mercoledì 17 settembre 2025

LA LUCE DEL MISTERO

 




 

Paolo Cugini

 

“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!” (Lc 7,32).

 

C’è una durezza di cuore

che sfida le leggi segrete della materia,

una pietra che galleggia

nel fiume della Storia,

mentre messaggi chiari come lampi

sussurrano il Mistero 

è impossibile non credere,

eppure cieca resta l’anima,

cieco il cuore che non vede il visibile,

che non coglie ciò che grida

d’essere abbracciato dagli occhi.

Così vaghiamo, erranti

sulle strade del mondo,

ciechi pur col sole

a splendere sopra le nostre teste.

Ostinati abitiamo le nostre tenebre,

con la luce che ci danza intorno 

com’è possibile tanta ottusità?

Da quale abisso sale

questa caparbietà che ci immerge

e ci strappa alla pace

del Mistero che ci viene incontro?

Forse è paura, solo paura

di una felicità troppo luminosa,

paura del Mistero che domanda

di aprire gli occhi

e scoprire un mondo nuovo

 e ammettere la cecità,

abbracciare il cambiamento.

Allora scegliamo il buio

invece della luce,

camminiamo tra ombre

invece di correre

sotto il sole,

ci chiudiamo nel guscio

per non aprirci alla vita.

Chi si abitua all’oscurità

la confonde con la realtà,

chi trascura la luce del Mistero

si condanna a una vita povera,

piccola e misera.

Eppure, basterebbe poco:

aprire gli occhi per un istante,

spalancare le braccia

alla vita che attende.

C’è ancora tempo

per questo piccolo gesto

capace di rivoluzionare

il nostro cammino.

 

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