Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà̀ sopra i colli
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché́ ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri» (Is 2,1-2).
Spiritualità
del tempo di avvento segnata dai brani di Isaia. Prospettiva universalista del
cammino. Si passa dall’idea di elezione del popolo d’Israele ad una visione in
cui tutti i popoli si sentono attratti dalla Parola del Signore. Invito ad
uscire da una mentalità divisiva per un cammino verso una visione d’insieme, un
modo di pensare la realtà in modo aperto. La prospettiva universalista porta
con sé come conseguenza l’atteggiamento inclusivo. Camminare per i sentieri del
Signore significa aprire le porte a tutti e a tutte, creare comunità in cui
tutti e tutte si sentano a loro agio. Chi è che nella visione di Isaia, provoca
il movimento di tutti i popoli verso Gerusalemme? Poiché da Sion uscirà̀ la
legge e da Gerusalemme la parola del Signore. È la Parola di Dio che
provoca questo movimento di uscita dai propri individualismi per un cammino di comunione
che sappia rispettare le diversità e le rivalità.
Del
resto, è proprio questo che desiderava Gesù. Sono vari i brani del Vangelo che
riprendono il sogno del profeta Isaia e lo attualizzano. Tra i vari, si può
citare questo: Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e
dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei
cieli (Mt 8,11). Gesù sa molto bene che l’effetto della sua Parola e della
sua proposta avrebbe provocato la rottura dei muri, degli steccati e un cammino
di comunione tra tutti i popoli. In questo cammino, affinché si realizzi
pienamente, è necessario un altro passaggio fondamentale espresso dal profeta
nel proseguo del testo citato.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno
aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Che
cosa accade a coloro che, attratti dalla Parola del Signore, camminano verso
Gerusalemme? Sentono il desiderio di pace. L’immagine riportata dal profeta
descrive la trasformazione che avviene nei popoli che seguono la Parola di Dio.
C’è un processo di trasformazione in atto, processo di cambiamento che trasforma
gli strumenti di guerra – spade e lance – in strumenti per coltivare la terra.
Chi assimila interiorizza il Vangelo respira pace e non sente più il bisogno di
difendersi, perché impara a percepire l’altro come fratello e sorella. È il
sogno di Dio che è divenuto realtà in Gesù. Ogni comunità cristiana che si
alimenta del Signore, che fa spazio al Lui diventa un pezzo di umanità che si
lascia trasformare dallo Spirito del Signore.
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