martedì 25 ottobre 2022

IL GRANELLO DI SENAPE

 



In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami (Lc 13,18s).

Parabola profondissima che sposta l’attenzione dall’esterno all’interno. Imparare a non cercare la grandezza esterna, a non preoccuparsi dell’apparenza. Il Regno dei cieli, la proposta di vita di Gesù percorre altre strade rispetto a quelle del mondo. Gesù conduce un’esistenza terrena in cui è chiarissimo che non cerca un’affermazione mondana, che passa attraverso l’approvazione dei potenti, la ricerca di ruoli sociali significativi. Il senso della sua breve vita pubblica, che è durata tre anni, è tutta realizzato al di fuori dei riflettori, molto distante dalle stanze dei bottoni, alla ricerca dei più poveri, dei reietti della società. Gesù ha cercato e vissuto la piccolezza del Regno, con una vita socialmente e politicamente di basso profilo e, di conseguenza, ha inciso nella società in un modo diverso, non dall’esterno, ma dall’interno, non cercando visibilità e approvazione esterna, ma cercando di liberare le persone dalla schiavitù dell’apparenza.

Non è facile il cammino che Gesù propone, ma è senza dubbio liberante. È un cammino che richiede un costante lavoro su se stesso, un contatto costante con la propria coscienza, che permette di respingere le seduzioni esterne, le scorciatoie esistenziali che, in realtà, ci fanno perdere tempo e, se non si è attenti e vigili, possono farci perdere per sempre. Cammino interiore non come fuga, ma come possibilità reale di mantenere un contatto con la nostra identità, cercando di valorizzare al massimo le esperienze del vissuto quotidiano. Gesù paragona il regno dei cieli, il suo stile di vita, ad un granello di senapa: è questa la grande novità della sua proposta. È un invito ad uscire dalla stressante seduzione dell’apparenza, della ricerca continua dell’approvazione del mondo e, soprattutto, dall’idea che per essere ci sia bisogno del contare qualcosa nel palazzo dei bottoni.

Si vive meglio e in modo più incisivo percorrendo un'altra strada, curando la qualità delle relazioni umane, iniziando la giornata curando la propria anima, mettendola sotto lo sguardo della Parola, nel silenzio della notte.

 

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