ESERCIZI SPIRITUALI PRESBITERI DIOCESI DI REGGIO EMILIA-GUASTALLA
MAROLA 6-10 NOVEMBRE 2017
MONS. LUCIANO MONARI
Sintesi: Paolo Cugini
IV MEDITAZIONE
Giovanni capitolo 3.
E’ un dialogo tra Gesù e Nicodemo. Quello che vien fuori è una rivelazione
unica. Nicodemo è considerato maestro di Israele. Nicodemo ha grande
considerazione di Gesù. Ha visti i segni e li considera tali. Gesù risponde sul
tema della salvezza. “Se uno non nasce di nuovo non può entrare nel Regno di
Dio”. E’ l’unica volta in Giovanni che viene accennato il tema del Regno. Che
cosa vuole dire entrare nel Regno di Dio? Fare esperienza della sovranità di
Dio sulla propria vita. Il Regno di Dio c’è dove Dio comanda. Se uno vuole che
la sua vita sia sottomessa realmente alla sovranità di Dio deve rinascere,
nascere di nuovo. Qualcosa di simile c’era nei sinottici. Cfr. Mt 18: se non
diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli. Giovanni è però
più radicale. Matteo aveva ricordato anche la palingenesi che sarà la
conclusione della storia della salvezza. La nuova creazione in Giovanni
dev’essere anticipata nella nuova nascita. San Paolo: se qualcuno è in Cristo è
una creatura nuova.
L’uomo
può cambiare tante cose, ma non può nascere: è questo ciò che Nicodemo obietta.
Rinascere è metafisicamente impossibile. L’uomo si costruisce poco alla volta
con le sue scelte e da quella forma deve partire e migliorare, ma rinascere no,
perché non è nelle sue possibilità. La nascita è un dono che si riceve. “Se uno non nasce da acqua e da Spirito non
può entrare nel Regno di Dio”. Acqua e Spirito è un tema decisivo di tutto
il Nuovo Testamento. C’è un principio visibile che è l’acqua e uno invisibile
che è lo Spirito: è il riferimento all’evento della predicazione e del
Battesimo. Il battesimo sigilla l’evento dell’accoglienza della predicazione.
Dove c’è accoglienza della Parola predicata c’è il Battesimo. Il riferimento
alla Spirito è alla forza divina, un’energia che vivifica la Parola e la fede
dell’uomo. Cfr. Ez 36: valle piena di ossa aride. Potranno queste ossa
rivivere? Solo il Signore può ridare vita a delle ossa inaridite. Mentre il
profeta profetizza le ossa rivificano. Due interventi: quello dalla Parola che
dà una forma umana. E poi lo Spirito. La Parola senza lo Spirito è una forma inerte.
Lo Spirito senza la Parola è un’energia informe. Gesù Cristo è una forma
precisa, ma senza lo Spirito è un uomo del passato, di 2000 anni fa. E’ nello
Spirito che il Cristo è vivente e operante oggi. Ci vuole l’acqua (la
predicazione) e poi lo Spirito. Nello Spirito quella Parola della predicazione
diventa una forma ricca di energia. Questo vuole dire nascere dall’acqua e
dallo Spirito.
Nella
prospettiva di Giovanni, l’anima dell’uomo è carne, è l’uomo nella sua
dimensione mondana. Lo Spirito è l’uomo nella sua apertura al dono di Dio. Cfr.
Is 31: E’ inutile cercare aiuti in Egitto perché è carne, è uomo e non un Dio.
I suoi cavalli sono carne e non Spirito, cioè sono debolezza. E’ inutile che
andiate a cercare sostegni in quello che è carne, che non hanno energia di
salvare. I pensieri dell’uomo sono carne. L’uomo può diventare partecipe dello
Spirito di Dio.
Nascere
dallo Spirito. Il termine vento in greco è lo stesso che il termine Spirito. Il
vento è l’immagine dello Spirito. C’è un mistero nel vento. Non si sa da dove
viene e dove finisca. C’è un mistero di qualche cosa che non riusciamo a
percepire. L’uomo nato dallo Spirito c’è e si vede, ma non si sa da dove viene
e dove va. E’ il mistero di Gesù. Si vede Gesù e i suoi segni, ma non si sa da dove
vengono i segni, che vengono da oltre il mondo. Gesù è l’uomo mosso dallo
Spirito. Lo Spirito Santo si è fermato su Gesù. Che è una carne mossa dallo
Spirito. Da dove venga la potenza che agisce in Gesù rimane un mistero. Vale
per Gesù e per chiunque rinasce dall’alto. Vale per i santi. Nei santi ci sono
ei gesti che non sono riconducibili al mondo, alle dinamiche mondane, che sono
quelle del successo. Quando padre Kolbe si consegna alla morte al posto di un
padre di famiglia, questo gesto dal punto di vista mondano non ha senso perché
è un gesto in perdita. Da dove viene un gesto di questo genere? Viene da
qualcosa che non appartiene al mondo, ma dallo Spirito. Lo stesso vale per San
Francesco quando bacia il lebbroso. C’è un’energia he viene da fuori del mondo
che ci conduce dentro delle logiche nuove.
Come
può accadere questo? Come può avvenire una nuova nascita? C’è una generazione
nuova che nasce dall’ascolto della Parola e dalla forza dello Spirito. Che la
carne mondana dell’uomo non possa entrare nel Regno di Dio è evidente. E’ la
percezione del nostro limite. Il Regno di Dio è al di fuori della morte. Quello
della nuova nascita è n aspetto che supera la percezione dell’uomo. E’
possibile entrare nella nuova logica solo dalla testimonianza che viene dal
cielo. E’ possibile vivere della vita stessa di Dio solo se si accoglie la
volontà di Dio. La vita terrena di Gesù termina con il suo ritorno al Padre,
non termina con la morte.
Quell’uomo
Gesù di Nazareth veniva da Dio, per questo poteva testimoniare una nuova
nascita che Dio offre all’uomo. C’è una presenza di Dio attiva attraverso Gesù
che permette all’uomo di vivere non condannato dalle logiche del mondo. Di
questa vita nuova Gesù è il testimone.
Il
serpente innalzato nel deserto. E’ a morte e la risurrezione di Gesù. Morte e
risurrezione in Giovanni sono due facce di un unico evento.
Dio non ha mandato il Figlio nel
mondo per condannare il mondo ma perché il mondo si salvi.
Il senso è che la condizione dell’uomo mondano è una condizione di morte. Il
senso della rivelazione di Gesù è la salvezza che Dio offre a questo uomo.
Viene offerta una vita nuova che è dallo Spirito, e quindi non è sottomessa al
peccato e alla morte. E’ una vita in pienezza, è un dono offerto a tutti. Se
uno accoglie il dono passa dalla morte alla vita. Il rifiuto dell’amore ha in
sé qualcosa di oppressivo per l’uomo. Chi non crede è già stato condannato. La
sentenza di condanna sta nella scelta di rifiutare la vita che viene da Dio.
Gli uomini hanno preferito le tenebre
alla luce. Perché l’amore di Dio è rifiutato? Questo è il
problema al quale tenta rispondere Giovanni. Perché la luce è rifiutata? Non ha
senso. San Giovanni dice che è comprensibile, perché alla luce l’uomo è
costretto cambiare il suo stile di vita. Se c’è una chiarezza di fronte alla
mia situazione di orgoglio è che devo cambiare. Ci sono delle tenebre nella
nostra vita che nascono da noi, sono i nostri tentativi di nascondere i nostri
peccati.
Esercizio:
riflessione su noi stessi, sugli ideali della nostra vita per verificare quanto
dei nostri comportamenti c’è di nato dallo Spirito o di carne, di mondano, del
nostro attaccarci al mondo.
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