venerdì 5 gennaio 2018

EPIFANIA: IL CAMMINO DALL'ORIENTE A GERUSALEMME





Paolo Cugini

La dimensione missionaria della fede ha una duplice direzione. La prima, che è quella che solitamente è intesa come missione in senso stretto, è un movimento che va dal centro all’esterno. La prima accezione dice quindi, di un movimento in uscita, di un annuncio che viene portato fuori, all’esterno. Il secondo movimento della missione è al contrario, vale a dire, dall’esterno all’interno. Si tratta di un movimento di attrazione. E’ proprio questo movimento di attrazione che viene descritto dalla liturgia dell’Epifania. Il testo del Vangelo dice che: “I Magi vennero da oriente a Gerusalemme” (Mt 2,1), realizzando in questo modo la profezia di Isaia ascoltata nella prima lettura che diceva: “Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere” (Is 60, 3). Che cosa significa questo movimento da Oriente verso Gerusalemme? Che cosa c’è dietro all’attrazione che Gerusalemme provoca nei confronti delle nazioni straniere? Che cosa questo movimento dice di significativo a noi, alla nostra Chiesa?

In primo luogo, Che cos’è che attrae i popoli verso Gerusalemme? E’ un bambino appena nato percepito dai Magi d’oriente come colui che realizza le profezie. E’ dunque un bambino che dice di una Parola che viene da lontano. Senza la Parola non ci sarebbe movimento dall’oriente verso Occidente, perché mancherebbe il significato della nascita di quel bambino. E’ la Parola che spiega il senso di un cammino ed è quindi la Parola che mette in movimento coloro che sono alla ricerca della verità.
 Anche la profezia di Isaia dice qualcosa di simile ma, forse, in modo più profondo. Isaia dice che le genti cammineranno alla ricerca di una luce che è su Gerusalemme. “La gloria del Signore brilla sopra di te”. Per due volte, in pochi versetti, viene identificata la luce su Gerusalemme che attira i popoli con la gloria del Signore. Che cos’è questa gloria? Nella Bibbia tutte le volte che Dio si manifesta nella storia viene descritto con il termine di gloria. La manifestazione di Dio nel mondo è una gloria tale che esprime una luce così forte da richiamare l’attenzione di tutti i popoli. Dio si è manifestato in una forma suprema in Gesù Cristo, la cui luce ha attratto i Magi dell’Oriente. In che modo la luce di Cristo risplende oggi nella storia? Lo ha detto Gesù stesso agli apostoli nell’ultima cena narrata da Giovanni: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,34).  La luce di Dio che si è manifestata in Gesù risplende nel mondo ogni volta che le persone si amano, si perdonano, si accolgono con misericordia, si trattano bene con rispetto. Quando questo avviene la gloria di Dio si manifesta e diventa luce per il mondo, che si dirige verso l’origine della luce. Gerusalemme, allora, non è più un luogo fisico, ma indica un evento in cui si manifesta la presenza di Dio, nello stile offerto da Gesù Cristo. Dove c’è amore, giustizia, pace, misericordia, perdono lì c’è la nuova Gerusalemme che dice della presenza del Signore che attira tutti i popoli.


In secondo luogo, Il movimento che da Oriente porta verso Gerusalemme dice qualcosa dell’uomo e della donna. La luce di Cristo che esce da Gerusalemme incontra il desiderio di verità e di amore iscritto nel cuore di ogni persona, lo risveglia, per così dire. E’ come se desse ragione a Geremia quando, in una delle sue profezie, arriva ad afferamre: “Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore” (Ger 31,34). E’ questa idea che il Concilio Vaticano II riprende nel documento Gaudium et Spes al numero 16 quando afferma: “L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro di al suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell’uomo”. La luce di Cristo, che splende nella storia ogni volta che qualcuno vive ciò che Lui ha detto e fatto, tocca il cuore dell’uomo, la sua sete di verità e di giustizia, provocando un cammino verso la luce. 

E’ questo il grande messaggio dell’Epifania per tutti noi. Non esistono più barriere o luoghi per coloro che desiderano scoprire il senso della vita. C’è una forza, un’energia che Dio ha impresso nella storia nell’evento di Gesù Cristo e che lo Spirito Santo può continuamente realizzare in tutte le persone che accolgono con docilità la sua Parola. Questo cammino è alla portata di tutti, perché in tutti i cuori Dio ha posto la sua fiamma d’amore. Sta a noi risvegliare nei cuori dell’umanità questa fiamma d’amore di Dio, vivendo ciò che il Signore ha detto. 

Nessun commento:

Posta un commento