Paolo
Cugini
Fate attenzione e
tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la
sua vita non dipende da ciò che egli possiede (Lc 12,14).
Difficile
da vivere questo consiglio per chi vive nell’abbondanza. Chi nasce nell’abbondanza
ed è abituato ad uno stile di vita per cui basta pochissimo per fare ciò che
vuole è difficile che abbracci uno stile sobrio che conduca alla condivisione.
La vita non dipende da ciò che si possiede: è questo il messaggio del Vangelo,
che invita a impostare la propria vita su ciò che dà senso autentico all’esistenza.
Il rischio di una vita impostata sui beni materiali è quello di perdere di
vista il bene autentico. Infatti, nella parabola raccontata subito dopo queste
parole, l’uomo ricco che fa di tutto per godersi i propri beni è considerato
uno stolto. È condannata quella ricchezza finalizzata solamente al bene di e
stessi e che non s’interessa del prossimo. Così è di chi accumula tesori per
sé e non si arricchisce presso Dio». Lc 12,21).
Arricchire
per Dio è il cammino proposto. Che cosa significa questa espressione? Arricchire
per Dio significa orientare la propria vita nel Vangelo, seguire le sue parole,
fare ciò che lui dice. È, dunque, l’indicazione di un cammino spirituale, l’indicazione
di una priorità, per dire che la materia se non è fondata sullo spirito è
morta. La ricchezza deve trovare un senso, non può essere fondata su se stessa,
per soddisfare solamente il ricco. Vale ciò che è condiviso.
Per
questo anche il ricco deve imparare a mettersi in cammino verso il Mistero per
dare un senso alla propria vita e ai suoi beni.
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