venerdì 3 marzo 2023

Ha guardato l’umiltà della sua serva

 



Paolo Cugini

Che cosa guarda Dio, che cosa apprezza di noi? L’ umiltà, la bassezza, il farsi piccolo, il riconoscersi figlio. Apprezza ciò, perché solo così può entrare. Umiltà come spazio aperto, accogliente per Dio. il Padre prende dimora in ognuno dei suoi figli. Spetta a noi fargli spazio, preparare lo spazio e questo spazio è l’umiltà che non è una mancanza, un vuoto, ma una propensione ad accogliere. È perché siamo pieni dell’amore di Dio, che ci facciamo piccoli, umili, bassi, per accoglierlo. È perché lo amiamo che non ci importa di tutto quello che l’orgoglio umano produce. È perché desideriamo accogliere l’amore del Padre che, come figlio, ci prepariamo a riceverlo.

È in questo clima di amore umile che si prepara un incontra tra Pare e Figlio: un incontro che vuole essere permanente. È in questo incontro che Maria ha capito non solo che cosa Dio desidera dai suoi figli, ma anche come agisce con quelli che gli resistono:

“Ma disperse i […] con i disegni da loro concepiti. Ha rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili

Ha ricolmato di beni gli affamati E rimandato i ricchi a mani vuote” (LC 1,51-52).

 

Non è questo bellissimo grido di vittoria?

È, in ogni modo, un grido che le orecchie del mondo dell’egoismo non possono intendere. È un grido di allegria per i figli, per coloro che conoscono il Padre e sono del suo amore, della sua perdizione per tutto ciò che è umile, piccolo.

 

Dalla parte dei poveri. È da povera e umile che Maria scopre la predilezione per i poveri e gli umili del Padre. È da umile serva che Maria ha scoperto che il superbo, il potente e il ricco, se rimane nella sua resistenza al Padre, verrà sconfitto, distrutto. È come serva umile che Maria ha colto lo sguardo benevolo e paterno del Padre sugli umili e affamati.

“L’umile consenso della Vergine permise al Verbo di farsi carne” (V. Lossky).

L’obbedienza si avvicina o s’allontana a seconda che l’uomo si prepari o no ad accoglierla… La pedagogia di viva scruta l’uomo ne prova le disposizioni” (V. Lossky)

(25.12. 2000)

 

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