[Annotazioni]
1-12: Processo sotto
Festo. L’appello a Cesare
Tra Paolo e l’autorità
giudaica il fossato diviene sempre più largo.
Nei cap. 24-26 non si fa
mai menzione della cittadinanza romana d Paolo. Ogni suddito poteva ricorrere a
Roma.
2-3: il caso di Paolo
sembra rappresentare l’unica preoccupazione dell’autorità giudaica.
13-22: Visita di Agrippa
e Berenice a Festo
La sezione non presenta nulla di nuovo per il lettore.
Appare per la prima volta il nome di Gesù e l’affermazione della sua risurrezione.
19: Festo coglie il centro del dibattito religioso, cioè la questione della
resurrezione, mentre il tema della profanazione viene omesso.
20: Festo riconosce la
propria incompetenza in materia religiosa.
23-27: introduzione
solenne al discorso di Paolo
Siccome Paolo è innocente
Festo non sa che cosa scrivere.
25: Festo non può che
riaffermare l’innocenza politica di Paolo nell’ottica dell’autorità romana.
CAPITOLO
26
1-23: la testimonianza di
paolo dinanzi al re Agrippa
È l’ultimo grande discorso
di Palo negli Atti e per la terza volta narra la sua vocazione. La difesa di
Paolo davanti al re Agrippa è una sorta di testimonianza di fede.
L’evento di Damasco è considerato
una prova inequivocabile della risurrezione di Gesù. Se Paolo predica è a causa
del compito che gli ha affidato il risorto.
Il racconto della vita di
Paolo costituisce di per sé un annuncio.
Lc attribuisce a Paolo un
ruolo significativo nella storia della salvezza. Si possono fare due
considerazioni a questo riguardo:
1.
Insistenza sulla fedeltà, in quanto
fariseo, alla più pura ortodossia, con cui condivide la speranza nella risurrezione
come speranza fondamentale di Israele già annunciata dai profeti; poi come
ministro di Cristo ne proclama il compimento in Gesù. Paolo Incarna la continuità
tra Israele e la missione universale e quindi la realtà della Chiesa al tempo
di Luca.
2.
La posizione unica di Paolo, proprio in
relazione alla missione universale della Chiesa. Questi versetti, infatti, fanno
venire in mente Atti 1,8 e Lc 24,44-49.
3.
Gesù e Paolo appaiono come i personaggi
principali dell’intera opera lucana, anche se il secondo è subordinato al
primo. Riappare il tema della luce da portare alle nazioni (Cfr. 18.23); Lc
2,30-32) tema che costituisce una delle grandi inclusioni dell’opera lucana. Paolo
non porta solo a termine il mandato dei Dodici, ma la stessa funzione
messianica di Cristo. Paolo è l’apostolo tipo nel quale il risorto pota a
termine la propria missione salvifica universale, il grande disegno di Dio sull’umanità
annunciato dai profeti.
6-7: La convinzione
religiosa di Paolo è in perfetta sintonia con la fede degli antenati.
8: la domanda di Paolo
acquista il valore di un appello alla conversione.
10-11: può essere che Luca trasferisca su Paolo la
situazione della Chiesa alla fine del I secolo, minacciata dall’autorità romana
e dalla sinagoga della diaspora.
14: senso del proverbio:
inutile resistere contro una potenza più forte. Questo proverbio è una novità,
in quanto non è presente nelle altre narrazioni di vocazione di Paolo.
16: il risorto rivela il
senso dell’apparizione, che è quella di fare di Paolo un servitore e un
testimone della risurrezione di Gesù.
20: Nella sua obbedienza
al Signore Paolo ha percorso l’iter missionario che corrisponde alle tappe del
programma che il Risorto aveva dato ai Dodici: Gerusalemme, la Giudea, le
nazioni. È un’evangelizzazione che si estende dalla Giudea al mondo pagano.
Il contenuto dell’annuncio
missionario riflette le catechesi battesimali:
1.
Conversione, cambiare mentalità
distogliendosi da un passato peccaminoso;
2.
Rivolgersi a Dio
3.
La conversione deve tradursi in vita
nuova, in opere concrete, in un comportamento conforme alle esigenze del
Vangelo.
22-23: l’apologia
acquista il carattere di testimonianza e, questa, non fa che annunciare tutto
ciò che la Scrittura aveva annunciato.
La luce che aveva avvolto
Paolo, si riversa ora sul mondo.
24-32: reazione positiva
del re Agrippa
24: come gli ascoltatori
di Atene (At 17,32) Festo interrompe la difesa arrivata al tema della
Risurrezione di Cristo. Paolo è pazzo! Festo insinua che il troppo studio ha
fatto impazzire Paolo, gli ha fato perdere il buon senso.
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