sabato 1 febbraio 2025

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA/C

 




Lc 4,1-11

Paolo Cugini


La prima domenica di quaresima, in tutti e tre i cicli liturgici, inizia con la pagina delle tentazioni di Gesù. Per cogliere la profondità del messaggio contenuto in questa narrazione, dovremmo provare a contestualizzarla. Che cosa significa, allora, leggere questa pagina in un contesto post-cristiano? In che modo il paradigma post-teista ci può aiutare a cogliere contenuti nuovi? C’è tutta una lettura religiosa e devozionale che per secoli ha orientato l’interpretazione di questa pagina sottolineando gli aspetti penitenziali e sacrificali, come se la penitenza e il sacrificio fossero strumenti indispensabili per meritarsi la vita eterna. In realtà l’esperienza umana di Gesù narrata in questa pagina è svuotata di qualsiasi elemento religioso. Gli eventi, infatti, non si svolgono in una sinagoga, in uno spazio sacro, ma nel deserto, che potremmo definire un non-spazio, nel senso che non s’identifica con alcun spazio particolare. Quello che Gesù vive nel deserto è un’anticipazione di ciò che vivrà durante la sua vita pubblica. Gesù è un uomo che non è mai stato attratto da desideri di gloria umana, di potere. Gesù è un uomo la cui libertà gli ha permesso di non lasciarsi intrappolare dalla forza degli istinti, che ha sempre saputo orientare nel fine da lui stabilito. È questa, in sostanza, la proposta che emerge dalla pagina delle tentazioni e che ci viene rivolta all’inizio della quaresima, che è un cammino per cogliere con maggior consapevolezza il mistero della vita piena, che si è manifestata nelle scelte di Gesù. È possibile vivere in modo libero e realizzato la propria umanità, senza lasciarsi attrarre da quelle proposte che, alla distanza, provocherebbero delle schiavitù interne e esterne. C’è una possibilità di vita piena, realizzata nel dono libero e gratuito di sé, una vita buona e giusta che è divenuta visibile nella vita di Gesù e, per questo, alla portata di tutti e tutte. 

Il problema, a questo punto, è riuscire a cogliere il metodo che ha permesso a Gesù di vivere in questo modo libero e pienamente realizzato nell’amore e nella giustizia. Nella pagina in questione ci sono delle indicazioni che ci possono aiutare. Gesù rimase “nel deserto per quaranta giorni”: ecco il primo dato. Per riuscire a vivere in modo libero occorre dedicare molto tempo alla propria interiorità, per dirla alla Socrate, occorre curare la propria anima. È questo un compito alla portata di tutti e non è specifico delle persone religiose: tutti abbiamo una dimensione interiore. Il fatto che questa esperienza avviene nel deserto è un altro dato importante, perché ci dice, come affermavo sopra, che non avviene in un ambito religioso. “Non mangiò nulla in quei giorni”. Non si tratta di un’indicazione penitenziale, ma esistenziale. Chiunque ha dedicato periodi prolungati per la meditazione e per la cura interiore, sa molto bene che la vita sobria e l’attenzione a non esagerare nel cibo, aiuta il percorso spirituale di contatto con la propria coscienza. “Tentato dal diavolo”: possiamo tradurre questa espressione con la percezione che la forza degli istinti esercitano su di noi, soprattutto quando siamo immersi nelle preoccupazioni quotidiane, poco attenti alla vita interiore e, quindi, maggiormente vulnerabili sul piano esistenziale. 

C’è una possibilità di vita autentica che ci viene proposta all’inizio del cammino quaresimale. Per entrare in questo cammino dovremmo liberarci dalle incrostazioni religiose che, nei secoli, hanno identificato la quaresima con azioni penitenziali, perdendo l’orizzonte vero della quaresima, che è l’umanità di Gesù, la sua libertà, la sua vita di amore gratuito e disinteressato. Dedicare tempo a questo messaggio, assimilando ogni giorno le pagine di Vangelo proposte, significa coltivare il desiderio di essere persone nuove, più autentiche, proprio come Gesù. Il mondo ha bisogno più che mai di persone così. Approfittiamo, allora del tempo di quaresima per scrollarci di dosso la polvere della religione e indossare l’abito nuovo del Vangelo di Gesù. 


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