[annotazioni]
1-7: incontro con i
discepoli di Giovanni.
Brano che probabilmente
serve a Lc per inquadrare la figura di Apollo come uno dei dodici discepoli di
Giovanni. Inoltre, sono versetti che ancora una volta permettono una riflessione
sul significato del battesimo. Il battesimo di Giovanni è una proposta di
cambiamento di vita (Lc3), mentre il battesimo nello Spirito è l’accoglienza
della proposta di Gesù, che è un cammino di trasformazione della propria umanità,
che non dipende più dalle proprie forze, ma dalla potenza che viene dall’alto,
che mi dà carismi particolari (cfr. 1 Cor 12). È importante inquadrare il
battesimo nello Spirito nel contesto della letteratura neotestamentaria sul tema
dello Spirito Santo: cfr.: Gv 14,26; Gv 16,12; Rom 8; Gal 5, 22s).
Anche il numero 12
è importante nella costruzione redazionale di Lc: rimanda alla prima
Pentecoste. Ciò che accadde ad Efeso, mediante Paolo, ha nei riguardi della
comunità di Efeso la stessa importanza (At 20,17) dell’evento di Pentecoste a
Gerusalemme per l’insieme della Chiesa.
v.1:
sembra che Paolo non abbia avuto contatti con Apollo, che sembra un predicatore
indipendente. Luca pone i discepoli del Battista fuori dalla sinagoga, a metà
strada tra giudaismo e cristianesimo e li considera persone alle soglie della
fede cristiana.
2.
Si può divenire credenti senza il dono dello Spirito Santo? Per Lc no; chi non
ha ancora ricevuto il battesimo nello Spirito è in una fase pre-credente.
3.
i due movimenti del Battista e i cristiani, in virtù del battesimo, si assomigliano.
Lc ci tiene a sottolineare la differenza. Esiste unicamente il battesimo nel
nome di Gesù ed esso è strettamente legato al rito dell’imposizione delle mani
che comunica lo Spirito Santo.
8-10: soggiorno di Paolo
a Efeso
8. Tipico di Lc è
presentare il Regno di Dio come contenuto del messaggio.
9. Indurimento,
disobbedienza e calunnie: è la risposta della sinagoga. I due primi termini
sono spesso utilizzati nell’AT per indicare l’atteggiamento d’Israele nei confronti
di JHWH. Qui Paolo non viene scacciato, ma lui stesso si separa: rottura tra
chiesa e sinagoga. Sembra evidente che la comunità di Efeso avesse già i propri
luoghi di raduno per l’eucarestia, prima dell’arrivo di Paolo.
C’è un nuovo stile
provocato dal distacco Dalla sinagoga: la predicazione avviene ogni giorno.
Secondo alcune fonti Paolo predicava dalle 11 alle 16, orario che permetteva a Paolo
di conciliare il lavoro con l’insegnamento.
Qui si parla di due anni,
in At 20,31 si parla di tre anni di permanenza a Efeso, tra il 52 e 55 d.C. Grazie
all’azione instancabile di Paolo come predicatore, il Vangelo si diffonde in
tutta la regione.
11-20: Attività
straordinaria a Efeso
Viene messo in luce il
potere taumaturgico di Paolo, in parallelo con quello degli apostoli, di Pietro
e di Gesù (lc 8,46).
Il nome di Gesù
non si lascia usare in formule magiche, ma agisce con potenza soltanto in colui
che gli si sottomette nella fede.
Siamo
probabilmente in presenza di una leggenda popolare nata
in ambiente cristiano, che narrava di esorcismi dei giudei i quali intendono scacciare
i demoni in nome di Gesù, ma che vengono maltrattati dagli stessi demoni.
Uso del nome di
Gesù: là dove manca un’autentica fede in Gesù ed entrano in
gioco motivi esteriori ed egoistici, la potenza di Gesù si rivolge contro.
Occorre distinguere nettamente tra fede e magia. C’è forse l’invito ai cristiani
di liberarsi di una religiosità mista, sincretista, dove fede e pratiche
magiche sono mescolate insieme.
Kliesch:
i racconti biblici riguardanti gli esorcismi e il loro modo di trattare gli
spiriti maligni, oggi non possono più essere letti con quella naturalezza che
Lc presuppone nei suoi lettori.
Attualità del messaggio di Lc:
-
La salvezza che Dio vuole portare a compimento
riguarda l’uomo intero, in tutta la sua realtà fisica, psichica, spirituale e
sociale;
-
questa salvezza significa anche
liberazione da poteri occulti, magici;
-
attraverso i suoi stessi messaggeri, Dio
stesso si rende presente e agisce con potenza;
-
egli agisce nel nome di Gesù, che dev’essere
accolto nella fede e non invocato come un talismano;
-
invito a vivere una fede genuina, libero
da pratiche più o meno devianti.
v.14: il numero sette può
avere valore simbolico, è il numero della completezza
21-22: il progetto di Paolo
Questi versetti hanno la
stessa importanza e funzione di Lc 9, 51-52. Come per Gesù si conclude l’attività
in Galilea e il suo sguardo si volge decisamente verso Gerusalemme, così
termina per paolo la sua attività missionaria da uomo libero.
Come Gesù anche Paolo
manda messaggeri avanti a sé. Paolo s’incammina dietro al Maestro su una via di
sofferenza: egli rivive la passione di Gesù. Paolo imbocca decisamente la via
verso Gerusalemme dove innocente, sarà arrestato dai Giudei e consegnato ai pagani.
Come Gerusalemme diventa
per Gesù il luogo della partenza e il punto di Partenza della parola verso il
mondo e l’inizio della Chiesa, così Paolo, secondo Luca, solo dopo il suo
arresto a Gerusalemme raggiunge Roma.
Il viaggio a Gerusalemme
non è dovuto ad una partenza forzata, ma risponde ad una decisone profetica.
23-41: il tumulto degli
argentieri
L’intento di Lc nel
narrare questa storia può consistere nel mostrare l’efficacia della
predicazione di Paolo, nella diffusione del Vangelo che rischia di mettere in
pericolo il culto pagano e persino il culto della dea Artemide, molto famosa in
quell’epoca.
Lc esprime la posizione
del cristianesimo nei riguardi del culto pagano.
28: al rapporto personale che il credente incontra nella comunità col Cristo vivo e presente della fede cristiana, la folla di Efeso può soltanto opporre solo una chiassosa proclamazione collettiva.
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