Paolo Cugini
Solennità di tutti i santi. Festa importante, perché
dice dell’offerta di un cammino che spinge e, in un certo senso, costringe l’uomo
e la donna ad andare oltre, a guardare oltre, a non fermarsi ai dati immediati,
a quello che ci viene offerto dalla vita materiale, a non accontentarci mai, ma
a cercare sempre la via migliore, che è quella del bene.
«Non
devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il
sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che
furono segnati con il sigillo: cento quarantaquattromila segnati, provenienti
da ogni tribù dei figli d’Israele. Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine
immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.
Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti
candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La
salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello» (Ap
7, 2s).
Che cosa dice un brano come questo?
Due cose. La prima, la protezione di Dio su coloro che cercano il bene. C’è una
premura nei confronti di quelli che amano Dio, per cui il processo di distruzione
viene fermato per permettere di porrei l sigillo su coloro che servono Dio. La seconda
considerazione è il numero di color che sono salvati. In realtà, ce ne sono due
di numeri. Il prima è 144 mila. Si tratta sicuramente di un numero simbolico
12x12x1000, vale a dire la moltiplicazione del numero che indica le tribù d’Israele.
Il numero 1000 indica il popolo nella sua completezza e la sua durata
illimitata, per la fedeltà di Dio, all'Alleanza. Questo numero che indica
durata illimitata, è rafforzato da quello successivo: una moltitudine immensa.
Sono numeri che incoraggiano la ricerca del cammino tracciato da Gesù.
Noi
fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.
Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui,
perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui,
purifica se stesso, come egli è puro (1 Gv 3,1-3).
Cammino di santità significa, secondo
il testo della prima lettera di Giovanni, cammino verso una somiglianza a colui
che guardiamo. Camminare nella vita con questa speranza nel cuore, con il
desiderio di essere simili al Signore, nella sua umanità, nel suo modo di
pensare e di essere, purifica la nostra esistenza dalle scorie di egoismo, che
sono dentro di noi. Chiedere la speranza è una bella preghiera. Potremmo
chiederci: quali sono i tratti dell’umanità di Gesù che vorremmo fossero
riprodotti in noi attraverso l’azione dello Spirito Santo? Per la risposta a
questa domanda ci viene incontro il Vangelo delle Beatitudini, che oggi viene proposto.
Mitezza, misericordia, magnanimità, purezza di cuore, pace, giustizia: è questo
che opera in noi lo spirito del Signore.
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