lunedì 7 marzo 2022

HO AVUTO FAME

 




Paolo Cugini

Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo (Lv 19,2). All’inizio di quaresima c’è questa indicazione religiosa, l’incito alla santità che, prima di essere un’esigenza che si esaurisce nella dimensione cultuale, è una richiesta che si esprime soprattutto sul piano sociale. Viene chiesto, infatti di non rubare, di trattare bene i sordi, i poveri, i ciechi, di essere giusto. Chi ama il Signore e desidera camminare nei suoi sentieri è chiamato ad un’attenzione particolare con le persone più deboli. La verità del rapporto con il Signore si vede nella qualità che poniamo nelle relazioni con gli altri.

Anche il Vangelo di oggi è su questa linea. Dice, infatti:

ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi (Mt 25). Colpisce l’identificazione che Gesù propone di se stesso con le persone che vivono situazioni di necessità: stranieri, malati, carcerati. Il cammino proposto dal Vangelo porta l’umanità ad interessarsi di quei fratelli e quelle sorelle messe ai margini della società, a prendersene cura. Ascoltare il Vangelo, permettere alla Parola del Signore di penetrare la nostra coscienza, significa iniziare a vere il mondo in un modo diverso, non più con l’ansia di prestazione, tipica di coloro che pongo al centro del mondo se stessi, ma con il desiderio di amare il prossimo e, in modo particolare, i più deboli.

 

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