CIRCOLI
BIBLICI DI QUARESIMA
SECONDO CIRCOLO BIBLICO- SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA
Lunedì
27 febbraio 2023
Prima Lettura Gn
12, 1-4a
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Commento. È un brano dalla potente forza narrativa che comunica
una verità di una profondità inaudita. Chi desidera davvero cambiare pelle,
smettere di vivere in modo egoistico guardando solamente ai propri interessi,
deve alzarsi e mettersi in cammino. Non si cambia rimanendo sdraiati sul sofà. C’è
una fatica che ci aspetta, che consiste nell’abbandonare le nostre sicurezze
per affidarci a Lui. È quello che ha fatto Abramo quando aveva circa ottant’anni:
si è messo in cammino fidandosi della Parola di Dio. C’è una benedizione che ci
costruiamo e una che ci viene donata. Quella che ci costruiamo muore con noi
(la nostra eredità materiale). C’è quella che ci dona il Signore, che scopriamo
se ci alziamo e andiamo.
Domanda: All’inizio della quaresima siamo disposti ad alzarci
dalle nostre comodità per metterci in cammino? Siamo disposti a cambiare
mentalità?
Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Seconda Lettura 2 Tm 1, 8b-10
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli, infatti,
ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle
nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata
data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la
manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha
fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
Commento:
San
Paolo ci ricorda che il cammino che Gesù ha compiuto dalla morte alla vita,
dalla corruttibilità all’incorruttibilità, dalla debolezza alla forza non l’ha
compiuto solamente per se stesso, ma per tutti. La sua vita di amore gratuito è
divenuto un cammino che tutte e tutti possono percorrere. L’invito, allora che
ci giunge in questa seconda domenica di quaresima è quello di metterci in
cammino senza paura, confidando nella parola del Signore e nel dono del suo Spirito.
Domanda: ma noi desideriamo davvero cambiare?
Vangelo Mt 17, 1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li
condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il
suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed
ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui!
Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli
stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed
ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui
ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero
con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li
toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno,
se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a
nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai
morti».
Commento
Che cosa significa questo
brano nel cammino della quaresima? Dopo averci fatto toccare con mano la
fragilità della nostra condizione umana – era il tema della prima domenica di
quaresima – oggi il Vangelo ci mostra la possibilità reale della nostra
umanità. Gesù manifesta dinanzi ad alcuni discepoli la sua identità di figlio
di Dio. La trasfigurazione significa proprio questo: la possibilità reale che
la nostra umanità assuma i tratti dell’umanità di Gesù e, il primo di questi, è
la capacità di resistere al male. Per questo la vita di fede è importante. Mosè
ed Elia indicano la Parola di Dio che troviamo nell’Antico Testamento. Mosè è
infatti il simbolo dei primi cinque libri della Bibbia, la Torà, dove troviamo
anche le tavole dei dieci comandamenti. Elia è il simbolo dei profeti. Ciò significa
che se desideriamo diventare più umani, uscire dai cammini dell’arroganza e
della supponenza, abbiamo come guida la Parola di Dio.
Domanda:
percepiamo il fascino di essere persone diverse? Il fascino di un cammino che
ci porta ad avere i tratti dell’umanità di Gesù? Ci affascina o ci fa paura?
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