giovedì 8 febbraio 2024

ELLA LO SUPPLICAVA

 



 

Paolo Cugini

Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia» (Mc 7,24s).

Chi può esprimere un pensiero così profondo e pieno di fiducia nel Signore, come ha avuto questa donna straniera, di lingua greca e siro-fenicia? Solamente una persona povera, che non sa dove sbattere la testa e si aggrappa a ciò che percepisce come l’unica possibilità di salvezza per la propria figlia. Per questo non arretra nemmeno dinanzi alle parole sprezzanti e dure di Gesù, ma insiste, manifestando tutta la sua fede. Apriamo un varco nel cuore del Mistero quando assumiamo tutta la nostra indigenza, quando ne abbiamo coscienza e la manifestiamo nella preghiera. Non c’è possibilità per la persona arrogante, autosufficiente.

C’è possibilità di comprendere la presenza della misericordia del Mistero nella storia quando si prende coscienza della propria miseria, della propria pochezza, soprattutto, quando in uno stato di povertà si ha a cuore qualcuno che soffre. C’è tanta sofferenza e disperazione nelle parole che questa madre straniera rivolge a Gesù. Lei ha un motivo per vivere che è dato dalla sua propria figlia, che sta rischiando di perdere. La preghiera che apre un varco nel Mistero della Misericordia è impastata della verità della vita che soffre, in un contesto di fragilità e d’indigenza. Colui e colei che dirige la propria preghiera disperata a Dio scopre la presenza misericordiosa del Mistero di Dio che è Vita vera, Luce nelle tenebre, Speranza nella disperazione.

 

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