mercoledì 8 novembre 2017

RINASCERE DALLO SPIRITO





ESERCIZI SPIRITUALI PRESBITERI DIOCESI DI REGGIO EMILIA-GUASTALLA
MAROLA 6-10 NOVEMBRE 2017
MONS. LUCIANO MONARI

Sintesi: Paolo Cugini

IV MEDITAZIONE
Giovanni capitolo 3.

 E’ un dialogo tra Gesù e Nicodemo. Quello che vien fuori è una rivelazione unica. Nicodemo è considerato maestro di Israele. Nicodemo ha grande considerazione di Gesù. Ha visti i segni e li considera tali. Gesù risponde sul tema della salvezza. “Se uno non nasce di nuovo non può entrare nel Regno di Dio”. E’ l’unica volta in Giovanni che viene accennato il tema del Regno. Che cosa vuole dire entrare nel Regno di Dio? Fare esperienza della sovranità di Dio sulla propria vita. Il Regno di Dio c’è dove Dio comanda. Se uno vuole che la sua vita sia sottomessa realmente alla sovranità di Dio deve rinascere, nascere di nuovo. Qualcosa di simile c’era nei sinottici. Cfr. Mt 18: se non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli. Giovanni è però più radicale. Matteo aveva ricordato anche la palingenesi che sarà la conclusione della storia della salvezza. La nuova creazione in Giovanni dev’essere anticipata nella nuova nascita. San Paolo: se qualcuno è in Cristo è una creatura nuova.

L’uomo può cambiare tante cose, ma non può nascere: è questo ciò che Nicodemo obietta. Rinascere è metafisicamente impossibile. L’uomo si costruisce poco alla volta con le sue scelte e da quella forma deve partire e migliorare, ma rinascere no, perché non è nelle sue possibilità. La nascita è un dono che si riceve. “Se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel Regno di Dio”. Acqua e Spirito è un tema decisivo di tutto il Nuovo Testamento. C’è un principio visibile che è l’acqua e uno invisibile che è lo Spirito: è il riferimento all’evento della predicazione e del Battesimo. Il battesimo sigilla l’evento dell’accoglienza della predicazione. Dove c’è accoglienza della Parola predicata c’è il Battesimo. Il riferimento alla Spirito è alla forza divina, un’energia che vivifica la Parola e la fede dell’uomo. Cfr. Ez 36: valle piena di ossa aride. Potranno queste ossa rivivere? Solo il Signore può ridare vita a delle ossa inaridite. Mentre il profeta profetizza le ossa rivificano. Due interventi: quello dalla Parola che dà una forma umana. E poi lo Spirito. La Parola senza lo Spirito è una forma inerte. Lo Spirito senza la Parola è un’energia informe. Gesù Cristo è una forma precisa, ma senza lo Spirito è un uomo del passato, di 2000 anni fa. E’ nello Spirito che il Cristo è vivente e operante oggi. Ci vuole l’acqua (la predicazione) e poi lo Spirito. Nello Spirito quella Parola della predicazione diventa una forma ricca di energia. Questo vuole dire nascere dall’acqua e dallo Spirito.
Nella prospettiva di Giovanni, l’anima dell’uomo è carne, è l’uomo nella sua dimensione mondana. Lo Spirito è l’uomo nella sua apertura al dono di Dio. Cfr. Is 31: E’ inutile cercare aiuti in Egitto perché è carne, è uomo e non un Dio. I suoi cavalli sono carne e non Spirito, cioè sono debolezza. E’ inutile che andiate a cercare sostegni in quello che è carne, che non hanno energia di salvare. I pensieri dell’uomo sono carne. L’uomo può diventare partecipe dello Spirito di Dio.

Nascere dallo Spirito. Il termine vento in greco è lo stesso che il termine Spirito. Il vento è l’immagine dello Spirito. C’è un mistero nel vento. Non si sa da dove viene e dove finisca. C’è un mistero di qualche cosa che non riusciamo a percepire. L’uomo nato dallo Spirito c’è e si vede, ma non si sa da dove viene e dove va. E’ il mistero di Gesù. Si vede Gesù e i suoi segni, ma non si sa da dove vengono i segni, che vengono da oltre il mondo. Gesù è l’uomo mosso dallo Spirito. Lo Spirito Santo si è fermato su Gesù. Che è una carne mossa dallo Spirito. Da dove venga la potenza che agisce in Gesù rimane un mistero. Vale per Gesù e per chiunque rinasce dall’alto. Vale per i santi. Nei santi ci sono ei gesti che non sono riconducibili al mondo, alle dinamiche mondane, che sono quelle del successo. Quando padre Kolbe si consegna alla morte al posto di un padre di famiglia, questo gesto dal punto di vista mondano non ha senso perché è un gesto in perdita. Da dove viene un gesto di questo genere? Viene da qualcosa che non appartiene al mondo, ma dallo Spirito. Lo stesso vale per San Francesco quando bacia il lebbroso. C’è un’energia he viene da fuori del mondo che ci conduce dentro delle logiche nuove.

Come può accadere questo? Come può avvenire una nuova nascita? C’è una generazione nuova che nasce dall’ascolto della Parola e dalla forza dello Spirito. Che la carne mondana dell’uomo non possa entrare nel Regno di Dio è evidente. E’ la percezione del nostro limite. Il Regno di Dio è al di fuori della morte. Quello della nuova nascita è n aspetto che supera la percezione dell’uomo. E’ possibile entrare nella nuova logica solo dalla testimonianza che viene dal cielo. E’ possibile vivere della vita stessa di Dio solo se si accoglie la volontà di Dio. La vita terrena di Gesù termina con il suo ritorno al Padre, non termina con la morte.
Quell’uomo Gesù di Nazareth veniva da Dio, per questo poteva testimoniare una nuova nascita che Dio offre all’uomo. C’è una presenza di Dio attiva attraverso Gesù che permette all’uomo di vivere non condannato dalle logiche del mondo. Di questa vita nuova Gesù è il testimone.
Il serpente innalzato nel deserto. E’ a morte e la risurrezione di Gesù. Morte e risurrezione in Giovanni sono due facce di un unico evento.

Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo ma perché il mondo si salvi. Il senso è che la condizione dell’uomo mondano è una condizione di morte. Il senso della rivelazione di Gesù è la salvezza che Dio offre a questo uomo. Viene offerta una vita nuova che è dallo Spirito, e quindi non è sottomessa al peccato e alla morte. E’ una vita in pienezza, è un dono offerto a tutti. Se uno accoglie il dono passa dalla morte alla vita. Il rifiuto dell’amore ha in sé qualcosa di oppressivo per l’uomo. Chi non crede è già stato condannato. La sentenza di condanna sta nella scelta di rifiutare la vita che viene da Dio.
Gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce. Perché l’amore di Dio è rifiutato? Questo è il problema al quale tenta rispondere Giovanni. Perché la luce è rifiutata? Non ha senso. San Giovanni dice che è comprensibile, perché alla luce l’uomo è costretto cambiare il suo stile di vita. Se c’è una chiarezza di fronte alla mia situazione di orgoglio è che devo cambiare. Ci sono delle tenebre nella nostra vita che nascono da noi, sono i nostri tentativi di nascondere i nostri peccati.

Esercizio: riflessione su noi stessi, sugli ideali della nostra vita per verificare quanto dei nostri comportamenti c’è di nato dallo Spirito o di carne, di mondano, del nostro attaccarci al mondo.


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