Paolo Cugini
“Al
Signore nostro Dio la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati
contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore” (Dn 9, 9-10).
Coscienza
di un errore, non per macerarsi la coscienza e l’anima su ciò che si è fatto,
ma per pentirsi e continuare il cammino con più forza. È questo l’effetto dell’ascolto
della Parola di Dio: aiuta a comprendere l’errore, lo smaschera per produrre un
pentimento, che è tale se produce il movimento che rialza la persona, la
rimette sul cammino.
Com’è
importante il contatto con la Parola che dà vita, per non correre il rischio di
passare tutta la vita a piangersi addosso, a rimuginare i propri errori, rimanendo
schiacciato sotto il loro peso che, giorno dopo giorno, si accumula in modo
impressionante. Al contrario la Parola che viene dal Signore, mentre mi aiuta a
vedere l’errore commesso, allo stesso tempo m’invita a rialzarmi, a scrollarmi
di dosso ogni pesantezza morale, per proseguire il cammino con più slancio,
mettendo sulla bocca solamente parole di gratitudine.
Che
Dio sia misericordioso lo scopriamo quando ascoltiamo la sua Parola in
silenzio, quando gli facciamo spazio, percependo che colui che ci parla è colui
che ci conosce fin dal grembo di nostra madre, che ci ama e desidera il nostro
bene. La misericordia di Dio, prima di essere un concetto, è la scoperta che
facciamo nell’esperienza concreta della vita di ogni giorno.
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