Paolo
Cugini
Dobbiamo sempre rendere
grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi
progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo (2
Ts 1,2).
Avere
lo sguardo positivo di Paolo sul cammino delle comunità. Che cosa Paolo
osserva? Due elementi su tutti: la fede e l’amore. La fede, come ci ricorda nella
lettera ai Romani 10,17 dipende dalla predicazione della Parola di Dio e, di
conseguenza, quello che paolo osserva nella comunità di Tessalonica, è una predicazione
costante della Parola che sta producendo una conoscenza sempre più profonda dei
misteri di Dio manifestati nella vita di Gesù. In secondo luogo, l’amore nella
comunità, che si manifesta nelle relazioni che avvengono nel vissuto quotidiano
e che manifestano l’autenticità della fede. Se è vero, infatti, che per Paolo
la fede è un dono gratuito di Dio che nessuno può meritare, ma solo accogliere
(cfr. Rom 1-3), è altrettanto vero che l’autenticità della fede nel Signore
risorto si manifesta nel cambiamento di atteggiamenti nei confronti dei
fratelli e delle sorelle della comunità.
Paolo
con queste parole, sta verificando il Cammino che lo Spirito del Signore sta
realizzando nei cuori delle persone, che va oltre le manifestazioni apparenti,
oltre gli atteggiamenti esterni. È questo il pericolo delle liturgie celebrate
che, se non sono ben fondate nella Parola di Dio, possono rischiare di divenire
rappresentazioni esterne, in cui si cerca più l’effetto che la possibilità di
passare il messaggio evangelico.
Ancora
una volta le parole di Paolo vanno nella direzione della profondità, della
spiritualità, del cammino interiore, l’unico capace di trasformare le nostre
coscienze e produrre scelte in linea con il Vangelo ascoltato e interiorizzato.
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