Paolo Cugini
Altri
ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la
Parola, l’accolgono e portano frutto (Mc 4,20). Ascoltare e
accogliere la Parola affinché porti frutto. Il centro del discorso è sul verbo
accogliere: che cosa significa? Quand’è che una persona accoglie la Parola affinché
porti frutto? Sembra indicare una dimensione interiore.
Accogliere
è il contrario di rifiutare. Accogliere significa fare spazio e ciò provoca un
movimento di liberazione. Infatti, per fare spazio a qualcosa, devo toglierne
altra. La Parola, per essere accolta, provoca una scelta: per farle spazio devo
rinunciare a qualcosa; per accoglierla devo liberarmi di ciò che ne impedisce l’accoglienza.
In questo percorso c’è senza dubbio e prima di tutto un aspetto positivo:
riconoscere nella Parola qualcosa di unico che provoca la necessità di fare
spazio. È perché riconosco la bontà della Parola che faccio di tutto per farle
spazio, accoglierla.
E
poi quando entra non si ferma più, assorbe tutto, sintetizza tutto ciò che
incontra, lo trasforma.
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