giovedì 29 dicembre 2022

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO - SOLENNITÀ

 



Paolo Cugini

 

(Nm 6, 22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21)

 

È il primo giorno dell’anno e siamo in un contesto liturgico per mettere le nostre vite nelle mani di Dio e impegnarci di vivere bene, cercando con i mezzi a nostra disposizione di aiutare le persone che incontreremo a vivere in pace. Come cristiani cerchiamo soprattutto nella parola di Dio ispirazione per le nostre promesse e i propositi di quest’anno che ci aspetta. Vediamo che cosa ci dicono le letture ascoltate.

Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace
(Nm 6, 25).

Apriamo ogni anno ascoltando la benedizione che Dio insegna a Mosè da recitare verso il popolo d’Israele e, quindi, la facciamo valere anche per noi. Che cosa significa questa benedizione? Si chiede che il volto di Dio risplenda per il popolo, a suo favore. Alcune traduzioni hanno su di te. In ogni modo, è l’invocazione della presenza del Signore, che è luce. Il volto indica l’identità e, di conseguenza, è il richiamo al Dio personale che conosce personalmente. L’invito è, dunque, di essere accompagnati da Dio durante l’anno, proprio Lui che ci conosce personalmente, che mette la faccia per noi, ci difende. Si tratta, senza dubbio, di una preghiera ricca di antropomorfismi ma che, in ogni modo, esprime un concetto profondo, il desiderio di una presenza vicina.

quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli (Gal 4,4). Molto più profonda e teologicamente ricca è invece l’affermazione di Paolo che abbiamo ascoltato nella lettera agli Efesini. Paolo afferma che la venuta di Gesù, che proviene da Dio, ha riempito il tempo, per cui d’ora innanzi, non c’è più bisogno di cercare nulla: tutto viene da Lui, perché Cristo è il senso di tutto le cose. Chi incontra Gesù, lo conosce e si lascia conoscere, non ha più bisogno di nulla. Non a caso nei Vangeli troviamo a più riprese situazioni che dicono di questa pienezza, dell’abbondanza portata da Gesù. Nella moltiplicazione dei pani e dei pesci si fa menzione delle ceste rimaste dopo che tutti i presenti si sono saziati. Nel Vangelo di Giovanni Gesù stesso afferma he è venuto affinché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (cfr. Gv 10, 10). Quest’abbondanza ci attira in un cammino di uscita dalle situazioni di carenza e di privazione causate, prima di tutte dalla religione. Gesù è venuto, ci dice Paolo, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, vale a dire, coloro che erano sotto il giogo della religione dei precetti e del merito che, con l’andar del tempo, svuota l’esistenza rendendola sterile. Dalla schiavitù della Legge Gesù ci conduce verso la libertà dei figli di Dio, all’interno di una relazione d’amore con Dio, che solo un figlio, una figlia può avere. È questo un grande augurio che la liturgia ci fa all’inizio dell’anno. È l’augurio che coloro che frequentano il tempio siano persone libere, in grado di condividere l’abbondanza di doni ricevuti da Dio.

 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore (Lc 2,16-21). Ascoltare questa narrazione nel primo giorno dell’anno è molto stimolante. Ci dice, infatti, che la grandezza della vita non dipende dal numero dei follower, ma dalla qualità dell’amore che ci preoccupiamo di mettere. Questa qualità per crescere ha bisogno di essere custodita nel silenzio e nel nascondimento, che esige un atteggiamento riservato. Maria è l’esempio di questo stile di vita. Infatti, non va a sbandierare ai quattro angoli della terra di essere la madre del salvatore, ma custodisce questo mistero dentro di sé. L’arte della meditazione è una delle ricchezze più grandi che le tradizioni religiose ci hanno comunicato. Contiene l’insegnamento dell’educazione alla vita interiore, dell’imparare che i contenuti significativi della vita sono personali e, di conseguenza, vanno custoditi, assimilati lentamente, protetti. I misteri di Dio appartengono a quei contenuti che solo la meditazione costante può aiutarci a comprenderne un po'. Si tratta, certamente, di un’altra dimensione rispetto a ciò che apprendiamo oggi, dove le conoscenze sono immediate e non accettano alcuna attesa. All’inizio dell’anno Maria ci indica un cammino che per noi oggi è nuovo, inesplorato: il cammino della meditazione, che ci aiuta a proteggere dalla volgarità i contenuti importanti della nostra vita. Buon anno!

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