martedì 20 agosto 2024

SEI UN UOMO NON UN DIO

 




Paolo Cugini

Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
“Io sono un dio,
siedo su un trono divino in mezzo ai mari”,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai reso il tuo cuore come quello di Dio
(Ez 28, 1-2).

Sono versetti, questi di Ezechiele, che mi sono sempre molto piaciuti e rimasti impressi. C’è una descrizione reale, in questi pochi ma densi versetti di Ezechiele, di colui che perde il senso della realtà e identifica un momento di gloria come il tutto della vita. Puntare tutto su se stessi e sulle proprie forze ´molto rischioso, perché può bastare pochissimo, come una malattia o un lutto in casa, per far andare tutto all’aria. Quando pensiamo che il momentaneo successo dipende tutto da noi, dalle nostre capacità, stiamo costruendo la nostra vita su di un fondamento di sabbia: può crollare ad ogni momento. Si tratta, infatti, di un punto di vista non reale, perché non tiene conto della caducità della nostra vita, della debolezza della nostra struttura umana, delle reali condizioni della nostra vita, che sono alla mercè di tantissimi fattori esterni non calcolabili, come malattie, virus, incidenti e tanto altro.

Quanta persone cadono nella disperazione quando vivono un momento negativo, arrivato all’improvviso, mettendo a soqquadro tua l’esistenza! Questi versetti ci vogliono, allora, dire che bisogna imparare a guardare la propria vita con uno sguardo umano e reale, che c’è del bello anche in una situazione negativa, perché ogni aspetto della vita reale è un dono nel nostro cammino di apprendimento. Infatti, quante cose nuove apprendiamo in una situazione negativa, come una malattia, per esempio.

È in queste circostanze in cui tutto sembra avere i segni del fallimento, che scopriamo persone amiche, uno sguardo o un sorriso inaspettato. Scopriamo, soprattutto che non siamo soli, sia dentro che fuori di noi. 

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