venerdì 12 luglio 2024

TORNATE AL SIGNORE

 




Paolo Cugini

Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: «Togli ogni iniquità, accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra. Assur non ci salverà (Os 14, 2-3).

C’è nel cuore della persona religiosa, colei che sin dall’infanzia ha stabilito un rapporto con il Signore, il desiderio di conversione, di tornare indietro, di sistemare le cose che, con il tempo si sono modificate in senso negativo. Rivedere le proprie scelte fa parte del cammino di chi si è abituato ad ascoltare la propria coscienza e capisce quando è il momento di fermarsi, di fare il punto. Comprende quando il rapporto con il Mistero è divenuto formale, riempito da riti che servono solo a placare la coscienza, ma che non hanno un riflesso sulla vita quotidiana, quando il culto si è ridotto ad un mero movimento delle labbra e non scalda più il cuore.

È allora che sorgere il desiderio di un ritorno a casa, di una conversione che altro non è che tornare sui propri passi, nella consapevolezza che non si tratterà di un semplice ritorno al punto di partenza, perché nel frattempo la persona è cambiata, non è più la stessa. Tornare sul cammino del Mistero con la consapevolezza della novità che le scelte buone o cattive hanno apportato nella vita personale è di fondamentale importanza, per non correre il rischio di pensare che sia possibile ritornare al punto di partenza come se niente fosse.

 È questo un aspetto della maturità della vita adulta che percepisce la responsabilità delle proprie scelte e le assume ed è proprio a questo livello di presa di comprensione che iniziano a sparire i sensi di colpa e ad affiorare i primi sintomi di una libertà autentica, senza fingimenti e sotterfugi. 

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