lunedì 6 febbraio 2023

SECONDO CIRCOLO BIBLICO DI QUARESIMA 2023

 




CIRCOLI BIBLICI DI QUARESIMA

SECONDO CIRCOLO BIBLICO- SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA

Lunedì 27 febbraio 2023

 

 

Prima Lettura  Gn 12, 1-4a

In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Commento. È un brano dalla potente forza narrativa che comunica una verità di una profondità inaudita. Chi desidera davvero cambiare pelle, smettere di vivere in modo egoistico guardando solamente ai propri interessi, deve alzarsi e mettersi in cammino. Non si cambia rimanendo sdraiati sul sofà. C’è una fatica che ci aspetta, che consiste nell’abbandonare le nostre sicurezze per affidarci a Lui. È quello che ha fatto Abramo quando aveva circa ottant’anni: si è messo in cammino fidandosi della Parola di Dio. C’è una benedizione che ci costruiamo e una che ci viene donata. Quella che ci costruiamo muore con noi (la nostra eredità materiale). C’è quella che ci dona il Signore, che scopriamo se ci alziamo e andiamo.

Domanda: All’inizio della quaresima siamo disposti ad alzarci dalle nostre comodità per metterci in cammino? Siamo disposti a cambiare mentalità?


    
Salmo Responsoriale   Dal Salmo 32
Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo.


Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda Lettura   2 Tm 1, 8b-10

Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli, infatti, ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
 

Commento:

  San Paolo ci ricorda che il cammino che Gesù ha compiuto dalla morte alla vita, dalla corruttibilità all’incorruttibilità, dalla debolezza alla forza non l’ha compiuto solamente per se stesso, ma per tutti. La sua vita di amore gratuito è divenuto un cammino che tutte e tutti possono percorrere. L’invito, allora che ci giunge in questa seconda domenica di quaresima è quello di metterci in cammino senza paura, confidando nella parola del Signore e nel dono del suo Spirito.

 

Domanda: ma noi desideriamo davvero cambiare?


Vangelo Mt 17, 1-9

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Commento

Che cosa significa questo brano nel cammino della quaresima? Dopo averci fatto toccare con mano la fragilità della nostra condizione umana – era il tema della prima domenica di quaresima – oggi il Vangelo ci mostra la possibilità reale della nostra umanità. Gesù manifesta dinanzi ad alcuni discepoli la sua identità di figlio di Dio. La trasfigurazione significa proprio questo: la possibilità reale che la nostra umanità assuma i tratti dell’umanità di Gesù e, il primo di questi, è la capacità di resistere al male. Per questo la vita di fede è importante. Mosè ed Elia indicano la Parola di Dio che troviamo nell’Antico Testamento. Mosè è infatti il simbolo dei primi cinque libri della Bibbia, la Torà, dove troviamo anche le tavole dei dieci comandamenti. Elia è il simbolo dei profeti. Ciò significa che se desideriamo diventare più umani, uscire dai cammini dell’arroganza e della supponenza, abbiamo come guida la Parola di Dio.

Domanda: percepiamo il fascino di essere persone diverse? Il fascino di un cammino che ci porta ad avere i tratti dell’umanità di Gesù? Ci affascina o ci fa paura? 

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