lunedì 22 novembre 2021

ATTI DEGLI APOSTOLI CAPITOLO 8

 


 

(annotazioni)

Il tema di fondo è la diffusione del Vangelo.

1b-4: c’è il tema della diffusione del Vangelo che avviene attraverso la persecuzione. Non c’è un progetto pastorale, ma la presenza del Signore che passa per sentieri sconosciuti.

Sembra che la persecuzione colpì solamente la comunità ellenistica, mentre i cristiani di origine ebraica, ancora fedeli alla legge mosaica, rimasero a Gerusalemme.

Nella visione teologica di Luca l’espansione missionaria non è programmata da mente umana, ma dall’agire misterioso di Dio, che passa anche attraverso situazioni umanamente negative (persecuzione). 

5-13: grazie alla predicazione di Filippo, Simone diventa cristiano.

Filippo è uno dei sette, e uno degli ellenisti che ha dovuto abbandonare la città.

I miracoli (segni) rendono atti alla Parola.

Esorcismi e guarigioni sono i miracoli che caratterizzarono il ministero di Gesù e che ora accompagnano la predicazione degli apostoli. Nei suoi inviati agisce la forza del Risorto e il regno di Dio continua a espandersi e a prevalere sul dominio del male. L’opera di liberazione iniziata da Gesù prosegue nella missione post pasquale.

Gioia: è il segno dell’apertura dell’uomo alla salvezza ed è il tratto distintivo del convertito.

Simone il mago: è un personaggio che ha avuto grande risonanza nella chiesa. È presentato dai Padri (Eusebio, Giustino, Ireneo) come uno gnostico (fondatore della dottrina simoniana). Ireneo lo definisce padre di tutte le eresie. Forse era un mago esponente del sincretismo religioso tipico dell’ellenismo.

12: Lc non parla più di miracoli: la fede autentica nasce dalla predicazione e non da atti miracolistici. Oggetto della predicazione è il regno di Dio e il nome di Gesù Cristo.  

C’è uno schema sotteso: predicazione, ascolto, fede, battesimo e, infine, dono dello Spirito.

14-17: una regione è cristiana quando vi si trovano comunità cristiane. I Dodici sono a fondamento della comunione tra le comunità locali.

Nella spiegazione di Luca il battesimo cristiano non comunica lo Spirto Santo? Sembra che nella chiesa primitiva ci siano due elementi che facevano parte di un medesimo rito: battesimo nel nome e imposizione delle mani. Al battesimo luca lega il perdono dei peccati. In At 9,17 è Anania che impone le mani su Saulo, ciò significa che non è un gesto che appartiene solo ai Dodici.

Chiesa e Spirito di Gesù Cristo sono solo là dove c’è comunione con gli apostoli, i garanti del messaggio di Gesù.

18-25: Pietro smaschera la malvagità di Simone. Segue una formula di scomunica. A Simone viene negata la partecipazione alla Parola. Simone chiede l’intercessione della Chiesa.

26-40: c’è similitudine con le storie di Elia e Eliseo. C’è anche un parallelo con l’episodio dei discepoli di Emmaus (Lc 24). Storicamente l’attività di Filippo si inserisce nel più ampio quadro della missione degli ellenisti in ambienti fortemente ellenizzati.

Eunuco: se si tratta di un evirato fisico non può essere che pagano e non proselito, perché l’eunuco era escluso dalla comunità di Israele (Dt 23,2).

Nel primo secolo eunuco poteva essere sinonimo di alto funzionario e non riferirsi ad una condizione fisica.  Nulla, quindi, impedisce di considerarlo un proselito.

Ipotesi più convincente. L’etiope era un pagano e la tradizione raccontava la conversine del primo pagano ad opera di Filippo (e non di Pietro), così come veniva narrata dalla cerchia dei cristiani ellenisti. La tradizione fa capire che l’evento fondamentale della conversione del primo pagano è voluta da Dio.

Il battesimo dell’etiope segna una tappa nuova nella diffusione del vangelo che dal giudaismo avanza verso il mondo pagano. La missione cristiana progredisce.

La costruzione di 8,26-40 mostra anche un interesse catechetico. Il cammino di fede che porta l’etiope al battesimo diventa paradigmatico: l’apertura dell’uomo alla verità, l’approccio guidato alle Scritture interpretate in chiave cristologica, il battesimo stesso che riflette la pratica del rito nella chiesa primitiva: incontro, annuncio, catechesi, battesimo.

È possibile che Luca veda nel battesimo dell’eunuco le realizzazioni delle promesse universalistiche dei profeti: Is 56,3s.

28: il libro di Isaia aveva un’importanza fondamentale nella prima riflessione cristiana

30: presuppone che il senso letterale non sia sufficiente per capire: al di là di esso c’è un significato più profondo dato soltanto nella fede, alla luce dell’evento Gesù Cristo.

Importante: per l’etiope, il fatto di essere eunuco non impedisce il suo pieno inserimento nella Chiesa.

 

 

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