martedì 25 novembre 2025

Oltre la luce: il vedere profondo della coscienza

 




Paolo Cugini

 

 

Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta (Lc 21,6).

Che cosa vediamo, che cosa ci colpisce? È una domanda eterna, un sussurro che si insinua nelle profondità della nostra coscienza. C’è vedere e vedere. Gli occhi, portali del corpo umano, si lasciano affascinare dai colori, dalle luci, dalle apparenze che danzano sulla superficie del mondo. Ma questo è solo il primo livello, il velo sottile che separa il visibile dall’invisibile. C’è il vedere dei sensi, quello che si nutre della luce del sole, che illumina ogni cosa e diletta i sensi esterni. Una luce che non si può ignorare, che ci avvolge e ci guida nei meandri della quotidianità. È una luce che ci distrae, ci seduce, ci fa credere che la realtà sia ciò che appare.

Tuttavia, c’è un altro vedere, un vedere che va in profondità, che coglie una luce diversa, non esterna ma interna. Questa luce non si sa da dove venga; invade la coscienza, la trasforma, la fa vedere il senso delle cose, il fondamento di tutto. In altre parole: la realtà vera. Questa seconda luce non si coglie in modo immediato, come la luce del sole. È una luce che richiede tempo, dedizione, pazienza. Mentre la luce del sole colpisce i sensi esterni ed è impossibile non coglierla, la luce interiore esige un desiderio profondo, uno slancio che nasce dal cuore e dalla mente assetata di verità. Solo chi si incammina nel sentiero della ricerca, chi si interroga sul senso delle cose e non si accontenta delle risposte facili, può cogliere i raggi di questa luce misteriosa. È una luce che rivela il senso delle cose, del mondo, e dona pace a chi la trova.

Chi riesce a cogliere questa luce non sarà più interessato alla luce del sole, nel senso che non si lascerà abbagliare dalla luce che colpisce i sensi. Sarà libero dalla schiavitù dell’apparenza, capace di vivere in una dimensione diversa, più autentica, dove il Mistero diventa compagno di viaggio. Sono pochissime le persone che riescono a vedere la luce che viene dal Mistero, perché pochi sono i maestri che possono condurre qualcuno sul sentiero della luce vera. Questa luce non si insegna, si trasmette solo attraverso l’esempio, il silenzio, la presenza. È il dono che il Maestro offre al discepolo, ma solo se questi è pronto a ricevere.

In questo tempo di luci artificiali e di verità apparenti, la chiamata a vedere in profondità è più urgente che mai. Chi vuole davvero vivere, chi desidera abbeverarsi alla sorgente della realtà, deve cercare la luce che illumina la coscienza. E allora, come viandanti sul sentiero del Mistero, ci chiediamo ancora: che cosa vediamo, che cosa ci colpisce? La risposta è nelle profondità di chi osa cercare.

 

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