venerdì 19 settembre 2025

C'ERANO CON LUI ALCUNE DONNE

 



Paolo Cugini

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.  C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni ( Lc 8, 1-3).

 

Vale la pena riportare integralmente questi versetti. Dicono, infatti, di una presenza poco riconosciuta, anzi, del tutto nascosta negli altri vangeli. Si tratta della presenza delle donne tra i discepoli di Gesù. Si può, allora, tranquillamente parlare di discepoli e di discepole al seguito di Gesù, seguito che creava scandalo perché non si era mai visto un Maestro in Israele andare per le strade della Palestina con un gruppo di uomini e donne. In un contesto storico e culturale in cui nella cultura patriarcale del tempo, le donne non erano per nulla considerate, la scelta di Gesù assume i contorni di una rivoluzione silenziosa ma profonda. Il testo sottolinea che Gesù decostruisce la cultura patriarcale dominante non con discorsi, ma con gesti, con scelte precise. Contrariamente a quanto avviene nella maggior parte dei testi e della prassi successiva, Gesù non solo accoglie le donne tra i discepoli, ma le rende parte attiva della comunità in cammino, suscitando scandalo e interrogativi.

Tuttavia, in pochi decenni la proposta di Gesù di una comunità di discepoli e discepole uguali sparisce, non solo dai testi, ma anche dallo stile di vita delle comunità. Il principio evangelico di uguaglianza viene così messo da parte, rimpiazzato da nuove strutture che cancellano la memoria del modello originario. Gesù non ha paura delle donne, ma le pone al centro delle comunità, ne fanno parte. È il principio di uguaglianza ristrutturato, così com’era all’origine. Nonostante la successiva marginalizzazione, il ruolo delle donne permane centrale nel momento fondativo della fede cristiana. Sappiamo il ruolo di grande importanza che proprio le donne avranno dopo la morte di Gesù. Saranno le donne le prime grandi testimoni del mistero della resurrezione. Saranno loro ad annunciare il vangelo della resurrezione di Gesù ai discepoli impauriti. Un dato che, se letto senza veli ideologici, avrebbe dovuto rappresentare una svolta nella storia ecclesiale. Il messaggio evangelico, nella sua radicalità, afferma che Il Vangelo è un messaggio di uguaglianza. Sino a quando nella Chiesa le donne non avranno il loro posto non si potrà parlare non solo di uguaglianza, ma di un’istituzione voluta da Cristo. Questa affermazione invita a un ritorno alle origini, a riscoprire, nella prassi e nella struttura ecclesiale, quella capacità di accoglienza e parità che era al cuore del movimento di Gesù.

La presenza delle donne tra i discepoli e nel primo annuncio della resurrezione non è un dettaglio marginale, ma il segno di una rivoluzione profonda, troppo presto rimossa dalla memoria ecclesiale. Rileggere il Vangelo con occhi nuovi significa restituire alle donne il posto che avevano nei testi e nella comunità delle origini, riconoscendo che solo così la Chiesa potrà dirsi fedele alla sua vocazione più autentica.

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