[Annotazioni]
CAPITOLO 23
1-10: Discorso di Paolo
al Sinedrio
Paolo appare come un
giusto e fedele giudeo accusato ingiustamente da un giudaismo fanatico e diviso
in se stesso.
Paolo si difende non per
l’incidente avvenuto nel tempio, ma perché in quanto fariseo crede nella
risurrezione.
Insegnamento di Luca: tra
il cristianesimo e il giudaismo non vi sono divergenze maggiori di quelle che
esistono già nel giudaismo ufficiale.
La differenza tra cristiani
e farisei sta nel fatto che questi ultimi rifiutano Gesù come Cristo.
Anania:
sommo sacerdote tra il 47/48. Insolente, irascibile, filoromano, fu ucciso assieme
a suo fratello Ezechia all’inizio della guerra giudaica nel 66 da sicari
zeloti.
6: Paolo provoca una spaccatura
tra i presenti.
Sono fariseo: anche come
cristiano Paolo rimane fedele alla tradizione giudaica. Probabilmente si tratta
di un’interpretazione lucana, in quanto il Paolo storico avrebbe detto: ero
fariseo.
11: l’apparizione
notturna
Viene rammentato al lettore
il cammino ideale della diffusione del Vangelo: da Gerusalemme a Roma. Paolo è
chiamato a rendere testimonianza nel cuore dell’impero romano come in quello
del giudaismo. Tutto fa parte di un disegno divino.
12-22: Complotto contro
Paolo
Il fanatismo dei giudei
li porta a fare un giuramento.
Sino a questo momento non
si sa nulla della sorella e del nipote di Paolo: forse abitavano a Gerusalemme.
23-35: Trasferimento di
Paolo a Cesarea
Sorprende la sproporzione
dello schieramento militare: 470 soldati sui mille presenti a Gerusalemme. Luca
vuole sottolineare la gravità del pericolo che minaccia Paolo.
CAPITOLO 24
1-9: Requisitoria di
Tertullo
2-3: secondo la legge
romana l’imputato viene chiamato davanti agli accusatori, ha il diritto di
stare faccia a faccia con essi per un confronto.
Tertullo lusinga
il procuratore con il riferimento all’ideologia romana della pace e del
benessere. Poi trasferisce le accuse dal piano delle dispute religiose interne
al giudaismo, al piano politico su cui la legge romana può intervenire. Pone il
tema della pace in contrasto con il comportamento di Paolo.
5:
Paolo viene definito come una peste, un essere pericoloso. Provoca sedizioni e
turba, di conseguenza, la pax romana. L’accusa richiama alla mente quella mossa
contro Gesù. Paolo è visto come il rappresentante della chiesa universale: capo
dei Nazorei. Ciò corrisponde all’idea di Luca. Paolo viene accusato di essere a
capo di un movimento sovversivo diffuso in tutto l’impero.
6.
Paolo è accusato di profanare il tempio. È un’accusa di sfondo religioso ma
anche politico perché Roma ha cura di proteggere i luoghi di culto.
10-21: la difesa di Paolo
Paolo si difende dall’accusa
di sedizione. Una permanenza di dodici giorni è troppo breve per creare
tumulto. In questo recente periodo tutte le mosse di Paolo essere controllate e
confermate da testimoni.
14-15:
Paolo serve lo stesso Dio dei padri che servono anche i suoi accusatori. Paolo
crede nella Legge e ni profeti. Proprio dalle scritture nasce la speranza nella
risurrezione, condivisa da quel giudaismo autentico del quale Paolo fa parte: i
farisei. Di conseguenza riconoscersi cristiano significa essere un vero giudeo,
perché il cristianesimo altro non è se non il compimento del vero giudaismo. Per
questo Paolo contesta il titolo di setta che viene attribuito al cristianesimo:
egli preferisce il termine Via, perché è un termine che ha risonanze bibliche
(la via del Signore).
17:
Luca menziona il motivo del viaggio di Paolo a Gerusalemme: l’elemosina per i
poveri della comunità. Ciò significa che Luca era conoscenza di ciò, anche se
non lo menziona mai.
18-19: siccome Paolo si
trova nel tempio come purificato, non è stato lui a creare tumulti, ma i giudei
quando sono andati a prenderlo.
22-27: Paolo in prigione
sotto Felice
La decisione di non
emettere una sentenza è considerata favorevole a Paolo: i suoi avversari non
sono riusciti a farlo condannare e quindi, una prova indiretta della sua
innocenza. Paolo, comunque, resta in prigione innocente solo perché l’autorità
vuole compiacere i giudei e aspetta denaro.
La prigione non è un
impedimento all’attività apostolica: Paolo si fa missionario e catecheta. L’attesa
del giudizio lo costringe a una vita ascetica e moralmente impegnata. In qualunque
situazione paolo è un esempio da imitare.
Il procuratore, anche se
si dimostra interessato alla fede cristiana, è venale e corrotto.
Al contrario di Felice,
Festo è considerato un funzionario integro.
22. Il procuratore sa che
il cristianesimo non costituisce un pericolo pubblico e che la difesa di Paolo
è vera.
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