mercoledì 26 luglio 2023

FOSSIMO MORTI

 




Paolo Cugini

Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: “Fossimo morti per mano del Signore nella terra d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine” (Es 16,1-5). È un brano che rivela lo spaccato dell’umanità che vive a livello istintuale e non ha motivazioni profonde sul senso del proprio cammino. Coloro che non hanno radici profonde nelle loro motivazioni, basta un po' di sofferenza per rifiutare la novità, il presente e iniziare a lamentarsi. Chi si lamenta è solitamente una persona che non sta bene dentro di sé. È dunque, un brano che offre l’orientamento per una vita spirituale che aiuti a vivere serenamente il cammino della vita. Solo chi sa dove sta andando trova le motivazioni dentro di sé per andare avanti nei momenti bui della vita, in quei momenti in cui le cose si sono messe male e la confusione regna. Sono questi i momenti in cui la persona spirituale sa dove andare a cercare consolazione e cioè nell’esperienza personale di rapporto con il Signore che ha segnato l’inizio di un nuovo cammino.

La vita spirituale nei momenti difficili fa ricorso alla memoria, come risorsa unica e personale che contiene le motivazioni del cammino. È proprio nei momenti difficili che la persona spirituale compie un passo in avanti nel cammino della fede, perché può sperimentare la verità dell’evento delle origini e la bontà del cammino intrapreso. Mentre, dunque, le persone senza radici, che non hanno mai lavorato su di sé e non hanno mai dato importanza alla vita interiore nei momenti difficili cadono nella disperazione e nel lamento, la persona spirituale vive questo momento come un arricchimento e sperimenta cose nuove mai percepite prima. Proprio nelle situazioni difficili del cammino di sequela al Signore, si realizza quello che diceva Gesù: la vostra tristezza si trasformerà in allegria (Gv 16, 22). 

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