martedì 1 settembre 2020

FEDE E LIBERTA'



(dai quaderni spirituali del 2003)

Paolo Cugini


 Perché si assiste oggi, anche in campo cattolico, al rafforzarsi di tendenze fondamentaliste? Il fenomeno può essere visto da due punti di riferimento. Da una parte il clima di paura, che si sta generando, la cultura post moderna senza punti di riferimento chiari e altri fattori (come ad esempio la destrutturazione della famiglia), lasciano gli individui in una insicurezza tale da cercare qualcosa di “forte” che possa infondere sicurezza. Dall’altro, se si legge attentamente il Vangelo, si scopre che il cammino di sequela, è fatto con un maestro di vita che introduce il discepolo nel cammino. Sono i discepoli che incontrano il maestro e i discepoli stessi che indicano ai loro amici il maestro. Ciò significa, che il maestro non può essere messo di ufficio. Che senso ha imporre un unico direttore spirituale ad una comunità? È evangelico? O rispecchia piuttosto una volontà di controllo? 

Per essere maestro, poi, non basta avere del carisma: occorre essere persone libere Quanti presunti maestri che oggi e nel passato hanno passeggiato sui sentieri della storia servendosi dei discepoli per promuoversi, invece di aiutare i discepoli a liberarsi? La Chiesa è piena di queste pagine vergognose di rapporti di dipendenza e, purtroppo, non si può dire che il libro della vergogna sia chiuso. Un maestro è una persona che riesce a vedere al di là del proprio egoismo. Un maestro è una persona che ogni giorno si pone davanti al Signore chiedendogli perdono. Il maestro si vede e si riconosce dalla sua libertà. Che cosa significa questa libertà? La libertà è un dono dello Spirito, è un segno dell’amore di Dio. 

Quando viviamo dell’amore del Signore, e lo cerchiamo con il cuore faremo di tutto affinché le persone che incontriamo lo possano conoscere.