Paolo
Cugini
La
dimensione missionaria della fede ha una duplice direzione. La prima, che è
quella che solitamente è intesa come missione in senso stretto, è un movimento
che va dal centro all’esterno. La prima accezione dice quindi, di un movimento
in uscita, di un annuncio che viene portato fuori, all’esterno. Il secondo
movimento della missione è al contrario, vale a dire, dall’esterno all’interno.
Si tratta di un movimento di attrazione. E’ proprio questo movimento di
attrazione che viene descritto dalla liturgia dell’Epifania. Il testo del
Vangelo dice che: “I Magi vennero da
oriente a Gerusalemme” (Mt 2,1), realizzando in questo modo la profezia di
Isaia ascoltata nella prima lettura che diceva: “Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo
sorgere” (Is 60, 3). Che cosa significa questo movimento da Oriente verso
Gerusalemme? Che cosa c’è dietro all’attrazione che Gerusalemme provoca nei
confronti delle nazioni straniere? Che cosa questo movimento dice di
significativo a noi, alla nostra Chiesa?
In
primo luogo, Che cos’è che attrae i popoli verso Gerusalemme? E’ un bambino
appena nato percepito dai Magi d’oriente come colui che realizza le profezie.
E’ dunque un bambino che dice di una Parola che viene da lontano. Senza la Parola
non ci sarebbe movimento dall’oriente verso Occidente, perché mancherebbe il
significato della nascita di quel bambino. E’ la Parola che spiega il senso di
un cammino ed è quindi la Parola che mette in movimento coloro che sono alla
ricerca della verità.
Anche la profezia di Isaia dice qualcosa di
simile ma, forse, in modo più profondo. Isaia dice che le genti cammineranno
alla ricerca di una luce che è su Gerusalemme. “La gloria del Signore brilla sopra di te”. Per due volte, in pochi
versetti, viene identificata la luce su Gerusalemme che attira i popoli con la
gloria del Signore. Che cos’è questa gloria? Nella Bibbia tutte le volte che
Dio si manifesta nella storia viene descritto con il termine di gloria. La
manifestazione di Dio nel mondo è una gloria tale che esprime una luce così
forte da richiamare l’attenzione di tutti i popoli. Dio si è manifestato in una
forma suprema in Gesù Cristo, la cui luce ha attratto i Magi dell’Oriente. In
che modo la luce di Cristo risplende oggi nella storia? Lo ha detto Gesù stesso
agli apostoli nell’ultima cena narrata da Giovanni: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli
uni per gli altri” (Gv 13,34). La
luce di Dio che si è manifestata in Gesù risplende nel mondo ogni volta che le
persone si amano, si perdonano, si accolgono con misericordia, si trattano bene
con rispetto. Quando questo avviene la gloria di Dio si manifesta e diventa
luce per il mondo, che si dirige verso l’origine della luce. Gerusalemme,
allora, non è più un luogo fisico, ma indica un evento in cui si manifesta la
presenza di Dio, nello stile offerto da Gesù Cristo. Dove c’è amore, giustizia,
pace, misericordia, perdono lì c’è la nuova Gerusalemme che dice della presenza
del Signore che attira tutti i popoli.
In
secondo luogo, Il movimento che da Oriente porta verso Gerusalemme dice
qualcosa dell’uomo e della donna. La luce di Cristo che esce da Gerusalemme
incontra il desiderio di verità e di amore iscritto nel cuore di ogni persona,
lo risveglia, per così dire. E’ come se desse ragione a Geremia quando, in una
delle sue profezie, arriva ad afferamre: “Questa
sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni: porrò la
mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore” (Ger 31,34). E’
questa idea che il Concilio Vaticano II riprende nel documento Gaudium et Spes
al numero 16 quando afferma: “L’uomo ha
in realtà una legge scritta da Dio dentro di al suo cuore: obbedire ad essa è
la dignità stessa dell’uomo”. La luce di Cristo, che splende nella storia
ogni volta che qualcuno vive ciò che Lui ha detto e fatto, tocca il cuore
dell’uomo, la sua sete di verità e di giustizia, provocando un cammino verso la
luce.
E’ questo il grande messaggio dell’Epifania per tutti noi. Non esistono
più barriere o luoghi per coloro che desiderano scoprire il senso della vita.
C’è una forza, un’energia che Dio ha impresso nella storia nell’evento di Gesù
Cristo e che lo Spirito Santo può continuamente realizzare in tutte le persone
che accolgono con docilità la sua Parola. Questo cammino è alla portata di
tutti, perché in tutti i cuori Dio ha posto la sua fiamma d’amore. Sta a noi
risvegliare nei cuori dell’umanità questa fiamma d’amore di Dio, vivendo ciò
che il Signore ha detto.
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