domenica 1 ottobre 2023

OMELIA DOMENICA 8 OTTOBRE 2023

 




XXVII DOMENICA TEMPO COMUNE

Is 5,1-7; Sal 79; Fil 4,6-9; Mt 21,33-43

 

Paolo Cugini

 

Anche la parabola di oggi ha come protagonisti negativi i capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo. Non si placa, dunque, la polemica durissima di Gesù nei confronti delle guide religiose del popolo d’Israele: come mai? La domanda è lecita anche perché, come ho anticipato domenica scorsa, la polemica si concluderà solamente al capitolo 23 con parole ancora più dure. Gesù vuole fare di tutto per smascherare davanti al popolo coloro ai quali era stata affidata la guida religiosa, ma che invece, hanno utilizzato il loro ruolo per fini personali, per convenienza, abbandonando il popolo a loro stessi. Sono come dei mercenari senza scrupoli che, invece di avvicinare il popolo a Dio, lo allontanano, perché hanno sostituito la Parola di Dio con le loro tradizioni (Mc 7, 7-9). Era necessario che emergesse la verità, anche a costo di pagare un prezzo carissimo: la propria vita. Gesù è morto per mostrarci la verità delle cose, quella verità che gli uomini religiosi hanno nascosto, perché accettarla significava cambiare vita. Chi è attaccato al potere, chi ha fatto della propria vita una ricerca costante della convenienza, non è disposto a cambiare pelle.

Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. L’immagine della vigna la troviamo spesso nella Scrittura. Non a caso nella prima lettura abbiamo ascoltato l’inizio del capitolo 5 di Isaia, che riporta un cantico che ha come protagonista la vigna. Il tema della parabola non riguarda il frutto della vigna, ma di come è gestita da coloro a cui è stata affidata dal padrone. È una metafora della storia o, meglio, una teologia della storia che narra il rapporto del popolo d’Israele con quel Mistero percepito negli eventi storici e chiamato con vari nomi: El, JHWH, Eloim. I contadini della parabola sono i capi religiosi del popolo, che durante i secoli si sono messi la posto di Dio e hanno trattato male e anche ucciso tutti coloro che Dio inviava per orientare il popolo. La storia del profetismo in Israele non può che confermare le parole di Gesù. Emblematica, fara tutte, è la storia del profeta Geremia, chiamato per allertare il popolo dell’imminente distruzione di Gerusalemme e del suo tempio, fu insultato, maltrattato e torturato proprio da coloro, i capi religiosi, che per primi avrebbero dovuto ascoltare la sua Parola per salvare il popolo d’Israele dalla distruzione.

La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? La storia che Dio costruisce non passa per i palazzi dei re e per le strade principali. Sono logiche diverse quelle che Dio utilizza. Del resto, lo abbiamo ascoltato anche recentemente che: i miei pensieri non sono i vostri pensieri (Is 55, 8). Ciò che i capi religiosi stanno clamorosamente scartando, vale a dire Gesù Cristo, sarà la pietra di scarto utilizzata da Dio per costruire il regno dei cieli. È l’uomo che i capi religiosi hanno scartato e crocefisso perché ritenuto un impostore, che Dio porrà come pietra che regge tutta la Chiesa. Sono i crocefissi, gli scartati dal mondo delle logiche di potere, che Dio utilizza per costruire il suo Regno. È con i poveri, i rifugiati, le donne maltrattate, le persone omosessuali che Dio costruisce la sua Chiesa. Perché la vigna è sua e ne fa quel che vuole. La chiesa non è un edificio, ma uno stile di vita, anche perché, come ha annunciato Gesù nel dialogo con la samaritana, è giunto il giorno in cui: né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre… viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità (Gv 4, 21-23). È questa la realtà nuova che Gesù è venuto ad inaugurare e tutti coloro che hanno trascorso la vita nell’inganno, nella ricerca costante del proprio interesse, a curare l’apparenza, avranno perso di vista il vero senso della storia, che passa attraverso ciò che ogni giorno i potenti del mondo scartano. C’è una forza d’amore dentro la storia che Gesù ha immesso grazie alla sua vita totalmente donata gratuitamente e che ora vien a noi attraverso il suo Spirito. Ed è proprio questo Spirito d’amore che soffia nelle anime di coloro che l’accolgono per continuare a costruire il Regno di Dio, la civiltà dell’amore tutta protesa a dare dignità ai crocefissi della storia, alle pietre che il mondo scarta.

Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta. Questi versetti finali della parabola ascoltata oggi la liturgia li ha ommessi. È strano questo taglio, perché sono la chiave di lettura del brano in prospettiva futura. Dinanzi alle parole lucide e chiare di Gesù i capi dei sacerdoti e i farisei, che capiscono molto bene che Gesù aveva parlato di loro, non si battono il petto ed iniziano un percorso di cambiamento, ma cercano di catturarlo. Questi versetti sono per noi. Cosa facciamo dinanzi alla parola di Gesù, che atteggiamento abbiamo? Il cammino che la liturgia ci propone è quello di conformare la nostra vita a quella del Signore (Gal 4,19). Ciò richiede umiltà, disponibilità all’ascolto, capacità di mettersi in gioco.

Non angustiatevi per nulla, ma In ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù (Fil 4,6-7).

Stare davanti al Signore con la disponibilità a fare spazio a Lui e alla sua Parola per lasciarsi docilmente condurre nel suo cammino di giustizia e di amore: è questo il senso della nostra presenza nell’eucaristia, attraverso la quale Gesù viene dentro di noi per donarci la sua pace. 

1 commento:

  1. Existem pessoas raras que na humildade descrevem um Cristo autêntico,sem denominação religiosa, isso é um evangelho rel que ainda não chegou a tal humanização, jamais terá conhecimento dos mistérios de Deus revelando em Jesus Cristo escolheu os marginalizados pela ação do Espírito Santo... feliz colocação Padre Paolo

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