mercoledì 28 agosto 2024

SEPOLCRI IMBIANCATI

 




 

Paolo Cugini

 

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità (Mt 23, 27-28).

 Versetti pesantissimi come, del resto, tutto il capitolo 23 di Matteo. Gesù colpisce duramente il modo di fare dei farisei ma, più in generale, colpisce in modo durissimo l’atteggiamento religioso. Qual è il cuore della religione? È la ricerca dell’apparenza per salvare la propria mediocrità, per non dovere cambiare e continuare la propria vita. Gesù entra nel cuore della questione.

C’è una religione che allontana da Dio, perché invece di produrre un cammino di conversione interiore, si muove alla ricerca di garantire se stessi, di proteggersi da Dio e dalla sua Parola. La verità dell’uomo religioso, smascherata da Gesù in questa durissima invettiva, è che non vuole cambiare, vuole rimanere così e, in questo modo, usa letteralmente la religione per darsi un tono, per apparire quello che non è. I gesti che compie la persona religiosa sono pura esteriorità, sono parole che escono dalla bocca, ma che non provengono dal cuore.

Era questa, del resto, l’accusa che i profeti facevano al popolo d’Israele e, soprattutto ai capi religiosi, che avevano portato alla distruzione il popolo proprio perché invece d’insegnare la Parola di Dio insegnavano le loro tradizioni. C’è tutto un percorso religioso che serve per imbiancare l’esterno e mantenere inalterato l’interno: è il cammino dell’ipocrisia e dell’inautenticità. Gesù, invece, è venuto per liberarci dalla falsa religione per divenire persone autentiche.

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