Paolo Cugini
Quando
offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché
non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione
dei giusti (Lc 14,14).
La
gratuità è il sigillo di chi ha scelto di abitare nella luce del Mistero. Essa
non è semplice virtù, ma manifestazione di una vita trasfigurata: chi vive
dell’amore che viene dal Mistero rivelato da Gesù non ha più bisogno di altro.
Il suo cuore non cerca il plauso del mondo, né gli onori che svaniscono come
nebbia al sorgere del sole. Non desidera essere riverito, perché la sua sete si
è placata alla fonte che non esaurisce mai. Quando la luce del Mistero irrompe
nell’anima, essa penetra in ogni angolo, purifica, riempie, plasma la
coscienza. Chi l’accoglie sente pace, una sensazione di pienezza che supera
ogni realizzazione terrena, uno stato di compimento che non chiede nulla,
perché ha già tutto.
Ma
la luce, nella sua natura, non può rimanere confinata in chi la accoglie. Così,
il cammino della luce prosegue e, raggiunta l’anima, la riempie al punto che
nasce il desiderio di condividere con i diseredati della storia, con chi non ha
voce né volto. Come il sole che non trattiene i suoi raggi, così la gratuità si
riversa, in modo delicato, silenzioso, impercettibile, nella trama delle
esistenze spezzate. C’è molto amore in chi condivide gratuitamente, senza
attesa di ricompensa, senza calcoli. La luce non può trattenere i propri raggi,
ma penetra la storia dal di dentro, come il lievito nella massa, generando
silenziosamente vita nuova. Un gesto gratuito è amore che non vuole fare
rumore, perché tutto avviene nel clima intimo di una relazione personale, che è
generante, feconda, capace di cambiare il cuore.
Difficilmente
chi riceve un gesto gratuito rimane indifferente, soprattutto se la sua povertà
è grande. In quell’istante, un nuovo sentimento nasce: la riconoscenza gioiosa,
inattesa come la primavera sui rami spogli. La gioia non abita solo in chi
dona, ma anche in chi riceve inaspettatamente il dono, come chi si scopre amato
senza merito. Così si genera un circolo di luce tra chi dona gratuitamente e
chi riceve. Un circolo che diffonde amore, pienezza, senso di realizzazione, e
che non si arresta mai. È il Mistero che si fa carne, che si insinua nella
storia e la trasfigura dall’interno, come il seme che cresce invisibile nel
silenzio della terra. E la gratuità rimane segno di una vita immersa nella
luce, una luce che non si spegne, ma continua a generare vita, senso, speranza.
La gratuità è la carezza silenziosa del Mistero nella storia degli uomini.
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