Paolo Cugini
Strada
facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino (Mt
10,17). Senso di libertà. Non c’è la preoccupazione dell’efficienza, dell’organizzazione
dettagliata, ma il desiderio di annunciare qualcosa di bello, di grande,
qualcosa che ha toccato il cuore e la vita. E allora si parte, senza dover avvisare
nessuno. Si parte perché il cuore è troppo pieno di gioia da aspettare.
C’è
da annunciare una vicinanza, che significa liberazione dalla solitudine e come
si fa ad aspettare? Si va tutti insieme, o meglio con chi vuole venire, con
coloro che hanno già sperimentato un po' di quella gioia che si chiama
vicinanza del Regno di Dio, vicinanza della persona di Gesù, della sua parola
liberatrice, che avvolge con tenerezza tutti gli affaticati e oppressi della
terra. “Venite a me voi tutti e io vi ristorerò”. Si parte, dunque, senza
preoccuparsi troppa dei bagagli, delle vivande da portare. Si cammina leggeri,
guardando avanti, carichi solo della speranza per l’amore vissuto, la gioia dell’incontro,
la forza che viene dalla conoscenza di Lui.
Si
parte, anche perché c’è la consapevolezza dell’importanza dell’annuncio e cioè,
che il Regno dei cieli e vicino, si è avvicinato, lo si può ormai toccare,
ascoltare, sentire. Non si può più rimandare un annuncio di questa portata.
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