Paolo
Cugini
Guai a voi, dottori della
Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati,
e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito
(Lc 11,52).
C’è
uno stile profetico che attraversa le generazioni, un vento che non si lascia
imprigionare tra le mura dei templi, ma soffia potente sopra le strade del
mondo. È la voce che non teme di denunciare i misfatti di chi detiene il
potere, che scuote le coscienze e chiama alla verità. Questo è il cuore
pulsante del Vangelo: non chiude i fedeli in spazi angusti, ma li spinge oltre,
là dove il dolore e la speranza si incontrano, dove la giustizia reclama il suo
posto tra gli uomini e le donne.
Il
Vangelo ci insegna che il male si diffonde non solo con l’azione dei malvagi,
ma anche con il silenzio di chi professa una religione vuota, una pratica fatta
per ottenere soltanto vantaggi personali, spirituali o materiali. Di queste
religioni il mondo non ha bisogno, ammonisce il profeta, perché alimentano i
più bassi sentimenti umani: egoismo, rivalsa, invidia, gelosia. Sono religioni
che costruiscono muri, invece di ponti, che dividono invece di unire. Ma il
messaggio di Gesù è altro: annuncia il Regno di Dio, un frammento di umanità
rinnovata, in cui la sete di giustizia, l’amore per i poveri, l’attenzione agli
esclusi e il desiderio di costruire ponti di pace animano ogni relazione.
Il
profeta non tace davanti ai mali del mondo. Lo spirito profetico, che soffia
sulla comunità dei fedeli, risveglia le coscienze, rende la voce forte e chiara
contro l’ipocrisia di chi abusa del proprio potere, cercando solo il proprio
interesse. “Guai a voi!” dice Gesù a coloro che, senza scrupoli, hanno scelto
la via del male. La chiesa profetica non è spettatrice muta, ma accusa,
denuncia, scuote. Essa diventa segno del Risorto, della vita che non muore mai,
esempio vivente di una giustizia che non si lascia corrompere e di una speranza
che non si spegne.
È tempo di aprire le porte, di uscire dalle sicurezze e portare la luce del Vangelo là dove l’ombra sembra prevalere. Il profeta cammina davanti, tra la polvere dei sentieri, offrendo parole che sono semi di cambiamento, affrontando il vento contrario con la forza dell’amore e la certezza che il Regno di Dio è vicino, pronto a germogliare tra quanti scelgono la via della giustizia, della misericordia e della verità. Che ciascuno, nel proprio cammino, possa essere voce profetica, ponte di pace, segno di una nuova umanità.
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