
donna de nome Dàmaris. Un piccolo accenno che, però, apre varchi enormi. Là
dove il mondo si chiude dinanzi alla predicazione del Vangelo, lo stesso
Vangelo trova spazio nel cuore di coloro che nella società non valevano nulla:
le donne. Questo picco accenno, dunque, di un nome di donna, Dàmaris, che
aderisce alla fede e diviene credente, è l’indicazione della rivoluzione
culturale e sociale che il piccolo seme del Vangelo sta producendo.
Basta
solamente lanciarlo, che primo o poi, in modo insperato e in luoghi impossibili
per il mondo, viene accolto e produce frutti sconvolgenti. La donna di nome
Dàmaris è lo spazio teologico in cui avviene l’impossibile. Sono questi i
miracoli del Vangelo, che apre nuovi orizzonti, squarcia i cieli ed entra una
nuova luce.
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