mercoledì 5 gennaio 2022

EPIFANIA 2022




(Is 60, 1-6; Sal 72; Ef 3, 2-6; Mt 1, 1-12)

 

Paolo Cugini

 

La solennità dell’Epifania, che celebriamo offre innumerevoli spunti di riflessione per il nostro cammino di fede personale e comunitario. Per uscire da quei luoghi comuni che accompagnano questa solennità, lasciamoci guidare dalla parola di Dio proposta dalla liturgia, per ripercorrere le tappe di quel cammino spirituale che ci può permettere di incontrare colui che è venuto a rivelare una salvezza per tutti i popoli.

Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio
(Is 60, 3-4).

       Caso unico in tutto l’A.T. si afferma che il Signore o la sua gloria sorge o spunta sopra Gerusalemme come il sole. Forse si pensa al ritorna della gloria di YHWH nel tempio, già profetizzato in Is 40,5. Tutte le nazioni sono attratte, tutta la storia gravita verso questa luce. C’è il tema della salita delle genti, che era già stato presentato in Is 49, 18-23, come anche il fatto che i figli d’Israele dispersi sarebbero stati portati in braccio dai gentili e che questi ultimi sarebbero diventati ricostruttori della città santa. È interessante il tema della luce che attrae, che ripropone il motivo del brano ascoltato nel tempo di avvento, sempre del profeta Isaia al capitolo 2. Una luce che attrae e che dà forza alle genti di dirigersi verso di lei, che esce da Gerusalemme. Sono i popoli stranieri che portano in braccio i figli d’Israele esausti dall’esilio. È una pagina in cui si supera la visione ristretta dell’alleanza come apparenza al Signore di un popolo. In realtà, la luce che esce da Israele, attrae tutti i popoli.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti.  Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri
(Sal 72).

Che cosa aggiunge il salmo 72 alla riflessione proposta da Isaia? La percezione che la luce che esce da Gerusalemme e che attrae tutti i popoli, è la giustizia di Dio che agisce come misericordia per i poveri e gli afflitti, i deboli e i miseri, per tutti coloro che non trovano aiuto. C’è tutta un’umanità in movimento, attratta dalla luce della giustizia di Dio, che agisce come misericordia, un’umanità proveniente da tutti i popoli che vede questa luce perché vive situazioni d’ingiustizia. Ci sono situazioni esistenziali che permettono di vedere la luce, altre invece che la oscurano.

le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo (Ef 3,5-6).

    Secondo Paolo c’è un mistero di Dio che Gesù Cristo ha rivelato con la sua venuta in mezzo a noi. Questo mistero è il sogno di Dio di una comunione universale di tutti i popoli, con la partecipazione alla stessa promessa. Lo strumento che Dio utilizzerà per questo prodigio è il Vangelo. Non si tratta, dunque, di elaborare uno statuto, un trattato di pace, ma di compiere quel cammino proposto dal vangelo, che esige la conversione personale, che altro non è che il fare spazio alla Parola di Gesù, potenza di Dio, capace di orientare i dispersi, e rafforzare le ginocchia infiacchite dal viaggio.

Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 1, 11-12).

Chi cerca trova. Il grande prodigio, la grande rivelazione del mistero di Dio svelato dalla nascita di Gesù, avviene fuori, non a Gerusalemme. Sono degli stranieri a trovare il Signore e ad adorarlo e non il re. Quanti risvolti esistenziali posseggono questi dati! Quante volte dobbiamo ascoltare questi brani per percepirne la loro attualità? 

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