martedì 26 gennaio 2021

COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI

 




Paolo Cugini

 

Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te, per l’imposizione delle mani” (1 Tim 1,6). La grazia suppone la natura, come l’amore necessita di essere continuamente e periodicamente ripensato affinché non si trasformi in sentimento o, peggio ancora, passi senza aver prodotto nulla di costruttivo. Il ministero come dono che viene da Dio ha bisogno di essere continuamente rimotivato, ripensato nei nuovi contesti in cui viene vissuto e attuato.

Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa né bisaccia, né sandali” (Lc 10, 3-4). Questa è una delle immagini metaforiche più belle che delineano il cristiano nel mondo: agnelli in mezzo ai lupi. All’aggressività e violenza dei lupi, gli agnelli non oppongono resistenza e, anzi, si spogliano di qualsiasi segno di rivestimento umano. L’annuncio del Vangelo esige la spogliazione dell’esistenza, la semplicità della vita, la povertà evangelica. Tutto ciò, prima di essere un compito, diviene un modo di essere per colro che seguono l'Agnello: è lo stile di vita del cristiano. Lo Spirito Santo opera in coloro che credono in Gesù che li rende a sua somiglianza. 

 

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