(annotazioni)
Il
tema di fondo è la diffusione del Vangelo.
1b-4: c’è
il tema della diffusione del Vangelo che avviene attraverso la persecuzione. Non
c’è un progetto pastorale, ma la presenza del Signore che passa per sentieri
sconosciuti.
Sembra
che la persecuzione colpì solamente la comunità ellenistica, mentre i cristiani
di origine ebraica, ancora fedeli alla legge mosaica, rimasero a Gerusalemme.
Nella
visione teologica di Luca l’espansione missionaria non è programmata da mente
umana, ma dall’agire misterioso di Dio, che passa anche attraverso situazioni
umanamente negative (persecuzione).
5-13:
grazie alla predicazione di Filippo, Simone diventa cristiano.
Filippo
è uno dei sette, e uno degli ellenisti che ha dovuto abbandonare la città.
I
miracoli (segni) rendono atti alla Parola.
Esorcismi
e guarigioni sono i miracoli che caratterizzarono il ministero di Gesù e che
ora accompagnano la predicazione degli apostoli. Nei suoi inviati agisce la
forza del Risorto e il regno di Dio continua a espandersi e a prevalere sul
dominio del male. L’opera di liberazione iniziata da Gesù prosegue nella
missione post pasquale.
Gioia:
è il segno dell’apertura dell’uomo alla salvezza ed è il tratto distintivo del
convertito.
Simone
il mago: è un personaggio che ha avuto grande risonanza nella chiesa. È presentato
dai Padri (Eusebio, Giustino, Ireneo) come uno gnostico (fondatore della
dottrina simoniana). Ireneo lo definisce padre di tutte le eresie. Forse era un
mago esponente del sincretismo religioso tipico dell’ellenismo.
12:
Lc non parla più di miracoli: la fede autentica nasce dalla predicazione e non
da atti miracolistici. Oggetto della predicazione è il regno di Dio e il nome
di Gesù Cristo.
C’è uno schema sotteso:
predicazione, ascolto, fede, battesimo e, infine, dono dello Spirito.
14-17:
una regione è cristiana quando vi si trovano comunità cristiane. I Dodici sono
a fondamento della comunione tra le comunità locali.
Nella spiegazione di Luca il
battesimo cristiano non comunica lo Spirto Santo? Sembra che nella chiesa primitiva
ci siano due elementi che facevano parte di un medesimo rito: battesimo nel
nome e imposizione delle mani. Al battesimo luca lega il perdono dei peccati.
In At 9,17 è Anania che impone le mani su Saulo, ciò significa che non è un
gesto che appartiene solo ai Dodici.
Chiesa
e Spirito di Gesù Cristo sono solo là dove c’è comunione con gli apostoli, i
garanti del messaggio di Gesù.
18-25:
Pietro smaschera la malvagità di Simone. Segue una formula di scomunica. A
Simone viene negata la partecipazione alla Parola. Simone chiede l’intercessione
della Chiesa.
26-40:
c’è similitudine con le storie di Elia e Eliseo. C’è anche un parallelo con l’episodio
dei discepoli di Emmaus (Lc 24). Storicamente l’attività di Filippo si
inserisce nel più ampio quadro della missione degli ellenisti in ambienti
fortemente ellenizzati.
Eunuco:
se si tratta di un evirato fisico non può essere che pagano e non proselito, perché
l’eunuco era escluso dalla comunità di Israele (Dt 23,2).
Nel
primo secolo eunuco poteva essere sinonimo di alto funzionario e non riferirsi
ad una condizione fisica. Nulla, quindi,
impedisce di considerarlo un proselito.
Ipotesi
più convincente. L’etiope era un pagano e la tradizione
raccontava la conversine del primo pagano ad opera di Filippo (e non di Pietro),
così come veniva narrata dalla cerchia dei cristiani ellenisti. La tradizione
fa capire che l’evento fondamentale della conversione del primo pagano è voluta
da Dio.
Il
battesimo dell’etiope segna una tappa nuova nella diffusione del vangelo che
dal giudaismo avanza verso il mondo pagano. La missione cristiana progredisce.
La
costruzione di 8,26-40 mostra anche un interesse catechetico. Il cammino di
fede che porta l’etiope al battesimo diventa paradigmatico: l’apertura dell’uomo
alla verità, l’approccio guidato alle Scritture interpretate in chiave
cristologica, il battesimo stesso che riflette la pratica del rito nella chiesa
primitiva: incontro, annuncio, catechesi, battesimo.
È
possibile che Luca veda nel battesimo dell’eunuco le realizzazioni delle
promesse universalistiche dei profeti: Is 56,3s.
28:
il libro di Isaia aveva un’importanza fondamentale nella prima riflessione cristiana
30:
presuppone che il senso letterale non sia sufficiente per capire: al di là di
esso c’è un significato più profondo dato soltanto nella fede, alla luce dell’evento
Gesù Cristo.
Importante:
per l’etiope, il fatto di essere eunuco non impedisce il suo pieno inserimento
nella Chiesa.
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