martedì 15 febbraio 2022

ATTI DEGLI APOSTOLI CAPITOLO 19

 


 

[annotazioni]

1-7: incontro con i discepoli di Giovanni.

Brano che probabilmente serve a Lc per inquadrare la figura di Apollo come uno dei dodici discepoli di Giovanni. Inoltre, sono versetti che ancora una volta permettono una riflessione sul significato del battesimo. Il battesimo di Giovanni è una proposta di cambiamento di vita (Lc3), mentre il battesimo nello Spirito è l’accoglienza della proposta di Gesù, che è un cammino di trasformazione della propria umanità, che non dipende più dalle proprie forze, ma dalla potenza che viene dall’alto, che mi dà carismi particolari (cfr. 1 Cor 12). È importante inquadrare il battesimo nello Spirito nel contesto della letteratura neotestamentaria sul tema dello Spirito Santo: cfr.: Gv 14,26; Gv 16,12; Rom 8; Gal 5, 22s).

Anche il numero 12 è importante nella costruzione redazionale di Lc: rimanda alla prima Pentecoste. Ciò che accadde ad Efeso, mediante Paolo, ha nei riguardi della comunità di Efeso la stessa importanza (At 20,17) dell’evento di Pentecoste a Gerusalemme per l’insieme della Chiesa.

v.1: sembra che Paolo non abbia avuto contatti con Apollo, che sembra un predicatore indipendente. Luca pone i discepoli del Battista fuori dalla sinagoga, a metà strada tra giudaismo e cristianesimo e li considera persone alle soglie della fede cristiana.

2. Si può divenire credenti senza il dono dello Spirito Santo? Per Lc no; chi non ha ancora ricevuto il battesimo nello Spirito è in una fase pre-credente.

3. i due movimenti del Battista e i cristiani, in virtù del battesimo, si assomigliano. Lc ci tiene a sottolineare la differenza. Esiste unicamente il battesimo nel nome di Gesù ed esso è strettamente legato al rito dell’imposizione delle mani che comunica lo Spirito Santo.

 

8-10: soggiorno di Paolo a Efeso

8. Tipico di Lc è presentare il Regno di Dio come contenuto del messaggio.

9. Indurimento, disobbedienza e calunnie: è la risposta della sinagoga. I due primi termini sono spesso utilizzati nell’AT per indicare l’atteggiamento d’Israele nei confronti di JHWH. Qui Paolo non viene scacciato, ma lui stesso si separa: rottura tra chiesa e sinagoga. Sembra evidente che la comunità di Efeso avesse già i propri luoghi di raduno per l’eucarestia, prima dell’arrivo di Paolo.

C’è un nuovo stile provocato dal distacco Dalla sinagoga: la predicazione avviene ogni giorno. Secondo alcune fonti Paolo predicava dalle 11 alle 16, orario che permetteva a Paolo di conciliare il lavoro con l’insegnamento.

Qui si parla di due anni, in At 20,31 si parla di tre anni di permanenza a Efeso, tra il 52 e 55 d.C. Grazie all’azione instancabile di Paolo come predicatore, il Vangelo si diffonde in tutta la regione.

 

11-20: Attività straordinaria a Efeso

Viene messo in luce il potere taumaturgico di Paolo, in parallelo con quello degli apostoli, di Pietro e di Gesù (lc 8,46).

Il nome di Gesù non si lascia usare in formule magiche, ma agisce con potenza soltanto in colui che gli si sottomette nella fede.

Siamo probabilmente in presenza di una leggenda popolare nata in ambiente cristiano, che narrava di esorcismi dei giudei i quali intendono scacciare i demoni in nome di Gesù, ma che vengono maltrattati dagli stessi demoni.

Uso del nome di Gesù: là dove manca un’autentica fede in Gesù ed entrano in gioco motivi esteriori ed egoistici, la potenza di Gesù si rivolge contro. Occorre distinguere nettamente tra fede e magia. C’è forse l’invito ai cristiani di liberarsi di una religiosità mista, sincretista, dove fede e pratiche magiche sono mescolate insieme.

Kliesch: i racconti biblici riguardanti gli esorcismi e il loro modo di trattare gli spiriti maligni, oggi non possono più essere letti con quella naturalezza che Lc presuppone nei suoi lettori.

Attualità del messaggio di Lc:

-          La salvezza che Dio vuole portare a compimento riguarda l’uomo intero, in tutta la sua realtà fisica, psichica, spirituale e sociale;

-          questa salvezza significa anche liberazione da poteri occulti, magici;

-          attraverso i suoi stessi messaggeri, Dio stesso si rende presente e agisce con potenza;

-          egli agisce nel nome di Gesù, che dev’essere accolto nella fede e non invocato come un talismano;

-          invito a vivere una fede genuina, libero da pratiche più o meno devianti.

v.14: il numero sette può avere valore simbolico, è il numero della completezza

 

21-22: il progetto di Paolo

Questi versetti hanno la stessa importanza e funzione di Lc 9, 51-52. Come per Gesù si conclude l’attività in Galilea e il suo sguardo si volge decisamente verso Gerusalemme, così termina per paolo la sua attività missionaria da uomo libero.

Come Gesù anche Paolo manda messaggeri avanti a sé. Paolo s’incammina dietro al Maestro su una via di sofferenza: egli rivive la passione di Gesù. Paolo imbocca decisamente la via verso Gerusalemme dove innocente, sarà arrestato dai Giudei e consegnato ai pagani.

Come Gerusalemme diventa per Gesù il luogo della partenza e il punto di Partenza della parola verso il mondo e l’inizio della Chiesa, così Paolo, secondo Luca, solo dopo il suo arresto a Gerusalemme raggiunge Roma.

Il viaggio a Gerusalemme non è dovuto ad una partenza forzata, ma risponde ad una decisone profetica.

 

23-41: il tumulto degli argentieri

L’intento di Lc nel narrare questa storia può consistere nel mostrare l’efficacia della predicazione di Paolo, nella diffusione del Vangelo che rischia di mettere in pericolo il culto pagano e persino il culto della dea Artemide, molto famosa in quell’epoca.

Lc esprime la posizione del cristianesimo nei riguardi del culto pagano.

28: al rapporto personale che il credente incontra nella comunità col Cristo vivo e presente della fede cristiana, la folla di Efeso può soltanto opporre solo una chiassosa proclamazione collettiva.


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