lunedì 25 marzo 2024

TRECENTO GRAMMI DI PROFUMO DI PURO NARDO

 



Paolo Cugini


Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo (Gv 12,2-3).

Che cos’è questo brano se una grande narrazione d’amore? Che libertà in questo incontro! Libertà di Maria (di Magdala?) che si lascia guidare solamente dal suo amore disinteressato per Gesù e non bada a nulla, non si preoccupa degli eventuali giudizi dei commensali, di quello che la gente potrà pensare. Libertà di Gesù che guarda al cuore delle persone e vede in Maria e nel suo Gesto qualcuno che ha colto il senso della sua presenza. Nel gesto di Maria, Gesù vede come un senso di riconoscenza infinito per ciò che è, per ciò che rappresenta nella sua vita. La lascia fare, permette di lavargli i piedi con del profumo di nardo, preziosissimo, com’è preziosa la persona di Gesù. Chi ama non bada a spese, e Maria non ha calcolato il costo del profumo che stava spalmando sui piedi di Gesù. Chi ama non calcola, non bada al prezzo, ma segue il cuore, il pensiero dell’amato.

Per questo è uno dei più bei gesti presenti nel Vangelo, perché dice che cosa dovremmo essere noi, che cosa dovrebbero diventare i discepoli e le discepole del Signore: uomini e donne ripieni dell’amore di Gesù, che camminano nel mondo spargendo profumo di nardo in coloro che portano i segni della presenza del Signore. Solo una donna poteva fare un gesto del genere! Qui c’è tutto il mistero della donna o, perlomeno, uno dei misteri. Seguire il proprio cuore, infatti, significa seguire il proprio intuito, arricchito dall’esperienza. Un intuito che non erra, che va a colpo sicuro, perché sa che il proprio cuore non sbaglia mai.

Dopo quei trecento grammi di profumo di puro nardo Gesù poteva davvero morire in pace, perché sapeva che perlomeno c’era stata sulla terra una persona che aveva compreso il suo messaggio.

 

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